Dopo aver diretto i primi due film dedicati agli Avengers e aver completato Justice League a seguito della tragedia familiare che ha colpito Zack Snyder, Joss Whedon è ormai considerato il regista cinematografico di super gruppi per eccellenza. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, però, Whedon era perlopiù noto per aver creato Buffy l’Ammazzavampiri e Firefly, due serie televisive di cui i fan continuano a chiedere a gran voce nuovi episodi.

Dopo la conclusione della settima stagione sul piccolo schermo, le avventure della Cacciatrice sono proseguite in una serie a fumetti pubblicata da Dark Horse. Whedon ha co-sceneggiato l’ottava stagione e l’inizia della nona, dopodiché si è limitato a supervisionare quanto sviluppato da altri autori.

Ora, il creatore della Scooby Gang sta per tornare con una miniserie dedicata a uno dei personaggi principali: Rupert Giles. Affiancato dalla sceneggiatrice Erika Alexander (vista di recente nel film Scappa – Get Out), Whedon racconterà le vicende dell’Osservatore, attualmente intrappolato nel corpo di un adolescente, alle prese con la vita da liceale a Los Angeles

Il prossimo 28 febbraio arriverà sugli scaffali americani il primo dei quattro numeri della miniserie Giles, disegnata da Jon Lam (Batgirl, Teenage Mutant Ninja Turtles). Comic Book Resources ha intervistato i due sceneggiatori per farsi raccontare qualche dettaglio in anteprima, a cominciare dal motivo per cui Whedon abbia ucciso Giles qualche anno fa sulle pagine del fumetto di Buffy.

 

Giles #1, copertina di Steve Morris

Joss Whedon – Non pensavo che non funzionasse più… solo, Buffy non aveva bisogno di un mentore (in realtà ne aveva bisogno, ma ci sono fasi della tua vita che devi affrontare da solo).

L’idea di riportarlo indietro nei panni di un dodicenne è arrivata dopo. Non potevo tollerare che Giles non avesse avuto un proprio arco narrativo, e immergerlo nel sistema americano della scuola pubblica era un modo per farlo sentire un pesce fuor d’acqua, oltre a permettermi di parlare di qualcosa che mi è molto caro.

Erika Alexander – Los Angeles riveste un ruolo non indifferente nella miniserie. É la bellissima farfalla di cemento e stucco che ci fornisce una grande tela con cui giocare. Ma è anche un personaggio misterioso, con strade tentacolari che ci portano a nuovi personaggi con le loro bizzarrie e la loro mitologia.

Giles si sente doppiamente fuori contesto perché si trova intrappolato nella versione adolescente di se stesso ma anche in un liceo cittadino che sta combattendo uno strano “virus”. Joss voleva far esplorare a Giles il problema della ricchezza, delle differenze di classe, sesso, razza e privilegi sociali. Quel tipo di problemi da cui qualcuno cresciuto in città non può scappare. I liceali devono affrontare la pubertà, le domande per il college e il ballo di fine anno mentre sono bombardati dal traffico e dalle pubblicità onnipresenti. Tutto vuole attirare l’attenzione della loro mente, sono dei veri e propri vampiri energetici.

L’ambientazione aggiunge un elemento di pressione che cerca di sopraffare i ragazzi e soffocare la loro individualità alimentando invece l’omologazione. È ironico che molti studenti che crescono in questi ambienti poi diventino dei grandi individualisti e iconoclasti. Perciò, dopo lo shock iniziale, Giles userà le sue abilità da emigrante per adattarsi.

Giles #1, anteprima 01

Alexander – Roux [la misteriosa nuova amica di Giles – NdR] è una studentessa con un segreto. Be’, a dire il vero ha un sacco di segreti. Si è auto-proclamata Osservatrice e passa il suo tempo a fare la guardia al suo territorio, perciò si scontrerà con le indagini di Giles. Roux è sopravvissuta a un passato tragico e complicato, e ora cerca un modo per capire come sopravvivere al futuro e a come ottenere un appuntamento per il ballo di fine anno. In questo, Giles e Roux sono molto simili.

Alexander – Willow farà una comparsata. È la confidente di Giles e il collegamento con l’altra sua vita. Lei gli ricorda di navigare senza mai oltrepassare certi confini.

Alexander – Anthony [Head] ha interpretato Giles meravigliosamente ed è molto amato dai fan, ma per questo progetto ho pensato più a Joss. Non è lui la fonte d’ispirazione per il personaggio di Giles? Il senso dell’umorismo, l’intelligenza, la timidezza e l’autoironia sono davvero affascinanti e mi forniscono molti elementi su cui lavorare. C’è molto di lui nel giovane Giles.

Whedon – Nell’episodio I dolci della banda, Giles era un adolescente nel corpo di un adulto, mentre qui è il contrario, è un cinquantenne nel corpo di un teenager. È divertente perché la sua mente sa troppo, ma il suo piccolo corpo è in preda agli ormoni, e quando siamo fuori da quella fase pensiamo di ricordarcela, ma bisogna viverla per capire veramente cosa si prova. L’abbiamo resa una storia di origini: come sono diventato me stesso.

Alexander – C’è il bullismo in questo liceo, come in tutti. Ma il nostro Giles è equipaggiato per gestirlo. Immaginate di tornare alle superiori nel vostro corpo giovane ma con la vostra mente da adulti.

 

 

Fonte: Comic Book Resources