Negli ultimi anni si sta allargando sempre più il fenomeno delle fan art, ovvero le illustrazioni realizzate dai fan di una determinata opera, condivise liberamente sul web o stampate e vendute alle convention. Si tratta di una pratica solitamente tollerata dai detentori dei diritti, ma visto che vengono sfruttati personaggi e brand con marchio registrato si tratta di un’infrazione del copyright. Cartoon Network ha annunciato una nuova iniziativa, che renderà l’emittente la prima grande compagnia a considerare le fan art come un prodotto con cui guadagnare.

Il Cartoon Network Collective è un nuovo canale di vendita che proporrà prodotti legati alle serie animate di Cartoon Newtork in esclusive edizioni limitate; si potrà accedere dal negozio online Cartoon Network Shop per acquistare poster, capi d’abbigliamento, quaderni, cover per cellulari e altro ancora. I disegni saranno realizzati per l’occasione da professionisti del settore, tra animatori, fumettisti e illustratori; ogni mese la collezione si arricchirà con nuovi artisti che presenteranno le loro interpretazioni dei personaggi di Cartoon Network.

 

Alcuni degli artisti al lavoro sugli show del network come Rebecca Sugar – creatrice di Steven Universe – si sono fatti notare all’inizio della loro carriera proprio con fan art di personaggi di Cartoon Network. È una mossa intelligente da parte dell’emittente quella di collaborare con gli appassionati e monetizzare i loro lavori, invece di ostacolare la produzione di opere che sarebbero coperte da copyright.

Non si sa però quali saranno gli accordi economici tra Cartoon Network e gli artisti, né come il lavoro sarà ricompensato: l’emittente “comprerà” un’opera o dividerà una percentuale del compenso? Gli acquirenti saranno disposti a sostenere i costi maggiorati che inevitabilmente avrà una fan art “ufficiale”? Ma soprattutto, ci sarà una distinzione di trattamento tra i fan “professionisti del settore”e gli artisti provenienti dal mondo amatoriale?

Si tratta sicuramente di un’iniziativa da tenere d’occhio, visto che potrebbe costituire un precedente interessante per le grandi aziende dell’intrattenimento. Cosa succederebbe se un domani anche Marvel e DC Comics decidessero di adottare una strategia simile? E se le case editrici di manga applicassero un principio simile alle doujinshi?

 

 

Fonte: Cartoon Brew