Sempre più fumettisti americani stanno annunciando di entrare in rapporto con Substack, la piattaforma che sta cercando di rivoluzionare il rapporto con il pubblico, con gli editori, con l’autoproduzione dei professionisti del settore. Anche Chip Zdarsky ha parlato della libertà che questo nuovo servizio sembra garantire ai suoi partner.

 

 

Ecco le dichiarazioni più interessanti sull’argomento dell’autore ed artista, che ha annunciato che in futuro collaborerà con la piattaforma per la produzione di una serie di progetti indipendenti.

 

Chip Zdarsky – Sono un po’ di mesi che dialogo con Substack. Per i primi cinque o sei incontri, non ho fatto altro che cercare delle falle nella loro idea, ma più ho discusso e più ho capito che mi stavano offrendo esattamente il tipo di ambiente in cui volevo mettere su casa nel web. Uno spazio in cui non dovessi avere a che fare con gli utenti di passaggio e gli interventi a caso. Scusate, utenti random, potrà sembrare stupido, ma mi piace pensare che nessuno sarebbe disposto a pagare per urlarmi contro.

C’è un sacco di libertà in tutto questo e ci sarà modo di provare parecchie cose nuove per vedere se funzionano. Mi piace l’idea di non dover lavorare a un arco narrativo per poi aspettare mesi e mesi la sua pubblicazione. In pratica, racconteremo storie in diretta, il che è entusiasmante.

 

Tra il serio e il faceto, Chip Zdarsky ha commentato l’annuncio di James Tynion IV, la cui collaborazione con Substack ha preoccupato molti fan di Batman riguardo la sua permanenza sulle sue storie.

 

Public Domain, Chip Zdarsky

Chip Zdarsky – Sentite, James Tynion è un codardo che ha bisogno di dormire sopra le decisioni e passare tempo con chi gli vuole bene. Io sono ancora sceneggiatore di Daredevil e continuo a scrivere storie per la DC come un maledetto eroe del popolo. Per quel che riguarda il futuro, credo che praticamente ogni autore abbia una data di scadenza, quando si parla delle due grandi case editrici. A volte dipende dai gusti dei lettori che cambiano, a volte dal fatto che hai lavorato su tutti i personaggi che ti interessavano.

In altri casi, gli editor, semplicemente ti detestano per il fatto che tu ti sia preso l’ultima fetta di pizza a una riunione della Marvel, anche se loro ne avevano già mangiata una in più di te, mentre Dan Slott non smetteva di disturbarti, spiegandoti perché stessi scrivendo nella maniera sbagliata il personaggio di zia May. Insomma, voglio dire che un giorno o l’altro finirò il mio lavoro alla Marvel e alla DC, per scelta mia o altrui. Quindi è importante pensare ai miei progetti indipendenti e promuoverli.

 

Zdarsky dice di essere sempre molto attento a quel che offre ai lettori a fronte delle loro spese. Gli abbonamenti a Substack che i fan dovranno sborsare non fanno eccezione e il suo impegno in termini di costanza e qualità dei contenuti che si potranno trovare nel suo spazio non verrà meno.

 

Chip Zdarsky – La gente può aspettarsi davvero parecchio da Substack. Ripubblicherò lì la mia serie Image realizzata con Kagan McLeod, Kaptara, nonché nuove storie brevi che realizzerò con altri grandi fumettisti. Sto anche per scrivere e disegnare da autore completo una nuova serie, la mia prima dai tempi di Sex Criminals, intitolata Public Domain. Parla di una famiglia di fumettisti che fa i conti con le conseguenze delle proprie creazioni. Non vedo l’ora che la gente ce l’abbia davanti al naso.

Poi realizzerò dei video di insegnamento, firmacopie, variant esclusive, campagne a premi per i miei schizzi… un sacco di roba. E poi, me ne andrò a fan***o via da Twitter per un po’, quindi, se volete venire a insultarmi, ripeto, dovrete pagare per farlo. Quanti di voi conigli avranno lo stomaco per farlo?

Kaptara #6, copertina di Chip Zdarsky

Un po’ ci scherzo, ma questo aspetto è davvero importante. L’idea di avere un bel giardino curato, tutto mio, in cui posso avere conversazioni con i lettori che sono realmente interessati al mio lavoro. Ho incontrato persone grandiose su Twitter e ho imparato un sacco di cose, ma c’è una componente importante di danno psicologico che ti piomba addosso in quel contesto, credo. Quindi è tempo di fare un passo indietro. Sono certo che prima o poi tornerò, ma per ora voglio prendermi cura del mio bel giardinetto, che spero molte altre persone vogliano godersi assieme a me.

Sono preoccupato dalla saturazione del mercato dei fumetti in generale, non di quella degli annunci di Substack. Penso che un sacco dei grandi fumettisti della Marvel e della DC annunceranno presto la loro collaborazione con la piattaforma e avranno successo, ma la ragione è semplice: i lettori comprano le loro storie.

Così come sono certo che, con l’andare degli annunci, vedremo nascere una bellissima fetta di progetti che troverà pubblico fra coloro a cui non frega proprio nulla di quel che farà “il grandissimo Jonathan Hickman”. Come non frega nulla a me. Ognuno deciderà come spendere i propri soldi, proprio come facciamo su Patreon e Kickstarter. Penso che Substack non sarà una cosa molto diversa per gli utenti.

Credo che essere sia uno sceneggiatore che un disegnatore possa essermi utile, in questo contesto. Certo. Spero di poter disegnare sempre di più e che i fan di Sex Criminals vogliano vedermi più spesso alle matite. Certo che mi sono abbonato alle pagine Substack dei miei fumettisti preferiti, ma non vi dirò chi siano per non far arrabbiare gli altri.

Credo che per i giovani autori questa possa essere un’opzione buona come ogni altra piattaforma di crowdfunding e, come parte della prima ondata che ne farà uso, sento la responsabilità di darle un lancio in grande stile, per mostrare al mondo intero che Substack può funzionare per il mondo dei comics. Ho già un’idea di chi ci sia nella seconda ondata e credo che la gente adorerà quel che si sta preparando. Sto anche realizzando dei video di ringraziamento personalizzati per chi sottoscriverà abbonamenti annuali nelle prime 24 ore. Non piaceranno a nessuno, ma li avranno comunque.

 

 

Fonte: AITP