Anche i giocattoli crescono. E con essi, anche i miti dell’infanzia. È il caso di He-Man, dei suoi amici e dei suoi nemici. Con la prospettiva di una nuova incarnazione cinematografica all’orizzonte più volte annunciata e più volte rimandata, tenere accesa la fiamma del potere di Grayskull è un compito che spetta all’incarnazione fumettistica dei Masters of the Universe. Ma nel panorama degli anni 2010, dove gli standard del fantasy sono incarnati dalle atmosfere cupe ed estreme di Game of Thrones, c’è ancora spazio le avventure da cartone animato “kid oriented”? (chi non ricorda la “morale” conclusiva alla fine di ogni episodio?)

La risposta spetta a Keith Giffen e a Dan Abnett; il primo ha lanciato la nuova incarnazione delle avventure a fumetti di He-Man e Skeletor, il secondo si ritrova ora a raccoglierne il testimone, e la parola d’ordine di entrambi sembra essere la stessa: fornire una versione di Eternia più “adulta”, più cresciuta.

Missione in apparenza impossibile, visto che si tratta non solo di infondere spessore a personaggi nati come action figures, ma anche di districarsi e di dare un senso a una “continuity” in molte occasioni asservita proprio alle esigenze dei giocattoli in questione. Abnett tuttavia non è tipo da tirarsi indietro, basti citare l’esempio di She-ra, controparte femminile di He-Man introdotta all’epoca proprio per attirare nel franchise il pubblico delle ragazzine. Nelle mani di Abnett, la principessa guerriera viene reintrodotta nell’universo dei Masters non come principessa eterea di stampo disneyano, bensì come assassina e signora della guerra sottoposta al lavaggio del cervello dalla nemesi soprannaturale che incombe non solo su Eternia, ma su tutta la galassia, un Hordak che sta al più tradizionale Skeletor come un Sauron sta a un Saruman.

Giunge il momento del “risveglio” anche per He-Man. Racconta Abnett: “Ricordo che da ragazzino mi chiedevo: He-Man ha una spada, ma non taglia mai nessuno!” Ora He-Man è un guerriero che non ha paura di versare il sangue, e si tuffa in battaglia senza freni.

Difficile pensare che il tutto non sia mirato a preparare il terreno alla favoleggiata versione cinematografica in questione. La sfida di estrapolare un setting fantasy convincente da un materiale di partenza per bambini può sembrare impegnativa; per contro, il dna dei Masters of the Universe impresso in molti dei bambini di trenta anni fa potrebbe rivelarsi una carta vincente nel risvegliare negli adulti di oggi una passione che covava sotto le ceneri e che ora ambisce a dimostrarsi fruibile anche per un occhio più adulto. La risposta nei prossimi archi narrativi di He-Man and the Masters of the Universe by Dan Abnett!

 

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Fonte: Comic Book Resources