Dopo tredici anni, Carnet di Viaggio di Craig Thompson è stato pubblicato in una nuova edizione – con pagine extra realizzate appositamente dall’autore – disponibile in Italia per Rizzoli Lizard.

The Comics Journal ha contattato Thompson per un’intervista, nella quale l’autore ha rivelato alcuni dettagli dei suoi prossimi lavori, il suo attuale approccio al Fumetto e la visione che ha nei riguardi del suo lavoro.

 

Carnet di Viaggio, copertina di Craig Thompson

Ho imparato una morale importante da Carnet di Viaggio: quando lavoro alle mie graphic novel, sono nel mio studio e lavoro in questa situazione di isolamento, mentre questo diario mi ha spinto fuori dalla mia comfort zone e ho disegnato ovunque. Ho disegnato in treno, a bordo degli aerei e anche in groppa a un dromedario mentre attraversavo il deserto del Sahara. Inoltre stavo interagendo con le persone, non ero da solo.

Come ho detto, si tratta di un diario. Ci sono racconti intimi e pensieri personali imbarazzanti. Parlo di com’ero da giovane, avevo ventotto anni ma ero un ventottenne davvero giovane: non avevo mai viaggiato veramente prima di quel momento, e invidio quell’ingenuità perché tutto era nuovo ed eccitante per me. All’epoca, la mia conoscenza del mondo era molto limitata, e questo è stato sia un vantaggio che uno svantaggio, un punto di forza e una debolezza.

Solitamente mi diverto di più con gli album da disegno, dopo aver finito un grosso progetto. Ho un paio di mesi in cui tutto quello che faccio è lavorare su questi quaderni, ed è l’esperienza più vicina al disegno dei bambini, si tratta solo di cercare cose che siano divertenti da disegnare. Tutto ciò scompare una volta che mi immergo in un progetto più ambizioso, che ho trovato una buona idea e voglio inseguirla, perciò i quaderni diventano più monogami a causa di quell’idea.

Ma non farò più qualcosa del genere. Carnet di Viaggio l’ho realizzato durante un tour di presentazione, ed è stata una follia. [ride] Ora, quando sono in tour ogni momento libero lo dedico al relax, bevendo qualcosa con gli organizzatori, dormendo o facendo un po’ di esercizio. L’ultima cosa che voglio fare dopo aver fatto dediche sui libri è disegnare ancora. Penso sia salutare, ho bisogno di equilibrio. Non lo farò mai più durante un tour.

Sto però realizzando un diario di viaggio con Edmun Baudoin, straordinario fumettista francese di settantacinque anni. Abbiamo viaggiato assieme per due mesi, facendo bozzetti e collaborando per questo libro; abbiamo trascorso un mese nel sud della Francia, dove lui è cresciuto, poi abbiamo attraversato gli Stati Uniti partendo da Los Angeles, dove vivevo all’epoca, e guidando lungo quindici Stati abbiamo raggiunto il Wisconsin, dove sono cresciuto, per poi tornare indietro. Abbiamo raccolto circa ducedento pagine di sketch, ma a differenza di Carnet di Viaggio nessuno di noi stava realizzando un diario a fumetti, disegnavamo quello che vedevamo, perciò stiamo ancora cercando la forma narrativa da applicare. Sarà uno strano diario di viaggio, un fumetto ibrido in cui la maggior parte del lavoro sarà realizzato dopo l’effettiva esperienza.

[Per quanto riguarda l’altro volume su cui sto lavorando] è ancora avvolto nella segretezza, ma probabilmente sarò pronto per annunciarlo in autunno. Non ho ancora firmato un contratto, ma ho in programma di serializzarlo in albi a fumetti, per la prima volta nella mia carriera. Quando ho realizzato Blankets mi stavo opponendo fortemente alla cultura dei comic book con la sua mentalità per collezionisti, ero stanco di vedere il formato degli albetti. Ora sono stanco delle graphic novel, del loro essere pretenziose, del loro costo proibitivo e dello spazio che occupano. Viviamo in un’epoca in cui siamo sommersi dai media e dalle immagini, ora trovo qualcosa di davvero genuino negli albi a fumetti di ventiquattro o trentadue pagine. Mentre stavo riflettendo sulla struttura di questo nuovo fumetto, mi sono reso conto che volevo pubblicarlo in questo formato. Sarà ancora una graphic novel, ma voglio usare questa costrizione come struttura. Sono di nuovo eccitato per il medium Fumetto.

 

 

 

Fonte: The Comics Journal