Con il debutto della nuova miniserie dedicata al B.P.R.D., The Devil You Know, Mike Mignola ne ha approfittato per chiarire in una intervista a Newsarama quali sono i suoi piani per questo spin-off di Hellboy – piani che porteranno alla fine del Bureau for Paranormal Research and Defense! – nonché per parlare dei suoi progetti futuri.

 

B.P.R.D.In questi giorni sto lavorando alla stesura delle trame sulla fine del B.P.R.D. Esatto, la fine, è qualcosa che devi fare dopo un po’ di tempo. Non sto dicendo che giungerà presto, ma è un’idea che ho in mente da anni e ora voglio metterla su carta.

Le storie che stiamo producendo ora si stanno dirigendo verso questa fine, e io e Scott Allie concordiamo che dobbiamo prima pensare alla fine e poi procedere a ritroso. Se finalizziamo ciò che accadrà, sappiamo come svilupparlo. Voglio essere certo che tutto porti a questa fine, che tutte le trame confluiscano in maniera ordinata. Ho avuto la conclusione in mente per anni ed è una di quelle cose che, sapendo con esattezza come andrà, mi farà dormire meglio.

Penso che tutti rimarranno soddisfatti con ciò che sta accadendo su The Devil You Know. Ci sono molte sorprese in arrivo in questa serie di miniserie, ma devo stare attento a non rivelare troppo.

Ciò che stiamo costruendo ora continua da dove John Arcudi si è fermato con Hell On Earth. Siamo nelle rovine di ciò che è rimasto del mondo. Quando John ha scelto di andarsene, la cosa importante è stato fargli concludere ciò che stava facendo e poi trovare un modo per dare agli eventi futuri una propria personalità: continuare ciò che aveva fatto John, ma in maniera leggermente differente. Quando ha iniziato a lavorare con me su questo titolo, l’idea era che arrivasse fino alla fine. Quando se ne è andato, ho dovuto ideare una differente caratterizzazione per l’ultimo capitolo.

B.P.R.D.Quindi, la domanda più impellente è diventata: visto che John non avrebbe concluso il progetto, chi lo avrebbe scritto, considerato che è qualcosa che va avanti da quasi vent’anni? Non volevo trovare un nuovo sceneggiatore e dirgli “Vogliamo che lo scriva tu, ma abbiamo già deciso cosa scriverai” o qualcosa del genere. Scott Allie stava per concludere Abe Sapien, le cui trame confluiscono in B.P.R.D. ed dunque è stato naturale chiamare lui a farlo, perché ascolta le mie idee, e per molti anni ha contribuito alla direzione di questo titolo come editor.

Preferirei essere un artista piegato sul tavolo da disegno. Detesto scrivere, sono più a mio agio quando lavoro con un altro scrittore, così che possa discutere delle trame al telefono. Molte delle sceneggiature che ho realizzato sono state fatte in questo modo. Varia da progetto a progetto, per alcuni il mio input è fondamentale, per altri non così tanto. Quando c’era John Arcudi, lavorava basandosi su conversazioni avute con me due o tre anni prima e seguiva una direzione generale scelta allora. Scriverò da solo Koshchei the Deathless e Hellboy: Krampusnacht, storia natalizia realizzata da Adam Hughes. Non ho altri piani al momento: una volta conclusi questi titoli, vorrei tornare a essere un artista.

Quando ho concluso Hellboy in Hell ho detto che mi sarei preso un anno sabbatico per dipingere… ma sono durato un paio di mesi. Non ero ancora pronto ad abbandonare completamente i fumetti e impiegare tutte le mie energie in altri progetti. Tuttavia, ora che sono lontano dalla pittura, è qualcosa che voglio ancora fare. Dipingere, non per essere pubblicato ma solo per me stesso, questo è l’obiettivo. Avverrà tra un anno… due anni? Ho altri progetti in mente legati ai fumetti, storie brevi e sperimentali.

Sin da quando frequentavo la scuola d’arte ho dipinto con gli acquerelli. Dopo Hellboy in Hell, ne ho realizzati nove di cui ero soddisfatto. Da bambino il mio sogno era diventare un artista, non ho mai progettato di diventare uno scrittore. Quindi voglio essere un artista, un artista migliore. Il fatto che sia soddisfatto di quei nove dipinti è un buon segno. Si possono visualizzare sul mio sito web. Prima o poi vorrei mostrarli in pubblico comunque.

HellboyPenso di essere un perfezionista. Amo fare una cosa se mi rilassa. Lavorando su Hellboy in Hell sono divenuto così ipercritico sul mio lavoro che è diventato difficile farlo. Vorrei solo rilassarmi e divertirmi a disegnare fumetti.

Quando scrivo per altre persone, realizzo degli schizzi: è l’unico modo che conosco per ideare la trama. Devo sapere se ciò che sto chiedendo può rientrare in una pagina. In passato, quando ho consegnato Hellboy a Duncan Fegredo, ho realizzato schizzi molto dettagliati, perché inizialmente non mi fidavo davvero del suo storytelling. Quando è diventato l’artista titolare, era ormai così bravo che non era giusto legargli le mani facendolo lavorare sui miei schizzi.

Il B.P.R.D. – e i suoi personaggi principali – sono divenuti una sorta di famiglia e penso che mantenere questo aspetto sia davvero importante. Per quasi vent’anni il B.P.R.D. si è diretto verso una direzione. Molte trame sono iniziate e, per quanto umanamente possibile, vogliamo chiudere questo titolo portando a compimento tutto ciò a cui è stato accennato. Vedo il tutto come un’unica grande storia. Di tutto ciò che è stato detto, nulla era insensato e ogni cosa ha un significato. Tutti gli accenni e le profezie portano verso una particolare direzione. Questo è il mio obiettivo principale: legare il tutto e dare a tutti coloro che seguono B.P.R.D. e i suoi titoli una storia completa. Non so quante volte una cosa simile sia stata fatta: un’unica grande storia che si dipana per venti, venticinque anni e che arriva a un grande epilogo. Ma è lì che ci stiamo dirigendo.

 

 

Fonte: Newsarama