Un progetto che, nonostante nasca sotto l’egida della DC, resterà completamente di proprietà dei suoi autori. Ed ecco le dichiarazioni più interessanti dello sceneggiatore in merito.
Tynion – A volte aiuta guardarsi dalla prospettiva meno indulgente possibile, specialmente quando si affronta il genere horror, che ha le sue radici nell’intenzione di raccontare le proprie paure sociali e personali. In questa storia, vedrete me stesso analizzare e dissezionare quelle paure.
La storia riguarda un gruppo di trentenni circa, invitati sulle rive boscose di un lago da un amico di nome Walter. Ognuno di loro lo conosce da tempi diversi: alcuni dall’infanzia, altri dall’università, altri da poche settimane. Walter è un tipo strano, ma la vicenda è ambientata dopo un anno di pandemia e ogni occasione di svago è benaccetta. Una volta sul posto, tuttavia, gli invitati scopriranno che Walter non è chi credevano e che tornare a casa non sarà semplice. Una trama che l’editor DC Chris Conroy commenta così.
Conroy – Appena James Tynion mi ha presentato il soggetto di Nice House ho capito che si trattava di una storia perfetta per i nostri giorni, che parla della distanza che tutti sentiamo, ogni tanto, rispetto ai nostri amici più cari. In qualità di editor incaricato di cercare nuove proposte per i progetti indipendenti in casa DC, non avrei mai lasciato che James Tynion portasse questa storia altrove. Abbiamo approvato la storia prima che il mondo cascasse nella pandemia che ha posto tutti quanti in isolamento e replicato questo senso di isolamento a livello globale. E ora ci troviamo con una storia dell’orrore viscerale e infestante, che speriamo aiuti tutti quanti a razionalizzare quel che abbiamo passato.
Tynion – C’è un momento, nella vita di tutti noi, in cui iniziamo a sganciarci dalla nostra rete di amicizie di gruppo e iniziamo a evolverci verso uno stato più individuale. Si continuano ad avere amici e a percepirli come tali, ma non sono più una parte gigantesca della tua vita, come accade quando hai vent’anni. Ci si lascia qualcosa alle spalle, quando si entra nei trenta, qualcosa che non si può più avere indietro, per quanto lo si desideri. Al cuore della storia c’è questa contraddizione, tra il desiderio di ricreare il momento perfetto della propria vita e la necessità di crescere e fare la propria strada.
James Tynion IV ritrova le matite di Bueno, con cui ha lavorato su Justice League Dark e che a cui ha lasciato grandissimo spazio in sede di sceneggiatura e nella progettazione della casa che dà il titolo all’opera e fa da teatro degli eventi.
Tynion – C’è un momento, nella carriera di chi fa il mio mestiere, in cui gli occhi di tutti sono puntati su di te. E come ne trai il massimo vantaggio possibile? Come puoi usare quell’istante per affermare quale genere di storie vuoi raccontare per il resto della tua vita? Io voglio dare ai lettori un sacco di fumetti da leggere proprio adesso, nel momento in cui tutti sono attendi a quello che faccio.
Fonte: Hollywood Reporter
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