Dark Nights: Metal #4, copertina di Greg CapulloL’uscita del quarto numero (di sei) della miniserie evento Dark Nights: Metal, firmata da Scott Snyder e Greg Capullo, è stata foriera di rivelazioni, non solo per quanto riguarda la storia narrata su queste pagine ma anche per la natura stessa dei Multiversi della DC Comics, coinvolgendo un personaggio chiave già apparso nel primo capitolo di questa saga, Sandman.

Andiamo con ordine: da sempre, il concetto di Multiverso – un insieme di universi alternativi tra loro che occupano lo stesso spazio, vibrando a frequenze diverse – è qualcosa di estremamente canonico nella continuity della DC Comics: sostanzialmente, la sua invenzione è servita alla casa editrice come pretesto narrativo per spiegare la contemporanea esistenza di più versioni di determinati personaggi. Con il tempo, però, questo tòpos è divenuto fin troppo complesso per essere sfruttato senza confondere i lettori dell’epoca, tanto che nella seconda metà degli anni Ottanta si tentò a eliminarlo tramite la maxi-serie Crisi sulle Terre Infinite.

Inevitabilmente, però, avere a disposizione un palinsesto di realtà che fossero alternative tra loro si rivelò una necessità per la DC Comics, vista la sempre maggiore pubblicazione di titoli classificati come Elseworlds e il progressivo ritorno dello stesso Multiverso, di recente “catalogato e ordinato” da Grant Morrison nella sua apprezzabile Guida al Multiverso pubblicata nell’ambito della miniserie Multiversity.

Con Dark Nights: Metal, Scott Snyder ha deciso di alzare ulteriormente la posta in gioco, creando un nuovo Multiverso Oscuro, sostanzialmente il “rovescio della medaglia” delle cinquantadue (e forse più) realtà già esistenti.

 

Dark Nights: Metal #4, anteprima 01

 

Nel numero #4 di Metal sono arrivate – per bocca dello stesso Sandman – le tanto attese spiegazioni, che hanno inevitabilmente reso la scrittura di Snyder più verbosa del solito, ma che allo stesso tempo hanno fornito una soluzione abbastanza esaustiva e coerente. È proprio Morfeo – nella sua incarnazione nota come Daniel – a soccorrere i Batman e Superman di Terra Prime, rimasti intrappolati nel Dark Multiverse, mentre il loro mondo perisce per mano del demone Barbatos e dei suoi Dark Knights. Sandman porta i due eroi nel suo dominio, le Terre del Sogno, dove esiste una leggendaria biblioteca – amministrata da Lucien – nella quale sono raccolti tutti i libri non solo scritti ma anche solo immaginati.

Tra queste storie ce ne sono alcune che non dovrebbero esistere, descritte da Sogno come “orrori provenienti dal cuore umano”. Sono proprio questi “incubi” le fondamenta stesse del Dark Multiverse, con Barbatos che ha trasformato in realtà i peggiori pensieri partoriti dagli esseri umani: ecco come si spiega l’esistenza delle personificazioni degli incubi di Batman (così come di quelli di Superman, come visto in questo numero di Metal).

Il fatto che queste storie abbiano preso vita rappresenta una seria minaccia per tutto il creato, Terre del Sogno comprese: è così che si spiega l’intervento quanto mai attivo di un personaggio relativamente inerte come Sandman.

Lo stesso Sogno fornisce poi la spiegazione definitiva dietro la nascita del Multiverso e del Dark Multiverse. Si torna dunque indietro nel tempo, all’esplosione dalla quale fu generato progressivamente tutto il creato, fatto da materia e anti-materia: a supervisionare questo processo c’erano ovviamente due esseri immortali e onnipotenti, il Monitor e l’Anti-Monitor; Sogno rivela però l’esistenza di un terzo essere “celestiale” finora mai nominato: il Forger (che in italiano potremmo tradurre come il “Fabbro” o il “Forgiatore”). Il compito di plasmare i mondi del Multiverso, infatti, spettava proprio a questo individuo, la cui Forgia si trovava al punto d’origine di tutte le cose.

 

Dark Nights: Metal #4, anteprima 02

 

Non tutte le creazioni del Forger erano perfette e meritevoli di esistere: ecco come i mondi più stabili venivano “promossi” e introdotti nel Planetario – l’insieme di tutte le realtà del Multiverso – mentre quelli imperfetti finivano scartati attraverso una specie di “deposito temporaneo”, in attesa della loro distruzione e riconversione in energia. Questa “discarica” non era altro che lo stesso Dark Multiverse (e ciò spiega perché i mondi dei Dark Knights siano andati incontro a un rapido decadimento).

L’essere deputato a portare avanti questo processo di distruzione e riconversione non era altri che lo stesso Barbatos, su ordine del Forger. La natura distruttiva del demone, però, lo ha portato poi ad annientare lo stesso Forger, e dunque la creazione di nuovi mondi cessò bruscamente, così come la distruzione di quelli imperfetti, cosa che ha portato in seguito alla relativa stabilizzazione del Dark Multiverse. Ciò spiega, inoltre, perché i mondi del Planetario siano “solo” cinquantadue.

E giungiamo al collegamento con il metallo Nth, finalmente svelato: in sostanza, la materia grigia con la quale era possibile plasmare nuovi mondi non era altro che questo materiale, che Sandman chiama Ninth Metal, ossia il “Nono Metallo”. Si tratta di derivato della sostanza pura (il “Tenth Metal”?) utilizzata come catalizzatore per dar vita al creato, ed è per questo che risulta essere l’unica arma efficace contro creazioni imperfette come i Dark Knights.

Dunque, al fine di salvare il Multiverso, la nuova missione di Batman e Superman su incarico di Sogno è quella di recarsi direttamente alla Forgia, dove però trovano un inatteso guardiano: Hawkman, trasformato in un essere malefico da Barbatos…

 

Dark Nights: Metal #4, anteprima 03

 

 

Fonte: CBR