Il fumettista Sean Gordon Murphy sta vivendo un periodo di grande successo grazie alla sua più recente opera, Batman: White Knight. La miniserie è una rivisitazione piuttosto originale dell’eterno conflitto tra il Cavaliere Oscuro e la sua nemesi, Joker, ambientata in una realtà alternativa.

Il grande exploit del titolo sembra inoltre aver convinto la DC Comics a puntare ancor di più su Murphy, dandogli la possibilità di creare nuove storie in questo universo alternativo – sulla falsariga di quanto avvenuto con la saga del Cavaliere Oscuro di Frank Miller – ribattezzato ufficiosamente “Murphyverse”.

Dal canto suo, l’autore, che ha già fatto intendere che Batman: White Knight godrà di un sequel, ha recentemente messo in chiaro via Twitter quali sono i paradigmi del suo cosmo narrativo, che vi riportiamo di seguito:

 

La DC lo chiama informalmente Murphyverse. Se realizzerò un sequel e ne imposterò le regole, ecco quali sono le mie promesse al lettore…

1. Quando qualcuno muore, resta morto. Punto.

2. Tutti gli albi usciranno con puntualità.

3. Niente didascalie, a meno che non si tratti di una voce fuori campo in un flashback.

4. Niente variant cover in eccesso per non sovraccaricare la distribuzione. Al massimo saranno due: la copertina regolare, e la variant per il collezionista super appassionato.

5. Ci sarà almeno un veicolo fantastico in ciascun albo.

6. Nessun tie-in complicato con altre serie o eventi. White Knight sarà sempre accessibile, che tu sia un lettore avvezzo oppure no.

 

Cosa ne pensate dei primi sei “comandamenti” del “Murphyverse”?