J.M. DeMatteis e James Tucker, produttore e sceneggiatore di molti degli episodi di Justice League Unlimited, una delle serie animate di maggior successo della DC Comics, tornano a lavorare a una storia ambientata in quell’universo narrativo, con la miniserie a fumetti Justice League Infinity, per le matite di Ethen Beavers.

 

 

I due hanno parlato dell’avventura cosmica che racconteranno, a continuazione di ciò cui hanno dato vita due decenni fa nel mondo dell’animazione.

 

Justice League Infinity #1, copertina di Ethen Beavers

Tucker – Per me, continuare quelle storie è stato grandioso. L’editor Andrew Martno e la DC mi hanno chiesto circa un anno fa di tornare, ma io ho esitato, perché all’epoca non sapevo se sarei stato a mio agio con un fumetto invece di una serie TV. Poi ho pensato un po’ alla cosa, Andrew mi ha mandato una bozza di soggetto che mi ha coinvolto e ho pensato che non avevo molto altro da fare, durante la pandemia.

Devo dire che è stata una grande soddisfazione e probabilmente la cosa più bella che ho fatto, dal punto di vista creativo, durante il confinamento. E lavorare con J.M. è stato un sogno. Lo abbiamo già fatto in passato, ma mai in maniera così stretta. Mi ha aiutato a passare la pandemia.

DeMatteis – Da parte mia, ho accettato immediatamente. Avevo già fatto qualcosina nell’animazione, prima di Justice League Unlimited, ma non è mai stata un mio obiettivo nella vita e lavorare a quella serie è ciò che ha aperto la strada, per me, alla mia passione per il settore e alla mia carriera di scrittore per l’animazione.

Ripensandoci, quella storia è cresciuta di statura nel corso degli anni, anche nel cuore delle persone. Credo che sia stata molto apprezzata all’epoca dell’uscita e che, col passare degli anni, la gente l’abbia abbracciata come una delle più complete versioni della Justice League mai raccontate.

 

I due hanno avuto parole di grande apprezzamento per Ethen Beavers, artista che Tucker ha avuto modo di apprezzare in passato, ma forse mai su un progetto tagliato su misura per lui come si è rivelata Justice League Infinity. DeMatteis, dal canto suo, è stato molto felice di tornare a passare intere ore al telefono con Tucker per discutere delle storie, come accadeva ai tempi della collaborazione sulla serie animata. Lo sceneggiatore non nasconde che tornare a collaborare con lui è stata una delle ragioni che lo ha spinto al progetto.

 

Justice League Infinity #1, anteprima 01

DeMatteis – La storia inizia subito correndo, riprendendo le domande che Amazo si faceva alla fine della serie animata, su se stessa, sulle ragioni del suo agire, sul proprio ruolo nel mondo. Grandi questioni cosmiche e personali. Sono cose che Martian Manhunter ha già affrontato in maniera molto seria e sono argomenti che si ripercuotono in tutti i sette numeri del fumetto. Iniziare la vicenda con questi due personaggi ancora queste domande alla trama e rende le cose chiare sin dall’inizio. E poi Martian Manhunter è uno dei miei personaggi preferiti dai tempi in cui raccontavo le storie della Justice League con Keith Giffen.

Tucker – Mi interessava molto soprattutto parlare di relazioni. Pensiamo sempre che Batman e Wonder Woman siano soprattutto amici, ma la cosa è aperta a interpretazioni. John, Shayera e Mari avevano dei rapporti rimasti piuttosto nebulosi nella mente dei fan e volevo definirli. Ero attratto dai rapporti tra tutti i sette personaggi principali. Ci sono un sacco di storie che avremmo potuto realizzare, partendo dal finale di Unlimited. Sono felice che questa riguardi soprattutto i sette pesi massimi, perché ci eravamo un po’ allontanati da loro ed è stato bello riprendere in mano le figure principali.

 

Una storia, Justice League Infinity, che vedrà gli eroi DC alle prese con il concetto di multiverso e che quindi assicura, oltre a domande esistenziali e rapporti interpersonali, anche parecchia azione di alto profilo. Anche grazie al lavoro di Ethen Beavers.

 

Justice League Infinity #1, anteprima 02

Tucker – Il criterio principale per scegliere un artista era che comprendesse quantomeno i principi di base che Bruce Timm ha introdotto nel proprio stile riguardo le serie animate. Un sacco di disegnatori hanno realizzato fumetti legati all’universo delle serie animate, ma erano soprattutto artisti di Fumetto, appunto, quindi scollegati dallo stile delle serie. In questo caso, siamo il più possibile più vicini a Bruce Timm, per quanto mi riguarda.

Non che Ethen sia un clone di Bruce, ma comprende i suoi principi e, sebbene lavori con uno stile suo, il suo lavoro risulta comunque connesso al mondo che è stato creato nei decenni scorsi.

Credo che fosse importante replicare la sensazione di guardare la serie animata sulle pagine. Avremmo potuto fare un sacco di cose diverse e affermare che comunque la nostra storia era collegata a quelle precedenti e, probabilmente, gran parte dei fan non avrebbe dato pero alla cosa. Ma per me era egoisticamente importante avere la sensazione di lavorare nuovamente alla serie animata e l’aspetto grafico aveva un ruolo centrale.

 

Justice League Infinity #1, anteprima 03

 

 

Fonte: CBR