Il settore del Fumetto non è mai stato statico o regolare: nel corso dei decenni ha conosciuto alti e bassi, crisi e rilanci, colpi di scena e grandi esplosioni. Difficilmente però anche gli osservatori più avveduti avrebbero potuto immaginare gli sconvolgimenti che l’avvento della pandemia ha portato (non solo in questo ambito, naturalmente). Gli addetti ai lavori si sono ritrovati a far fronte a mille ostacoli di realizzazione (necessità di organizzarsi in smart working, rinvio o ristrutturazione di molte pubblicazioni), ma anche a una “fame” di prodotti che molti lettori, bloccati in casa o costretti a muoversi limitatamente, sembravano reclamare. Il tutto, spesso con la necessità di concertarsi con le relative produzioni multimediali cinematografiche e televisive, afflitte a loro volta da problemi analoghi. In sintesi, un periodo denso di caos e di opportunità che ogni casa editrice ha affrontato a modo suo. Oggi scopriamo da Jim Lee, Chief Creative Officer della DC Comics, in che modo la casa editrice di Batman e compagni ha affrontato la crisi, ha risposto alle sfide e guarda al futuro, con un occhio di riguardo alle venture produzioni multimediali e alle sue interazioni con WarnerMedia:

 

I Am Batman #1, copertina di Olivier Coipel

Lee – Sotto ogni aspetto, il 2020 è stato un anno impegnativo per tutti. Un anno dopo, siamo in una situazione migliore. Buona parte di ciò che abbiamo fatto quest’anno è stato pensare alle infrastrutture e alle risorse che abbiamo, e a dove vogliamo piazzare le nostre scommesse principali in termini di business editoriale in futuro. Il mondo si è riaperto un po’ e i fan che hanno risposto ai contenuti che abbiamo lanciato all’inizio di quest’anno, da Future State a Infinite Frontier, hanno fatto una gran differenza.

Di tanto in tanto mi imbatto in qualche articolo o tweet in cui leggo che ai piani alti vogliono sbarazzarsi del settore editoriale, oppure che non lo capiscono. Devo mordermi la lingua per non intervenire nelle conversazioni. È la cosa più lontana dalla verità. Semmai è l’esatto contrario: i fumetti che pubblichiamo, il canone principale che stabiliamo nei fumetti, guida tutto ciò che facciamo negli altri media. Facciamo costantemente riferimento a quei personaggi quando costruiamo la DC al di fuori del mondo dell’editoria.

Wonder Woman: Evolution #1, copertina di Riley Rossmo

L’editoria è vitale per il nostro futuro. Non puoi riposare sugli allori se vuoi avere un afflusso di nuove voci, nuovi personaggi, nuovi punti di vista: è essenziale per mantenere l’industria sana e rappresentativa dei tempi attuali. La nostra missione principale è assicurarci che l’universo che creiamo e difendiamo rifletta la base dei fan che ama i nostri personaggi. Quindi, in sintesi, l’editoria è la pietra angolare di tutto quello che facciamo.

Un altro fattore essenziale è la globalizzazione delle nostre storie. È sempre stata una priorità, ma ora lo è ancora di più perché i nostri fan sono ovunque. Questi film e queste produzioni hanno conquistato la cultura pop in tutto il mondo, ma il nostro universo è ancora troppo incentrato sul Nord America. Quindi penso che ci sia molto lavoro da fare e molte opportunità da cogliere per diversificare, creare nuovi concetti e personaggi, lavorare con nuovi autori con cui non abbiamo mai lavorato prima, impartire un alto livello di autenticità alla loro narrazione e attingere alle altre culture del mondo per rendere il nostro universo il più vibrante e rilevante possibile. È un’enorme opportunità e siamo in un momento in cui possiamo davvero fare in modo che accada.

Dark Knights of Steel #1, copertina di Yasmine Putri

Jason Kilar, il CEO di WarnerMedia, è un fan. È molto ben informato sull’Universo DC. È in grado di discutere del multiverso e dei numeri delle varie Terre. È fantastico avere un dirigente al vertice che è un vero paladino nel sostenere l’Universo DC. Vuole davvero che la rappresentazione nei media sia più fedele possibile all’Universo DC in tutto quello che viene realizzato, che si tratti di fumetti o di produzioni multimediali. È stato fantastico lavorare con un capo che ama questi personaggi, questo marchio, questa narrazione.

Nel 2020 abbiamo deciso di cambiare distributore. E c’è stato indubbiamente un periodo in cui la gente aveva paura di ciò che sarebbe successo a questo settore. Perciò voglio ringraziare i rivenditori e i lettori per essersi fatti avanti e aver sostenuto l’industria durante questa crisi. Ne siamo emersi migliori e più forti che mai. I nostri numeri sono più alti del previsto e le copie fisiche vanno alla grande. I rivenditori sono in una posizione molto forte in questo momento. Non so se ciò sia dovuto al fatto che non ci siano convention fisiche per distrarre i nostri lettori, ma l’acquisto dei fumetti è davvero aumentato durante la pandemia. E abbiamo visto reazioni molto positive nel settore editoriale anche all’inizio del 2021, non abbiamo davvero perso questo slancio. È emozionante vedere che i fan sono là fuori, i lettori sono là fuori, e sostengono il settore.

Harley Quinn: The Animated Series – The Eat. Bang! Kill. Tour #1, copertina di Max Sarin

Al giorno d’oggi ci sono molte opzioni per gli autori, ma non tutti vogliono essere imprenditori e gestire ogni aspetto della produzione. Alcune persone sono ben felici di concentrarsi solo su ciò che hanno fatto fin dall’inizio, vale a dire creare e raccontare storie. Quindi essere in grado di collaborare con qualcuno come la DC, che può gestire il marketing, la pubblicità, le vendite e la produzione è un vantaggio per le persone che non vogliono tuffarsi e assumersi ogni responsabilità. E il fatto che facciamo parte di questa gigantesca società di media offre loro anche la possibilità di adattare i loro progetti per altri media. Quindi esistono molti lati positivi nella collaborazione con DC.

Dati i nostri obiettivi e il modo in cui vogliamo far crescere il business, continueremo a realizzare libri di proprietà degli autori, ma probabilmente non allo stesso livello che esisteva prima con l’etichetta Vertigo. Stiamo selezionando e scegliendo i progetti giusti che avranno il massimo impatto. Penso che questa sarà la stella polare per tutto ciò che faremo. Abbiamo un parco di progetti più ristretto, ma una cosa che mi è rimasta impressa di quando Daniel è arrivato è stato il motto: “Meno, più grande, migliore”. È qualcosa che abbiamo preso a cuore. Con uno staff più ridotto, non possiamo aspettarci di fare tutto quello che facevamo prima. Ma molto di quello che abbiamo fatto prima non ha necessariamente portato il massimo ritorno. Quindi, su cosa scommettere? Su cosa investire?

My First Book: Batman, copertina

Al momento di creare una storia, riflettiamo sempre sulla potenzialità che può avere negli altri media. Ed esistono varie categorie di progetti da questo ponto di vista. Ci sono dei contenuti che destiniamo ai fumetti e che sono esplicitamente progettati per essere usati nei media. Abbiamo assunto un vicepresidente della strategia di programmazione editoriale, Jeffrey Kaufman, che è diventato una parte integrante del processo creativo: fa da tramite tra il mio gruppo creativo e l’unità editoriale e ci aiuta a sviluppare al meglio le nostre aspirazioni mediatiche. Quindi aspettatevi di vedere contenuti creati con lo scopo esplicito di essere utilizzati nelle produzioni multimediali. Detto questo, non è detto che tutto debba ricadere in quella categoria. Se abbiamo semplicemente un bel fumetto e una bella storia, va benissimo così.

In ultima analisi, nessuno può dire quale sia il prossimo grande successo che incontreremo lungo il cammino. Non sempre le cose sono chiare e prevedibili, è per questo che serve un motore creativo solido che guidi tutta la produzione. Le idee di oggi potrebbero essere utilizzate domani, fra cinque o dieci anni. La nostra missione consiste nell’iniettare la maggiore quantità possibile di contenuti interessanti e autentici. Se c’è un tema unificante che ci guida nella creazione dei contenuti, è senz’altro questo.

 

 

F0nte: Hollywood Reporter