A quanto pare, Brian M. Bendis non ha intenzione di sfuggire al tema della paternità di Superman come codificata sin da Convergence.

 

Man of Steel #1, variant cover di Pat Gleeson

Sono davvero entusiasta degli sviluppi recenti attorno al personaggio, del tutto peculiari per il genere supereroistico. Al mio arrivo, ho trovato una mitologia già al passo con gli scenari del mondo contemporaneo e, devo dirvelo, da padre di quattro figli i miei pensieri gravitano quasi sempre attorno a loro.

Ho una vita piuttosto strana, rispetto ai padre più comuni. Sono sempre a casa in pigiama, a giocare con i super eroi assieme ai miei ragazzi. Un’esperienza piuttosto particolare, per loro. Raramente ho scritto delle mie responsabilità di padre in relazione a quelle che ho nei confronti della società in cui vivo. Eppure è un tema che riguarda almeno un terzo della mia vita.

Non c’è niente di normale nelle vite di Clark, Lois e Jonathan Kent. Il loro tentativo di ricerca della normalità è la cosa più eccentrica che abbiano mai fatto, perché tutti loro devono accettare il fatto che nessuno è davvero normale. Quindi, forse, la soluzione al problema, per tutti quanti, è che ognuno deve poter fabbricare le proprie regole.

Riguardo al personaggio di Jonathan ci cono un sacco di cose da scoprire e da inventare. Inoltre, quando scrivevo Spider-Man, sentivo la potente energia nervosa di Peter dentro di me, la percepivo a livello viscerale. Ora che sono invecchiato, sono più tranquillo, mi preoccupo meno di tutto, come faceva invece Parker. Si diventa un po’ più zen. E questa è anche una caratteristica di Superman. Ho un ritmo di calma interiore, che non ho mai messo nelle mie storie. Credo che lo percepirete in Man of Steel.

 

La miniserie è il frutto degli sforzi di Bendis e di un team di disegnatori all star della DC Comics: Ivan Reis, Adam Hughes, Ryan Sook, Evan “Doc” Shaner, Kevin Maguire e Jason Fabok. Anche Steve Rude ha collaborato, sostituendo Shaner su alcune pagine del suo albo.

La cosa interessante? Bendis ha voluto che tutti gli autori fossero parte delle decisioni sulla miniserie, coinvolti anche dalle storie che altri avrebbero disegnato. Questo ha creato uno scambio di idee costante fra loro e con lo sceneggiatore che, molto spesso, si è trovato a raccontare seguendo indicazioni dei disegnatori. Un elemento che, secondo Bendis, si manifesterà nel piacere evidente di alcuni di raccontare quelle storie.

 

Man of Steel #1 - 6, copertine di Ivan Reis

 

 

Fonte: SyFy