Superman: Men of Tomorrow, coverVi abbiamo già diffusamente parlato del nuovo status quo del personaggio di Superman, il quale, nel corso del rilancio DC You, si trova obbligato ad affrontare la scomoda situazione di non poter più avere un’identità segreta, come raccontato nell’arco narrativo Truth, attualmente in corso di pubblicazione negli USA.

Recentemente, l’artista regolare della testata Superman, la leggenda John Romita Jr., ha parlato con CBR della sua esperienza lavorativa sul personaggio più iconico della DC Comics e del panorama supereroistico a fumetti in generale.

Il disegnatore è partito dal suo primo approccio al character, dopo una lunga esperienza in Marvel Comics:

 

All’inizio, ho solo cercato di non fare casini, perché ero abbastanza intimidito dal dover fare qualcosa di così importante, sia in termini di storia del personaggio, sia riguardo il suo look, così iconico. Ero un po’ nervoso. E ricordo chiaramente quando mi toccò realizzare la pagina doppia nella quale Superman colpisce un robot gigantesco, nel mio primo numero. Mi trovavo a dover disegnare il mantello e continuavo a ripetere a me stesso: “Dannazione. Ho disegnato altri mantelli in passato. Posso farcela”. Fondamentalmente, ho pensato a Thor in quel momento: il mantello rosso, la mole, la forma, il potere. Con questo approccio mi sono abbastanza tranquillizzato nei minuti seguenti a quel momento di crisi.

Ho poi realizzato che Superman è un personaggio davvero importante, sotto molteplici punti di vista, anche estetici, che si trattava di comprendere correttamente il modo nel quale deve apparire e il modo in cui deve essere “coreografato”. Questo tipo è alto e voluminoso, un ammasso di muscoli. Qualcosa che però avevo già fatto in precedenza. Quindi sapevo di avere la giusta abilità ed esperienza per approcciarmi al personaggio. Ma nonostante tutto, continuavo a sentirmi nervoso. Ed era qualcosa che veniva da me, perché non avevo ricevuto alcuna critica reale al mio lavoro. Ma a un certo punto mi convinsi. Diamine, potevo farlo.

Superman #42, coverCosa ha significato dunque, per un artista con oltre 40 anni di esperienza, arrivare a disegnare Superman?

Superman non era necessariamente nella mia lista di cose da fare fino a che non mi ci sono messo al lavoro. Onestamente, non ho pensato a Superman finché non mi sono trovato seduto a un tavolo a discuterne con i ragazzi della DC, Dan DiDio e altri. Alla fine, impostammo questa storia, un’idea che avevo in mente e che sarebbe poi stata plasmata al meglio e inserita in continuity da Geoff Johns, con Superman protagonista.

Mi sono davvero divertito a lavorare con Geoff e ora continuo a farlo con Gene Yang. Comunque, non mi aspettavo di finire a lavorare su questo personaggio. Come artista, Batman ha sempre avuto più attrattiva per me. Non solo dal punto di vista estetico, ma soprattutto caratteriale e passionale, rispetto a un personaggio “candido” come Superman. Ma adesso ci siamo, e stiamo rendendo questo personaggio molto meno candido. Avrei preferito lavorare su Batman, in principio, ma devo ammettere che adesso mi sento molto soddisfatto di quello che stiamo realizzando. Sono davvero contento.

L’artista ha poi parlato del primo arco narrativo di Superman sul quale ha lavorato, intitolato Men of Tomorrow. In questa storia, Superman ha a che fare con un nuovo, potentissimo personaggio chiamato Ulysses, il quale ricorda vagamente Thor, specie da un punto di vista estetico.

Non ho pensato a Ulysses prendendo come riferimento Thor. Ma il livello di potere di personaggi come Thor o Hulk di certo stabilisce un parallelismo nella battaglia fra Superman e Ulysses. Ma, davvero, non credo che quest’ultimo sia un personaggio derivato da Thor. L’idea di Geoff era quella di creare una controparte di Superman, simile a lui sotto certi aspetti, ma al negativo. Come due versanti opposti della stessa moneta. Ulysses viene da un’altra dimensione, mentre Superman da un altro pianeta. Ulysses è un umano che è finito in una realtà aliena, e poi ha fatto ritorno sulla Terra. Da un punto di vista estetico, ho scelto per Ulysses un tipo di design che non prevedesse un altro mantello. Non ce la facevo più a disegnare mantelli. Ero a Manhattan e vidi di sfuggita un motociclista possente, con una lunga e fluente chioma bionda. E da lì ho avuto l’ispirazione per questo personaggio.

Superman #42, interniNello stesso arco narrativo, è stato introdotto un nuovo potere per l’Uomo d’Acciaio (cosa che non accadeva dal 1949), denominato Super Flare, sul quale Romita ha dichiarato.

Tutto questo è nato da una conversazione telefonica nella quale chiedevo se Superman avesse qualche altro superpotere che non si era ancora manifestato. Geoff Johns ebbe subito un’idea a riguardo. Questo potere è una sorta di estensione della sua vista calorifica, la quale è una diretta conseguenza dell’energia assorbita proveniente dal Sole. Questa estensione è alquanto tragica perché prosciuga completamente questo tipo di energia. Questa abilità quindi, lo priva di ogni effetto che la luce gialla del Sole ha su di lui per circa 24 ore, lasciandolo senza poteri. L’aspetto positivo è quello che così abbiamo modo di esplorare ciò che il personaggio può fare in quelle 24 ore nelle quali è un semplice umano.

Il discorso si è poi spostato sull’attuale arco narrativo, Truth, nel quale Lois Lane è più protagonista che mai, nel bene o nel male.

Penso che Lois sia una vera donna moderna, una di quelle forti. Specialmente nella realtà de I Nuovi 52: ora che ha scoperto l’identità segreta di Superman, si è sentita fondamentalmente presa in giro. Così è stata coerente con se stessa ed è questo il motivo per il quale ha fatto quello che ha fatto [rivelare al mondo che Clark Kent è Superman, NdR]. Penso che tutto questo abbia funzionato alla grande. Si tratta di una funzionale combinazione di alcune mie idee e quello che il cervello di Gene è riuscito a concepire. E questo rende Lois Lane un personaggio persino migliore, ai miei occhi.

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Fonte: CBR