Ci sono grandi cambiamenti all’orizzonte per la testata Batman e per il suo protagonista, primo tra tutti l’abbandono (temporaneo) dell’artista regolare Greg Capullo. Lo sceneggiatore della serie Scott Snyder ha parlato di questo e di molto altro ancora con Newsarama, partendo da Batman #44, albo che ha rappresentato una pausa dell’attuale arco narrativo, intitolato Super Heavy, e ha visto il ritorno dell’artista britannico Jock su una storia del Cavaliere Oscuro:

 

Batman #44, coverQuesta uscita è stata pianificata per essere una chiave di volta della narrazione, sin dall’inizio di Super Heavy. Jock è un artista al quale non lascio praticamente tempo libero, visto il suo impegno con Wytches, oltre ai suoi altri lavori nel mondo del cinema. Per fargli fare queste 30 pagine ho dovuto avvisarlo con mesi d’anticipo.

Le mie storie preferite parlano di problemi di natura sociale, adattandoli al potente e risonante linguaggio del fumetto. Ho provato a parlare anche io di questo con Anno Zero, storia in cui la banda di Cappuccio Rosso rappresenta la violenza dell’uomo, mentre l’Enigmista ha messo in moto un piano che aveva a che fare con i cambiamenti climatici. Si tratta della traslazione del mondo reale in quello a fumetti.

Questo però non vuol dire che faccia meno paura. L’arco narrativo in corso è la cosa più “potente” alla quale abbia mai lavorato: ha un’energia mostruosa, ci sono tanti elementi narrativi folli. Ma ha un cuore: parla di un uomo che credeva in certe cose, sulle quali aveva fondato la sua vita. La polizia, il governo, la finanza: Gordon è qualcuno che credeva che esistesse un meccanismo funzionale nella sua Gotham, un meccanismo che avrebbe dovuto proteggere gli abitanti della sua città. C’è dunque un modo per scrivere un albo che sia il cuore battente di questa storia, che parta dal linguaggio dei fumetti e si trasformi in prosa? Questo è Batman #44.

Lo scrittore ha poi aggiunto:

Scrivere qualcosa di “strambo” non è difficile. L’importante è che la tua storia abbia una direzione: devi sapere cosa vuoi dire, cosa vuoi domandare. Per esempio, se lavoro con un artista come Jock so già che la mia storia non tratterà di mostri e robot, elementi su cui lui non ama lavorare. Lui vuole disegnare bande, vera violenza urbana. Se lavorassi con Olivier Coipel, Sean Murphy o Sara Pichelli, magari scriverei la stessa storia, ma in maniera completamente differente. Sarei più elastico, propulsivo e dinamico con Sara, per esempio.

Snyder ha poi parlato del futuro prossimo di Batman, con il numero #50 oramai molto vicino:

Dark Knight III, promoGreg lascerà la serie con Batman #51, almeno per un po’ di tempo. Io rimarrò a scrivere la testata e ho grandissimi piani per il futuro.

Lo sceneggiatore ha poi rivelato la verità dietro a Dark Knight III, progetto per il quale era stato originariamente contattato:

Onestamente, è accaduto questo: sono stato invitato a prendere parte a Dark Knight III all’alba di questo progetto. Io, Brian Azzarello, Frank Miller e un paio di artisti. Brian e Frank hanno da sempre un bel rapporto di amicizia e, inoltre, si trattava di un impegno abbastanza importante, che prevedeva che mi recassi quotidianamente presso lo studio di Frank.

Ho due bambini piccoli e una scaletta molto piena: ho dunque realizzato che non sarei stato così d’aiuto in questo progetto. Sia chiaro, si tratta di un fumetto da sogno. E sono davvero onorato per averne avuto la possibilità di farne parte. Amo Frank, amo Brian e sono eccitatissimo all’idea di quello che faranno assieme. Questa è la verità: non potevo garantire l’impegno di Brian, il quale ha una conoscenza più approfondita di Frank rispetto a me. Lasciarli lavorare assieme sicuramente darà vita a un fumetto migliore.

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Fonte: Newsarama