Crisi sulle Terre Infinite 001Poco più di 30 anni fa, nel dicembre del 1984, debuttava sugli scaffali delle fumetterie ed edicole statunitensi il primo numero di Crisi sulle Terre Infinite. Iniziativa editoriale con ben pochi precedenti dello stesso tipo, l’avvento di Crisi prometteva grandi cambiamenti nell’Universo della DC Comics.

La miniserie fu probabilmente il maxi-evento editoriale che diede il via all’era del fumetto moderno, e che ha lasciato una pesante eredità che ancora traspare nei vari crossover che DC e Marvel Comics annualmente propongono ai lettori: Crisi è di certo una storia irregolare, spigolosa, ma è anche estremamente affascinante. Al tempo, poteva persino essere interpretata come uno sgangherato accorpamento di esposizione e spettacolo, tenuti assieme dalla volontà a volte dicotomica dei componenti del team creativo, composto da Marv Wolfman (testi), George Pérez (disegni) e Dick Giordano (inchiostrazioni): alcune scelte narrative erano sicuramente più deboli, persino goffe, ma ciò non toglieva valore a una storia sempre elettrizzante e a tratti persino toccante.

Crisis on Infinite Earths #1 arrivò nei punti vendita assieme a circa una dozzina di altri titoli, un “tutto in una volta” tipico della linea editoriale DC degli anni ’80. Gli altri titoli erano rispettivamente: Atari Force #16, DC Comics Presents #80, Fury of Firestorm #34, Justice League of America #237, Tales of the Teen Titans #52, Wonder Woman #324, New Teen Titans #6 e Vigilante #15. Molte di queste non sarebbero sopravvissute a lungo, altre sarebbero state rilanciate nel post-Crisis, altre ancora avrebbero subito grossi cambiamenti a livello di team creativo.

Crisi sulle Terre Infinite 001Obiettivo della miniserie era quello di festeggiare i 50 anni di vita della DC Comics, dando vita a una storia che potesse riunire tutti, o quasi, i personaggi della casa editrice in un’unica continuity, cancellando l’esistenza delle realtà alternative, al fine di semplificare un universo narrativo assai intricato, e che risultava poco appetibile ai giovani lettori.

La minaccia che consentì di mettere in atto il grande piano era quella rappresentata dal supervillain Anti-Monitor, doppelgänger malvagio del Monitor, nato su una luna disabitata di Qward, nell’universo di antimateria. Sarà proprio il benigno Monitor a dar vita a un piano volto a fermare l’avanzata distruttiva dell’avversario, unendo le Terre e gli eroi di queste per la prima volta in maniera definitiva.

E allora, The Summoning! (questo il titolo del numero 1) si presentò ai lettori con una prima pagina da urlo, che mostrava il Big Bang multiversale, nel quale un narratore onnisciente affermava:

All’inizio non c’era che un solo, nero infinito, così freddo e buio, per tanto tempo, che anche la luce che vi bruciava era impercettibile. Ma la luce crebbe. L’infinito tremò e l’oscurità finalmente… gridò di dolore e di sollievo. In quell’istante nacque un multiverso. Un multiverso di mondi che vibravano e si moltiplicavano… ciò che doveva essere unico, divenne molteplice.

Proprio nella prima uscita, in pochissime pagine, si vedevano morire due Terre, fra le quali Terra-3, mondo di origine del terribile Sindacato del Crimine, una versione distorta della Justice League, tornata di recente in auge (in versione Nuovi 52) sulle pagine di Forever Evil.

Crisi sulle Terre Infinite 003L’aspetto grafico è un gran punto di forza di Crisi: Pérez si dimostrò un maestro assoluto dello storytelling, con scelte stilistiche coraggiose e innovative. Già abituato a far uso di layout intricati, sulla miniserie l’artista elevò ulteriormente il suo talento (basti pensare alla divisione in vignette delle pagine 2 e 3). Meravigliosa anche la resa grafica dell’implacabile muro di antimateria che consumava tutto sul suo cammino, lasciando dietro solo fumo nero, il quale aveva probabilmente anche una funzione metaforica. E questo solo nelle primissime pagine di un numero storico di una miniserie che avrebbe cambiato per sempre l’intero universo narrativo di Batman, Superman e compagni.

Grazie a Crisi sulle Terre Infinite, il fumetto supereroistico riuscì a iniziare quel processo di modernizzazione tante volte tentato, ma altrettante abortito. L’obiettivo di Wolfman e della DC Comics era quello di cambiare per sempre il DCU, e poco altro: lo scrittore, addirittura, voleva chiudere la storia con il decimo numero, la cui esplosione finale avrebbe dovuto letteralmente azzerare la continuity precedente e dar vita a un vero e proprio reboot.

L’editore non accettò una linea così estrema, e non voleva assolutamente rinunciare a cinquanta anni di storie e personaggi. Venne trovato dunque un compromesso: Wolfman scrisse altri due numeri, portando il totale a dodici, nel quale veniva spiegato che, a seguito degli eventi narrati, rimaneva in essere un unica Terra, con il suo corrispettivo universo. Su questa, inoltre, erano rimasti “intrappolati” eroi di altre Terre. Della Crisi (e del sacrificio di Barry Allen a.k.a. Flash, su tutti), inoltre, non ricordava quasi più niente nessuno. Con un magistrale colpo si spugna, dunque, si passò dal Multiverso all’Universo, concetto che rimase in piedi per più di 20 anni.

 

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Fonte: CBR