Vi abbiamo già riportato l’annuncio di Mister Miracle, la nuova miniserie DC Comics dedicata al personaggio creato da Jack Kirby, scritta da Tom King e disegnata da Mitch Gerads (il team creativo di Sheriff of Babylon e Batman), che prenderà il via la prossima estate negli Stati Uniti.

Di seguito vi proponiamo i passaggi salienti dell’interessante intervista sul progetto che i due autori hanno concesso a Paste Magazine, partendo da ciò che Mister Miracle rappresenta per loro e dalla grande responsabilità che comporta ereditare un personaggio creato dal Re dei comics.

 

Mister Miracle #1, variant cover di Mitch GeradsKing – Non la vedo come una sfida, ciò che per me è importante è la tematica. Se rileggi tutte le storie di Kirby, ti tuffi in un oceano di genialità. Nessuno può fare meglio di lui. Nessuno può scrivere storie epiche quanto le sue. Sarebbe come cercare di rifare da capo Star Wars o riscrivere l’Iliade. Puoi invece prendere le tematiche di queste grandiose opere e farle tue, utilizzandole per raccontare una storia molto personale. Ed è questo che mi attira.

Raccoglieremo tutta la grandezza di Kirby e la porteremo nell’intimità della vita di Mister Miracle. Kirby ha utilizzato le sue storie come metafora quando il mondo, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, era sempre più folle. Ora applicheremo quelle metafore al nostro tempo, i tardi anni Dieci del XXI secolo, periodo in cui il mondo sta impazzendo ancora una volta.

Certo, è difficile paragonarsi a una generazione che ha combattuto Hitler e salvato il mondo. Ma sento comunque una certa affinità e traggo ispirazione dagli artisti che hanno vissuto quell’esperienza che ha cambiato sicuramente il modo con cui guardavano la realtà attorno a loro. Kirby ha servito il suo Paese, come me, ma lui si è trovato nel bel mezzo della guerra, mentre io ho lavorato nel controspionaggio. Di sicuro, entrambi volevamo prendere i nazisti a pugni in faccia.

Gerads – Questo fumetto rappresenta una folle esperienza. È una sfida continua e allo stesso tempo tutto il contrario, per via delle tematiche che affronta e di come io e Tom ci stiamo lavorando, cosa che mi consente di giocare con la realtà. Quando disegno, tendo a prendere spunto da quello che mi circonda, e ricordo che per Mister Miracle #1 ho tratto ispirazione da vari illustratori attivi su riviste degli anni Sessanta, come Austin Briggs e Al Parker. Una delle cose fantastiche della natura di questo progetto è che nel corso della lavorazione potrò sempre trovare nuove ispirazioni e far evolvere progressivamente la mia arte.

Mister Miracle è molto divertente perché nella storia ci sono molti elementi fantasiosi, ma allo stesso tempo si svolge nel mondo reale, e a me piace fare cose diverse giocando con tutto ciò che mi circonda. Per esempio, sto prendendo tutti i design di Kirby e il folle mondo di Nuova Genesi e Apokolips e li sto mescolando a elementi in stile Il Trono di Spade.

Mister Miracle #1, copertina di Nick DeringtonKing – Se si legge la tetralogia dei Nuovi Dei, un’epica senza finale, è come tuffarsi nella follia più totale: per un po’ ti senti come Joker, nel senso più positivo del termine. È la sensazione che si prova quando si guarda a un’opera d’arte che non si è in grado di comprendere.

Frequento questo mondo da un po’ e conosco abbastanza autori da riuscire a guardare oltre al fumetto in sé. Sono in grado di vedere quello che tentano di fare e come lo fanno. Ma leggendo i racconti di Kirby non sempre ci riesco. In quelle pagine ci sono migliaia di idee e concetti che non si annullano né oscurano tra loro, si mantengono indipendenti e formano qualcosa di coeso allo stesso tempo. Da un certo punto di vista è tutta una grande metafora, da un altro va a confutare quella stessa metafora. Pura follia.

Eppure, questa follia è divenuta il mito moderno dell’America. Se leggi i Nuovi Dei comprendi cosa ha ispirato Star Wars. Al 100%. È tutto lì, in quelle pagine. Ed è il motivo per cui i miei figli indossano pigiami dei Fantastici Quattro, o per cui tantissime persone che incontro per strada indossano magliette di supereroi. La produzione di Kirby è la colonna vertebrale della mitologia moderna americana, e proviene dal genio folle di un uomo che, fondamentalmente, è arrivato a comprendere tutto ciò per primo ed è stato in grado di incanalare l’energia di una generazione che si ribellava a una nuova forma di fascismo trasformandola in una forma d’arte per ragazzi.

Quando ho iniziato a lavorare su questo progetto, ho parlato con diversi autori, come Mark Waid, e una delle cose che tutti mi dicevano era: “Non sapevi che Mister Miracle era il Gesù di Jack Kirby?” È Gesù incarnato in un escapista. Suona ridicolo, ma lo scrittore che è in te ti dice che stai giocando con Gesù nelle sembianze di un escapista. Dall’altra parte c’é Darkseid che è il male incarnato. Ci sono evidentemente tematiche religiose in questo, ma è tutto rielaborato da Kirby. Lui che disegnava l’Antico e il Nuovo Testamento come fossero avventure per ragazzi. E questo è il motivo per cui ha funzionato: raccontava vecchie storie in modo nuovo. Quindi stiamo provando a fare altrettanto le vecchie storie di Kirby.

King – Il nostro Darkseid è ispirato a quello della JLA di Grant Morrison dei primi anni Novanta, che è stato in grado di cogliere quello che Kirby aveva definito, ossia che Darkseid non è solo un cattivo grande e grosso che vuole conquistare il mondo: non è Mongul. E non è nemmeno Thanos, un tizio ossessionato dalla morte. Darkseid è il male dentro di noi, l’oscurità. È quella cosa dentro di noi che ci fa fare la cosa sbagliata. È ineluttabile: Darkseid esiste. È proprio lì.

Gerads – È il solo villain dei fumetti di cui sono legittimamente terrorizzato. Quando ero piccolo, Darkseid me la faceva fare sotto. Un giorno, mia madre prese la cena da Burger King, una sorta di happy meal in cui c’erano questi portabicchieri a forma di personaggi della DC, con le braccia tese per reggere il bicchiere. Aveva portato a casa Darkseid e io iniziai a piangere a dirotto.

King – Voglio dare merito all’artista di webcomic Julian Lyte. È un mio vecchio amico e ci incontriamo alle fiere. Gli stavo raccontando di Mister Miracle e lui mi ha detto: “Darkseid è“. Intendeva che è quella cosa che esiste e che non puoi ignorare, che ti attira verso il lato oscuro. Continuava a ripetere “Darkseid è“, e nella mia mente apparivano delle vignette nere in cui c’era sempre lui sullo sfondo.

 

 

Fonte: Paste Magazine