Yanick Paquette è l’artista che ha firmato le matite dell’ultimo numero di Knightmares, il ciclo di storie di Batman attualmente in chiusura sulla serie ammiraglia. Newsarama lo ha intervistato per ascoltare la sua su questo capitolo molto particolare della saga dell’Uomo Pipistrello e sullo sceneggiatore, Tom King, che la sta narrando da ormai sessantanove numeri.

 

Batman #69, variant cover di Yanick Paquette

Il motivo principale che mi ha portato a Batman è la voglia di lavorare, in ogni modo possibile, con Tom King. Per gli impegni con Wonder Woman: Terra Uno, non ho molto tempo a disposizione, ma tra un volume e l’altro cerco di trovarne per lavorare con persone che stimo. Tom è da tempo in cima alla lista. Non appena terminato il secondo volume di Wonder Woman, ho macchinato e complottato per poter disegnare un numero di Batman. Ed è stato grande. Tom mi ha chiesto cosa volessi disegnare e si è dimostrato molto collaborativo, soprattutto perché con Knightmares cerca di  sfruttare i punti di forza di ogni artista di cui è collega. Cosa che mi ha permesso di sperimentare molto con la griglia delle vignette.

Una delle ragioni per cui amo Tom è che è uno strutturalista, a differenza di uno come Grant Morrison che, a volte, sa essere anche molto rigido, ma per lo più ha un modo di raccontare abbastanza impressionista. Tom è più quadrato, a suo modo. Gli piacciono le tavole da nove vignette e un ritmo narrativo molto progettuale. Ed era qualcosa che volevo provare a fare. Stranamente, questo numero non era assolutamente così: niente struttura rigida, cosa che mi ha un po’ deluso. Ecco perché devo lavorare ancora con lui, giusto per mettermi alla prova con le tavole da nove vignette.

Quando ho avuto in mano la sceneggiatura, mi sono innamorato, specialmente della scena tra Catwoman e Batman. Descriveva i cambi di costume, ma la descrizione della danza tra i due era affidata ai dialoghi. Ogni battuta, più o meno, era un passo. Scrivo musica per hobby, meno di un tempo. Classica e quartetto d’archi. Ho sempre pensato che la scrittura musicale e il Fumetto avessero un legame molto stretto, per varie ragioni: il modo in cui si controlla il tempo, ad esempio. Questa storia è una grande e lunga danza, ecco perché l’ho disegnato come se fosse una colonna sonora.

 

Paquette sostiene di aver cercato di richiamare i metodi con cui scrive la musica nel disegnare Batman #69. Il risultato sono state due danze: una che ha coinvolto Catwoman e Batman e un’altra, più violenta, che vede protagonisti Bane e il Batman di Flashpoint. Entrambe sottolineate dai colori, leggermente diversi in un caso e nell’altro, di Nathan Fairbairn e dal design delle singole pagine.

 

Come faccio con la musica, ho lavorato pensando alle battute. Quante di dialogo per ogni pagina? A ognuna ho cercato di dare un suo ritmo, senza seguire la struttura tradizionale delle tavole. L’ho mantenuta solo nella parte della storia che ci mostra Bane.

Lavorare con Tom è grandioso anche per quanto riguarda i riferimenti visivi. Di solito perdo un sacco di tempo su Internet, per trovare quelli giusti, ma Tom li include nelle sceneggiature che ti manda. Un sacco di immagini. Si tratta di un regalo raro avere uno scrittore che cerca sul serio il materiale che ti serve, in modo che tu sia subito pronto a lavorare. Se riusciremo ancora a collaborare è da vedere, ma sono sempre disposto. Come vi ho detto, la prossima volta con una storia a nove vignette.

 

 

 

Fonte: Newsarama