Ad aprire il dibattito è un articolo dall’intento provocatorio pubblicato da Chuck Dixon e Paul Rivoche sul Wall Street Journal, in cui si accusa l’attuale panorama editoriale di seguire un asse troppo sbilanciato sul fronte “liberale”, al punto di avere alterato l’essenza di figure essenzialmente tradizionaliste come Superman e Capitan America e di denunciare la difficoltà degli autori di preferenze conservatrici a trovare incarichi di spicco presso le major fumettistiche americane.

Frank Miller, noto per le sue preferenze conservatrici, è stato intervistato in merito e ha dichiarato:

Captain America è probabilmente quello su cui mi piacerebbe più lavorare. Lo trovo un anacronismo magnifico. Inoltre, sento che incarna delle virtù che il mio paese ha dimenticato o travisato da tempo. Specialmente in un momento in cui il paese è palesemente sotto minaccia, un eroe come quello è una presenza straordinaria. Mi ricordo che poco dopo l’11 settembre dissi alla Marvel: “spero vi rendiate conto di ciò che avete tra le mani, perché la reazione di Capitan America al 9/11 sarebbe stata molto diretta.

Miller aveva tentato di proporre una storia su Batman, Holy Terror, considerata troppo estrema dalla DC, che è stata riproposta in un’altra versione alterando il look del protagonista. Avrà migliore fortuna con Capitan America e la Marvel prenderà in considerazione i suoi desideri e la sua disponibilità? Time will tell!

 

Fonte: Bleeding Cool