I Giorni di un Futuro Passato stanno per arrivare nel presente. Giovedì 22 maggio i cinema di tutta Italia si riempiranno di mutanti, sentinelle, eroi, malvagi e… paradossi temporali. Sarà proprio questo il tema centrale della nuova pellicola della saga degli X-Men, diretta dallo stesso Bryan Singer che diede origine a tutto con i primi due capitoli dell’avventura cinematografica mutante. Se siete a digiuno della materia o se avete bisogno di un rapido riepilogo su dove eravamo rimasti, ecco una comoda ed esaustiva guida che contiene tutto ciò che c’è da sapere e che vi permettere di gustarvi il nuovo grande film Marvel come si deve.

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Le coordinate della saga

Giorni di un Futuro Passato è tecnicamente il quinto film degli X-Men intesi come “di squadra”. La prima trilogia, che comprendeva X-Men, X2 e X-Men: Conflitto Finale narrava le vicende della squadra di mutanti di Xavier impegnati a fronteggiare sia i mutanti malvagi capeggiati dall’arcinemico Magneto che l’intolleranza e l’ostilità del mondo degli umani che teme e odia chi è diverso da loro. Mentre i primi due capitoli sono generalmente considerati ben riusciti e fedeli allo spirito del fumetto originale, la saga inciampava sul finale (complice anche il cambio di regista, che vedeva Brett Ratner avvicendarsi alla macchina da presa), offrendoci una rilettura alquanto travisata della saga di Fenice Nera e soprattutto mietendo vittime a profusione nel cast, togliendo di mezzo pezzi da novanta dell’universo mutante come Ciclope, Jean Grey e lo stesso Xavier. Anche per questo il quarto capitolo della saga, X-Men: l’Inizio (o First Class in originale) tornava indietro nel tempo per narrarci dell’amicizia tra Xavier e Magneto e la nascita della scuola per giovani dotati, immergendoci nelle atmosfere degli anni 60. Ora, giunti al quinto film, passato presente e futuro si mescolano in un’unica storia…

Dal fumetto al film

Lo spunto è tratto da una breve ma folgorante storia a fumetti in due numeri realizzata a inizio anni 80 da Chris Claremont e John Byrne. In quella storia, la Kitty Pryde adulta di un futuro letale e oscuro in cui i mutanti erano stati rinchiusi in campi di concentramento e le sentinelle (i robot costruiti per dare loro la caccia) regnavano incontrastati, proiettava la sua coscienza nel suo io adolescente del tempo presente per lanciare un monito agli X-Men: impedire che quel futuro potesse realizzarsi evitando l’assassinio del Senatore Robert Kelly, il politico che all’epoca faceva leva sulla fobia anti-mutante per guadagnare consenso.

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Nella trasposizione da fumetto a film la struttura della storia è rimasta più o meno la stessa, ma con due importanti differenze: per prima cosa, l’omicidio da impedire non sarà quello di Robert Kelly (personaggio già comparso e morto nel primo capitolo della saga cinematografica) bensì quello di Bolivar Trask, lo scienziato inventore delle pericolose Sentinelle (interpretato da Peter Dinklage, il popolarissimo Tyrion di Game of Thrones). Inoltre, a tornare indietro nel tempo per avvertire i mutanti della catastrofe imminente non sarà Kitty Pryde (che si limiterà a fare da “mittente”), bensì Wolverine, cosa che consentirà a Hugh Jackman di essere ancora una volta al centro della pellicola.

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo

La struttura della storia consente quindi a Synger di attingere sia dal cast degli X-Men “veterani” (tornano in scena Patrick Stewart/Xavier, Ian McKellen/Magneto e Halle Berry/Tempesta) che da quello “giovanile” (di cui ritroviamo James McAvoy/il giovane Xavier, Michael Fassbender/il giovane Magneto, Jennifer Lawrence/la giovane Mystica e i due “studenti promossi” della First Calass, Havok e Bestia, interpretati rispettivamente da Lucas Till e Nicholas Hault).

New Entries

Questo però non impedisce al regista di ampliare il già nutrito parco mutanti con tre new entries, un trio di personaggi assai apprezzati e attesi dai fan: il colosso di colore Bishop/Alfiere, interpretato da Omar Sy, è il determinato e cupo condottiero che guida la resistenza mutante nel futuro assieme agli anziani Magneto e Xavier. La giovane Blink, mutante in grado di aprire portali di teletrasporto e resa celebre sulla testata Exiles, sarà interpretata da Fan Bingbing. Tuttavia, occhi aperti soprattutto per Pietro Maximoff meglio noto come Quicksilver, mutante tantX-Men-Days-of-Future-Past-Quicksilvero veloce quanto arrogante interpretato da Evan Peters: stando alle anticipazioni e ai rumor, i suoi interventi sono quelle destinati a rubare la scena e a farsi ricordare in modo particolare!

 

 

Una nuova speranza?

La lotta per salvare il futuro può essere intesa anche in senso “meta-cinematografico”. Le scelte drastiche alla conclusione di X-Men 3 avevano ridotto al lumicino la possibilità di portare avanti in modo avvincente e convincente le vicende degli X-Men originali. L’intreccio di paradossi temporali generato da Days of Future Past offre quindi un’occasione irripetibile per “correggere la rotta” e generare un futuro diverso da quello profilato nelle pellicole precedenti, occasione che permetterebbe non solo di far rientrare in gioco i pezzi grossi perduti, ma anche di esplorare molte altre trame del periodo classico degli X-Men che l’universo cinematografico non ha mai sfiorato. E a questo proposito…

L’ombra di Apocalisse

Nemmeno Giorni di un Futuro Passato fa eccezione alla tradizione che vede una scena aggiuntiva successiva ai titoli di coda anticipare quali saranno le future evoluzioni della storia. In questo caso, alla conclusione della lotta senza quartiere contro le sentinelle robotiche di Trask, avremo il nostro primo assaggio della futura nemesi degli uomini X: l’antico despota egiziano noto come Apocalisse, che darà il nome al prossimo film della saga, già annunciato da tempo e con lo stesso Synger ancora una volta alla regia: X-Men: Apocalypse.