Contest-of-Champions

Contest of Champions

Con un nuovo Secret Wars che si staglia all’orizzonte (con tanto di riferimenti e collegamenti ad altri crossover del passato) era inevitabile che al panel della Marvel tenutosi alla New York Comic-Con uno degli argomenti trattati fosse quello dei mega-eventi. A discutere della materia una vera e propria galleria di celebrità della Casa delle Idee: Brian Michael Bendis, Kurt Busiek, Tom DeFalco, J.M. DeMatteis, Al Milgrom, Fabian Nicieza e Jim Starlin. Ecco alcune delle curiosità più interessanti su alcuni degli storici crossover:

– Su Contest of Champions: a un certo punto, la Marvel aveva realizzato un fumetto sulle Olimpiadi estive e si preparava a fare altrettanto per quelle invernali. Dovevano tenersi in Russia, ma quell’anno lo stato sovietico non si rese molto simpatico agli occhi degli Stati Uniti e Jimmy Carter decise di ritirare gli USA dai giochi olimpici. Le tavole erano già in fase di inchiostratura e una volta rientrate in ufficio, Mark Gruenwald si chiese cosa potessimo farne. Erano storie in cui i vari supereroi del mondo gareggiavano tra loro. Convincemmo Jim Shooter a pubblicarle, in quanto erano già state disegnate. Facemmo apportare qualche ritocco e riscrivemmo la storia. Cercavamo solo di ammortizzare le perdite, e invece, con nostra grande sorpresa, vendette molto bene.

Marvel Super Heroes Secret Wars #1

Marvel Super Heroes Secret Wars #1

Su Secret Wars: questo evento nacque perché la Mattel aveva acquistato la licenza dei giocattoli a tema Marvel (anche se in seguito scoprimmo che l’aveva fatto per impedire alla Kenner di appropriarsene). Aveva chiamato la linea di giocattoli “Secret Wars,” ma dopo molte riunioni riuscimmo a convincerla a chiamarla “Marvel Super Heroes Secret Wars.” Ci chiesero: pensate di fare una fumetto per promuovere la linea di giocattoli?” Gli rispondemmo che facevamo ogni mese un sacco di fumetti per promuovere la linea di giocattoli, così iniziammo a lavorare su una serie intitolata ‘Marvel Super Heroes Secret Wars.’ All’epoca contattammo numerosi autori che ci risposero tutti “non voglio lavorare su una serie basata su dei giocattoli.” Alla fine Jim Shooter disse: e va bene, se nessuno vuole farla, la scriverò io!

Age of Apocalypse cover

Age of Apocalypse

Nicieza su Age of Apocalypse: Poco dopo il nostro arrivo, scoprimmo che dovevamo fare due crossover in meno di un anno. Bob Harras ebbe un idea: e se Xavier fosse stato ucciso nel passato? Era una storia grande, coinvolgente e soddisfaceva tutti i requisiti di un evento/crossover, ma a differenza degli eventi odierni, non aveva grosse ripercussioni sul resto dell’Universo Marvel. Aveva effetto solo sul cosmo mutante e sui personaggi degli X-Men, ma un’influenza decisamente minore sul resto del MU. Oggi Age of Apocalypse è lo standard a cui tutti guardano quando si tratta di narrare un evento.

DeMatteis sugli eventi di Spider-Man: L’Ultima Caccia di Kraven era semplicemente un nuovo numero di Spider-Man. Uscì e basta. Senza pianificazione, senza hype. Se uscisse oggi, finirei sulla CNN. Coinvolse tutti e tre i titoli per due mesi, cosa che non era mai stata fatta prima. Non era un evento… era soltanto una storia molto bella. In confronto, la Saga del Clone era molto più vicina a un evento. Ma lì entrò in gioco il marketing. La pianificammo come una storia della durata di sei mesi, ma finì per durare oltre due anni perché ci dicevano in continuazione di prolungarla. È dura raccontare una storia così.

 

Fonte: CBR