Years of Future Past #3, pagina 1“All new, all different… here we go again!” era lo slogan cui veniva lanciata la seconda genesi degli X-Men, il team portato poi al successo da Chris Claremont, ma potrebbe adattarsi benissimo anche al team editoriale che sta per insediarsi nell’“ufficio affari mutanti” della Marvel.

Dopo Secret Wars, le redini dell’universo mutante saranno impugnate dal senior editor Mark Paniccia, che ha assemblato una squadra composta dal suo braccio destro Daniel Ketchum e dagli editor Xander Jarowey, Christina Harrington, Katie Kubert e Jordan D. White.

Il team ha parlato con Comic Book Resources del proprio progetto editoriale, della loro visione degli X-Men e di cosa ha in serbo il futuro per i tormentati mutanti di casa Marvel. Ecco i punti salienti dell’intervista.

 

Mark Paniccia e Daniel Ketchum: La domanda che ci viene fatta più spesso è se ci sarà un futuro per gli X-Men dopo Secret Wars! Considerato che siamo appena stati nominati supervisori dell’universo degli X-Men, a meno che non si tratti di un gigantesco scherzo crudele, direi che potete aspettarvi abbondante azione mutante nell’Universo Marvel dopo Secret Wars. Non possiamo scendere nei dettagli al momento, ma se dovessi dare qualche indizio direi: mantello, adamantio, Grey (o gray nel senso di grigio?), blu e giallo. Questi ultimi sono palesemente un’allusione al costume della nuova Wolverine comparso nel teaser del Nuovissimo Universo Marvel, disegnato da David Marquez, che trovo fantastico.

Inferno #3, pagina 1

Inferno #3, pagina 1

Xander Jarowey: Per me, gli X-Men sono sempre stati gli emarginati, i reietti, i diseredati. Alla ricerca di un posto dove potessero sentirsi sicuri. Proietto molto di me stesso nelle mie letture, quindi crescendo gli X-Men sono sempre stati un rifugio sicuro per me. E le parole “rifugio sicuro” possono essere considerate un altro indizio!

Ketchum: Il franchise degli X-Men è sempre stato un luogo straordinario dove andare se cercavi una soap opera di qualità incentrata su una famiglia fuori dal comune di rinnegati, costretti a vivere assieme dall’anomalia genetica che li accomuna, odiati e temuti semplicemente per ciò che sono e uniti per affontare insieme le avversità. Ci sono altre serie Marvel che fanno un ottimo lavoro nel raccontare questo tipo di storie, ma credo che per molti lettori gli X-Men saranno sempre il primo posto dove guardare per trovare questo genere di storie.

Christina Harrington: Per me, l’X-franchise è sempre stato soprattutto una questione di personaggi: i moltissimi character, il modo in cui i nuovi autori e artisti hanno sviluppato i rapporti tra questi personaggi e i modi in cui questi personaggi sono cresciuti e si sono evoluti nel corso degli anni è uno degli aspetti più gratificanti per un X-fan di vecchia data. Ora abbiamo l’occasione di sviluppare ulteriormente questi rapporti e questi personaggi.

Inferno #3, pagina 2

Inferno #3, pagina 2

Mark Paniccia: Una delle cose che erano in programma e che non sono state portate a compimento era un progetto su Generation X precedente a Secret Wars, ma non è stato possibile completarlo per varie ragioni… tra cui l’annientamento dell’Universo Marvel! Ma ogni volta che parliamo con gli autori delle potenziali nuove serie veniamo bombardati con un’infinità di idee su Generation X, quindi tranquilli, è solo questione di tempo.

Daniel Ketchum Un altro tema che intendiamo portare avanti è quello dei personaggi LGBT. Non ci sarà una serie specifica che faccia dire ai lettori “Ecco il fumetto LGBT”, ma abbiamo intenzione di narrare questo genere di storie nei mesi a venire. Brian Bendis ha già fatto qualcosa di molto interessante con l’Uomo Ghiaccio al momento, e siamo determinati a portare avanti quella storia anche dopo Secret Wars.

La decisione è stata semplice: Brian aveva una storia da raccontare e abbiamo pensato che fosse un’ottima storia che meritasse di essere raccontata. Quanto al “post-Bendis”, questo è ciò che Bobby è veramente. Non ci sarà nessuna retcon riguardo al fatto che Bobby è gay. Lo è e lo è sempre stato. Stiamo semplicemente osservando il giovane Bobby che viene a patti con la cosa. Inizierà ad accettare ciò che è. Come hanno detto in molti, è un processo. A prescindere dalla sessualità, siamo tutti esseri umani che devono affrontare il processo di accettare ciò che sono e imparare ad amare se stessi. Quanto al Bobby adulto, posso solo dire: continuate a leggere: Uncanny X-Men #600 ha ancora qualcosa da dire.

 

 

Fonte: CBR