Batman Mai Più - LionMolti fan del Cavaliere Oscuro ricorderanno la miniserie di Len Wein e Guy Davis, Batman: Mai Più (Batman: Nevermore, 2003), un elseworld proposto per la prima volta in Italia questa estate da RW-Lion: in una Baltimora di fine Ottocento il più grande detective del DC Universe e niente meno che Edgar Allan Poe, il maestro e il padre del genere poliziesco e horror, uniscono le loro forze per risolvere una serie di misteriosi omicidi collegati da un gigantesco corvo.

Ora la fortunata serie Legends of the Dark Knight, che nasce prima di tutto come proposta digitale, tornerà sul soggetto con una run di tre episodi intitolata Nevermore, per l’appunto, scritta da Ron Marz e disegnata da Cully Hamner. Dopo l’esordio della scorsa settimana, i due successivi numeri saranno disponibili il 12 e il 19 dicembre.

Questa volta però, a quanto pare, si tratterà di un Poe “fasullo”, un temibile criminale che con il grande scrittore americano avrebbe in comune solo le fattezze e la passione per il macabro. In un’intervista per CBR, il team creativo ha rilasciato molti dettagli sul progetto. Eccovi il meglio di quella lunga chiacchierata, una suggestiva digressione sul personaggio e il punto di vista degli autori, con un’anteprima del numero #1 di Nevermore. Buona lettura.

 

Legends of the Dark Knight Nevermore #1Ogni volta che avete una richiesta per lavorare su Batman, sarebbe una fesseria non accettarla?

Marz: Oh, si. Ovvio. Tutti hanno una storia di Batman da raccontare. Probabilmente la maggior parte di noi ha più di una storia di Batman da raccontare [ride]. Così quando ha la possibilità di farlo, dico “si”. Sempre.

Hamner: Sono d’accordo. Batman è uno dei miei personaggi preferiti, sin da quando imparai a leggere… Avrei sempre preso la palla al balzo una volta che me ne fosse stata data l’occasione di disegnarlo. Ma in tutta onestà, mi è capitato di rado. Questo ha significato un bel cambiamento.

Cosa ha Batman, dopo 75 anni da renderlo ancora così popolare tra i lettori e gli autori?

Marz: È il più grande personaggio del fumetto, perché lo è. In parte grazie all’elasticità del soggetto. Si possono raccontare generi diversi di storie con Batman. Si può fare Giallo. Horror. Si riescono a scrivere le più stravaganti storie di supereroi e super-criminali. Batman ti offre una miriade di interpretazioni.

Legends of the Dark Knight Nevermore #1 previewCully ti sei confrontato con un artista in particolare?

Hamner: Non faccio mai una storia dove dico, “Questa è la mia versione di Mignola” o “Questa è la mia versione di Neal Adams”. Cerco sempre di provare a dare un contributo personale nel limite delle mie possibilità. Ritengo che non sia giusto nei confronti del personaggio realizzare la versione di qualcun altro. Non lo merita Batman, non lo meritano Ron e tutti quanti.

Mi piacerebbe rappresentare piuttosto il miglior Batman che Cully abbia mai fatto. Nello specifico ho un modo particolare per disegnare il mantello e mi diverto ogni volta a raffigurare il viso di Batman. Il mantello è qualcosa sul quale mi son sempre più focalizzato rispetto al resto del costume. È in un certo qual modo, un’altra sua appendice… Se riesci a trovare una maniera personale di ritrarlo, è un grande risultato. Tanto di cappello a uno come Todd McFarlane che negli anni ’90 ha inventato un suo stile nel disegnarlo diverso da chiunque altro. Un sacco di artisti hanno concepito il proprio Batman e per me è ancora un processo in corso.

Legends of the Dark Knight Nevermore #1 previewCome autore devi fare qualcosa di diverso quando realizzi una storia pensata prima di tutto per il digitale?

Marz: Il formato è un po’ differente perché ogni singola tavola di un fumetto cartaceo è diviso in due orizzontalmente per la web app. Ogni episodio è di 10 pagine, ma in realtà tu stai scrivendo 20 mezze pagine. Per il resto non c’è una grossa differenza in termini di storia da raccontare ma cambia il modo in cui lo devi fare perché hai un cambio pagina extra in ogni pagina. Devi ragionare in una scala di unità fatta di mezze tavole e nel contempo in quella canonica di tavole intere.

Hamner: Ci sono certe regole di base dal punto di vista visivo… Una cosa che ho dovuto imparare è stata quella di intendere un fumetto non nello stile che noi tecnici chiamiamo “portrait”, ossia quando la pagina ha una lunghezza superiore alla sua larghezza, ma immaginare come la gente lo avrebbe letto su un supporto digitale, che solitamente è più largo che lungo, quindi in senso orizzontale. Il modo in cui imposti la pagina è quello solito, voglio dire che le dimensioni della tavola sono le stesse, ma ognuna di queste deve essere divisa in due tenendo conto del centro. In sostanza devi disegnare due tavole su di un foglio di carta. Ogni pagina deve avere essenzialmente un alto e un basso con una marcata linea divisoria proprio nel mezzo di essa… Non ho problemi a realizzare bozze per storie più vicine al metodo tradizionale. In sostanza è a quello che mi rivolgo alla fine. Funziona bene per me.

Legends of the Dark Knight Nevermore #1 previewCosì quando ti è stato chiesto se avevi un’idea per una storia di Batman, Ron, tu hai risposto: “Certo. Se la vedrà con Edgar Allan Poe”. È stato così facile, giusto?

Marz: La mia risposta fu: “Ma davvero?”. Avevo buttato giù tre o quattro differenti storie, ma questa era quella che volevo raccontare più di ogni cosa. Non ricordavo neanche più le altre in quel momento… Mi ha offerto la scusa per andarmi a rileggere un sacco di racconti di Poe.

Cully, quando hai appreso che il supervillain non era il Joker, il Pinguino o l’Indovino, ma Edgar Allan Poe, tu avrai semplicemente risposto: “Si. Non fa una piega” [Ride]

Hamner: Si. Proprio così. [Ride]. No, ma a parte gli scherzi, questa versione di un falso Poe che Ron ha ideato, si colloca nella tradizione dei nemici di Batman, nel senso che è un pazzo. È fuori di testa. Non c’è nulla di sano in questo individuo. Da questo punto di vista è proprio uno dei classici villain e io ero pronto per cimentarmi con lui.

Legends of the Dark Knight Nevermore #1 previewAvete parlato di un “falso” Poe, quindi ammettete che non sia il vero Edgar Allan Poe?

Marz: Dovremmo probabilmente rivelare che Batman non è andato indietro nel tempo, nel XIX secolo, per questa storia. [Ride].

Cosa rende il falso Poe un perfetto avversario per Batman?

Marz: Tutti e due sono personaggi molto cupi, ammantati da un’atmosfera gotica. Certo Poe è più una figura storica che un personaggio, ma la sua personalità nell’insieme funziona. Troverete tutto l’ombroso, tormentato scrittore che morì ubriaco in una fogna ma alla fine lasciò dietro di sé i semi che avrebbero dato vita al moderno genere poliziesco e a molte altre cose che sarebbero divenute i fondamenti di quello horror. Sembra proprio che ci sia una certa affinità tra i due personaggi. Sono un appassionato di Poe dalla scuola elementare. Sentivo che Poe, visivamente, insieme ad alcune sue creature, si sarebbe inserito alla grande nel mondo di Batman.

Hamner: La mia esperienza con Poe è un po’ diversa da quella di Ron. Ron è un fan di Poe, ha letto ogni sua cosa, io no. Il mio approccio a Poe è avvenuto tramite gli adattamenti, come film, fumetti e cartoni… È tramite questi che ho interpretato essenzialmente il mio Poe, attraverso i media.

Tra i tirapiedi e i mascalzoni, viene in mente Hop-Frog [il nano giullare e burlone].

Hamner: [Ride]. Si. È stato uno spasso disegnare Hop-Frog. Ripeto, non sono un lettore di Poe… Ho dovuto fare le mie ricerche e su alcuni personaggi non c’erano indicazioni precise su come dovessero apparire. C’erano un sacco di vuoti da riempire. Per un soggetto come Hop-Frog sapevo dovesse vestire come un giullare ma non sapevo quanto primitivo o scimmiesco renderlo. É stato davvero interessante farlo.

 

Fonte: CBR