Bully Wars è il nuovo fumetto di Skottie Young per Image Comics. In veste di sceneggiatore, l’autore di Odio Favolandia e Rocket Raccoon collabora al progetto con un artista non lontano dalla sua sensibilità stilistica come Aaron Conley e racconta una storia che ha in mente da almeno dieci anni.

Di questo nuovo titolo, i due hanno parlato in un’intervista rilasciata a Comics Beat, che vi riassumiamo nei suoi passaggi salienti:

 

Bully Wars #1, variant cover di Skottie Young

Young – Cosa è cambiato in dieci anni di progettazione? Che sono più vecchio. La mia storia era poco equilibrata, allora, e si concentrava un po’ troppo sui personaggi che bullizzavano. Non andava bene e, ai tempi, non sapevo nemmeno con precisione cosa significasse, ma sentivo che non funzionava. Quindi l’ho semplicemente messa in attesa fino a che non ho avuto tempo di lavorarci di nuovo.

Non è cambiata tantissimo, ma nella maniera giusta per lo sviluppo dei personaggi. Prima era tutta incentrata su Rufus e Hock. Ora il secondo è diventato quasi il simbolo del peggior bullo che esista e si sono aggiunti Spencer, Edith ed Ernie, personaggi che danno alla storia quel che le mancava dieci anni fa. Il finale del primo numero è cambiato moltissimo, ma ancora non posso parlarvene.

Ovviamente, anche il linguaggio iconografico è diverso da allora. Credo che Aaron sia stato importante per rendere il progetto più maturo. Ho la tendenza a rendere i miei personaggi molto giovani, mentre Aaron meno. Ha trovato un compromesso grandioso per il linguaggio visivo degli studenti, e questo ha portato il fumetto a un livello molto più elevato di quanto potessi fare io. Inoltre, aggiunge un sacco di dettagli divertenti agli sfondi ed è molto attento ai particolari, il che crea nuovi livelli di lettura.

L’ho conosciuto perché i miei amici del podcast 11 O’Clock parlavano di lui e del suo fumetto, Sabretooth Swordsman, una mattina in cui stavo andando al lavoro. L’ho ordinato mentre facevo colazione e mi sono innamorato subito dei suoi disegni. L’ho incontrato a una convention pochi mesi dopo e abbiamo quasi subito iniziato a dialogare di un possibile progetto assieme. L’ho coinvolto in un numero di Rocket Raccoon and Groot e ci siamo divertiti un macello. Sapevo che saremmo stati un team creativo grandioso. Ed eccoci qui.

 

Un rapporto basato sulla fiducia: Young ha voluto rimanere fuori dai piedi, per quanto riguarda la realizzazione visuale della serie ed è stato a guardare Conley che faceva il suo lavoro.

 

Bully Wars #1, copertina di Aaron Conley

Conley – La maggior parte dei piccoli dettagli sono farina del mio sacco. Lavorare con lui e con il colorista, Jean-Francois Beaulieu, è veramente un sogno. Ho chiesto a Jean di concedermi lo stesso affetto che prova per Skottie e vedrete i risultati su pagina. Occasionalmente, gli suggerisco qualche soluzione per i colori, perché noi disegnatori a volte ci mettiamo in testa delle cose in maniera fortissima, ma nella realizzazione degli ultimi numeri il mio unico commento al suo operato è stato: “Fantastico!”.

Il mio lavoro è semplicemente quello di raccontare la storia di Skottie nel modo più divertente possibile. Ma a volte ho bisogno di un po’ più di spazio per me stesso e allora saboto un po’ la tavola per crearlo. Questa particolare deviazione mi ha consentito di amplificare la velocità e la forza di alcune mosse che Hock mostra a Rufus negli spogliatoi. Per esempio.

YoungBully Wars è una serie regolare. Abbiamo già pianificato almeno tre archi narrativi, al momento. Ma, come sempre succede ai fumetti indipendenti, dipendiamo dai venditori e dai lettori. Vediamo se piacerà.

 

 

 

Fonte: Comics Beat