Pia Guerra non bazzica il mondo del fumetto da un po’. La co-creatrice e disegnatrice di Y: L’Ultimo Uomo, acclamato fumetto Vertigo scritto da Brian K. Vaughan, negli ultimi anni ha disegnato per altri ambiti editoriali. Oggi come oggi, realizza le sue vignette settimanali, soprattutto di graffiante satira, per The Nib, un sito di commento politico piuttosto combattivo.

Di questo argomento e il connesso attivismo dell’artista sui social tratta l’intervista che ha rilasciato a Comic Book Resources.

 

Pia Guerra, vignetta 05Ho realizzato vignette politiche saltuariamente nel corso degli anni. Quando una notizia mi ispirava particolarmente, ne traevo un’illustrazione e la condividevo. Dopo il caso Hobby Lobby, ne disegnai una con Wonder Woman in cui mostravo come avrebbe potuto sentirsi l’eroina al riguardo. Anche dopo la tragedia di Charlie Hebdo ne ho prodotte parecchie.

Ho sempre apprezzato il genere e il suo impatto, il modo in cui sa dire così tanto in una sola immagine, ma un tempo sentivo di non avere l’approccio giusto, che mi mancava qualcosa per essere davvero efficace. E poi, avevo una passione per le storie a fumetti e mi concentravo su quelle.

Solo l’anno scorso, quando ho visto il documentario sul disegnatore del Washington Post Herblock, qualcosa dentro di me è scattato e ho deciso di buttarmici. Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, il clima politico diventava sempre più assurdo e io sentivo il bisogno di disegnare di più.

Ma in autunno il lavoro non mi lasciava tempo e, per quando finii i miei impegni, ormai erano terminate. Quindi il bisogno è diventato reagire all’orrore e all’impotenza che sono seguiti. Ho disegnato qualche vignetta e l’ho postata su Twitter. Mi sentivo a mio agio. La risposta del pubblico fu molto positiva e così ho continuato.

 

Da lì, dalla marcia delle donne a Washington a cui la Guerra ha partecipato, da un cartello realizzato per l’occasione sono nati incontri fortunati che l’hanno portata a far divenire questa cosa un progetto artistico che, dai suoi social, ha trovato casa sul portale The Nib, con cadenza settimanale.

 

Rispetto al semplice lavoro di disegnatrice, c’è molta più scrittura, ovviamente. Si spende un sacco di tempo di fronte ai canali di informazione, a leggere notizie, analizzare ogni aspetto delle questioni per poi condensare la loro assurdità, il marciume, la criminalità, la rabbia in una sola immagine. Non è fantasia. Si tratta di cercare di far notare alla gente qualcosa che sta realmente accadendo, di puntare il dito e urlare quanto qualcosa sia incredibile, allucinante.

Nei fumetti sei una telecamera, sei neutrale, lavori per coinvolgere il lettore negli eventi. Si tratta di un fatto tecnico. Qui c’è in ballo qualcosa di duro, esplosivo. Ho dovuto scavare dentro di me per trovare questa ragazza tostissima che non ha paura di dire cose terribili pur di arrivare al punto, di farlo nel modo più diretto e spietato possibile, trovando debolezze e sfruttandole. Con Trump, la debolezza è il suo ego, la sua vanità, la sua ossessione per la propria immagine.

 

Pia Guerra, di doppia cittadinanza, canadese e statunitense, descrive l’America come una bestia potente che bisogna conoscere molto bene, per evitare che ti schiacci sotto il suo peso.

 

Credo che la mia posizione mi dia una prospettiva privilegiata, abbastanza esterna, della politica americana. Quando sono stata negli U.S.A., per viverci o per visitarli, ho sempre pensato che mi venisse fornita solo una parte delle informazioni. Tutto quanto, in America, è edulcorato, presentato in una luce di trionfo, senza legami troppo forti con la realtà delle cose. A me piacciono i giornalisti televisivi che, semplicemente, parlano. Senza continua enfasi eccessiva.

Ora come ora, la maggior parte dei canadesi sono increduli per ciò che succede in America. Abbiamo appena eletto un tizio che, pur essendo del partito di centro, è molto più liberale di quanto non lo siano i Democratici statunitensi. Abbiamo un sistema che funziona piuttosto bene e dà servizi alla maggioranza delle persone, pur con i suoi difetti, e quindi è difficile capire perché gli Americani abbiano fatto una scelta così lontana dal buon senso. Persino essere gentili sembra impossibile in America, in questi giorni.

 

 

Fonte: Comic Book Reosurces