Monstress #1, anteprima 01Ospiti di Lucca Comics & Games 2017Marjorie Liu e Sana Takeda, autrici della serie Image Comics Monstress. Vincitrice dell’Hugo Awards 2017 nella categoria Best Graphic Story, l’opera è stata portata in Italia da Oscar Ink. Il primo volume – Il Risveglio – è uscito la scorsa primavera, mentre in questi giorni è disponibile in fiera il secondo – Sangue – che riprende le avventure dell’arcanica Maika “Miss” Halfwolf.

Nella splendida cornice della cittadina toscana, Liu e Takeda, pungolate dal moderatore Davide G. G. Caci, hanno parlato della nascita del loro rapporto professionale e delle dinamiche lavorative che hanno portato a un successo di pubblico e critica così grande.

Nonostante vivano e lavorino divise dall’Oceano Pacifico, tra le due la sinergia è tanta, com’è emerso dalla chiacchierata. Nel corso dell’incontro ci si è soffermati sul carattere più profondo dell’opera: Monstress, infatti, è una storia che si sviluppa su più piani. Sotto un vestito fantasy dalle venature steampunk, si celano tematiche importanti come la guerra, la diversità e la violenza istituzionalizzata.

 

Marjorie Liu – Sin da quando ero piccola, ho letto storie avventurose in cui i protagonisti erano tutti maschi bianchi eterosessuali. Partivano per la guerra o vivevano esperienze ai limiti dell’immaginazione, mentre alle donne venivano affibbiate caratterizzazioni stereotipate o erano trattate come esseri angelici, intoccabili e casti, oppure, viceversa, come dell’entità malefiche che andavano eliminate per passare poi al prossimo livello. È così che siamo spinti a ragionare, è qualcosa che ci hanno inculcato sin da bambini.

Io volevo invece realizzare una storia che rompesse questo schema tradizionale, scrivere qualcosa in cui le donne fossero in maggioranza e che vivessero avventure fantastiche. Certo, anche in Monstress ci sono degli uomini, ma sono in netta minoranza rispetto alla quota femminile.

 

Oltre a una sceneggiatura ricca di spunti di riflessione, Monstress colpisce per la ricercata veste artistica proponendo una perfetta sintesi tra narrazione americana ed estetica giapponese.

 

Marjorie Liu – Ci sono due aspetti che fanno capire come nasca una tavola di Monstress: la prima, di natura tecnica, è legata al fatto che entrambe siamo cresciute in una scuola di fumetto americana. Di conseguenza ci viene spontaneo ragionare e lavorare in questa maniera; la seconda, più spirituale, è legata alla natura stessa dell’opera, a questa concezione ibrida che volevamo infonderle. Nelle mie sceneggiature offro molta libertà di manovra a Sana, la quale è libera di costruire le tavole secondo il suo gusto, molto affine alla scuola orientale.

Sana Takeda – Prima di lavorare con Marjorie leggevo solo manga, non conoscevo il Fumetto americano. Ho esplorato questo mondo solo in seguito. Questo mi ha permesso di fondere le mie origini con lo stile dei comics, mescolando così dei generi molto lontani e differenti tra loro. Monstress è una storia di carattere decisamente globale, quindi al passo coi tempi.

Io e Marjorie abbiamo una cosa in comune: siamo interessate solo a quello che ci fa stare bene realizzando qualcosa che possa trasmettere emozioni ai lettori. Questo ci è sembrato il modo più naturale di lavorare.

 

Sana Takeda e Marjorie Liu