Nientemeno che il mitico Christopher Priest ai microfoni del sito ufficiale della Marvel. Lo sceneggiatore torna alla Casa delle Idee per la miniserie Inhumans: Once and Future Kings. Nel quarto capitolo della storia ambientata nel passato, Freccia Nera e il resto della Famiglia Reale sono per le strade di New York, si incontrano e scontrano con Spider-Man e coinvolgono altri volti noti della Casa delle Idee. Ecco le dichiarazioni di Priest in merito.

 

Inhumans: The Once and Future Kings #1, variant cover di Phil NotoQuesta storyline è basata su una serie di incomprensioni e fallaci interpretazioni delle azioni osservate. I giovani reali credono che il Re voglia ucciderli. Ma non è così. Medusa crede che voglia costringerla a sposarlo. E non è così. Alcune di queste incomprensioni sono basate sui loro pregiudizi. Ad esempio un Alfa Primitivo sviluppa le sue convinzioni errate come risultato del sistema di caste degli Inumani e il modo in cui la sua gente è stata oppressa per generazioni. Mentre succede tutto questo, non c’è da stupirsi se un giovane Freccia Nera scambia un amichevole Spider-Man di quartiere per uno degli agenti del Re e si convince delle errate convinzioni dell’Alfa Primitivo. Ovvero che quest’ultimo voglia ucciderlo.

Ho iniziato la mia carriera, nel secolo scorso, come editor di Spider-Man alla Marvel, per poi trovarmi a scriverne le storie in un paio di serie diverse. La mia principale sfida, in questo caso, è stata evitare di farlo parlare troppo come Deadpool, che ho scritto spesso. Il linguaggio di quest’ultimo è potentemente derivato da quello del Ragno, quindi non è stato semplicissimo.

Per quanto riguarda la differenza tra i giovani reali di Attilan che ho sottomano e la loro versione adulta, voglio fare molta attenzione, perché ho enorme rispetto per gli scrittori che stanno scrivendo i personaggi in questo momento.

Inhumans Once and Future Kings #4, copertina di Nick BradshawPersonalmente, ho sempre pensato che gli Inumani siano sempre stati trattati con troppa riverenza e che i personaggi si siano allontanati troppo da quell’idea che Stan Lee definiva come “finestra sul mondo esterno”, che deve sempre essere la Marvel. Ho avuto problemi simili anche con Asgard e il Wakanda. Come Attilan, tutti possono essere luoghi meravigliosi da esplorare, ma in termini di preferenza personale, prediligo gli eroi più inseriti in un contesto realistico, in maniera che l’elemento fantastico possa risaltare nel mondo che conosciamo.

Ho pensato perciò, e la Marvel era d’accordo, che i reali adolescenti dovessero essere molto più flessibili e accessibili, raccontare un conflitto interiore universale e una storia di crescita. Ecco la principale differenza tra i miei Inumani giovani e quelli adulti: noi possiamo permetterci di trattarli un po’ meno con i guanti di velluto e con meno formalità. Sono ragazzini e come tali appaiono e si comportano, compiendo i loro errori. C’è tanto umorismo e tanto cuore nella storia, il che non è semplice da inserire nelle vicende dei seriosi Inumani adulti.

 

Priest chiarisce: non sarebbe possibile raccontare queste storie mai narrate delle origini degli Inumani senza tradire in alcuni punti il canone prestabilito, pur nel rispetto dello spirito dei personaggi determinato da Lee e Kirby. Dopotutto, ci sono quarant’anni di storie che non possono essere ignorate, sulle spalle di questa retrospettiva.

In questo quarto numero, si manifesta un personaggio fondamentale per il destino di Medusa: Wizard, capo dei Terribili Quattro, supergruppo di criminali di cui la futura regina di Attilan finirà per far parte. Il personaggio ha un ruolo importante, ma non viene mai chiamato con il suo nome di battaglia. Non ancora. Forse in storie future. Inoltre, il fatto che uno dei primi umani con cui gli Inumani interagiscono si riveli in effetti una minaccia e un nemico, serve ad acuire la paranoia razziale che fa da sfondo alla storia.

 

Phil Noto è un disegnatore rivoluzionario, un Moebius più gentile e delicato. Il suo lavoro su questa serie si distanzia molto dal classico stile Marvel, il che potrà richiedere un minimo di sforzo a chi si aspetta un tratto alla Jim Lee. Le sue tavole hanno un taglio artistico più sofisticato e sono assolutamente sofisticate e di grande qualità. Il suo disegno sembra perfettamente radicato nella realtà. Ogni pagina è inaspettata e meravigliosa e lui realizza esattamente quel che gli chiedo, eppure non quello che mi aspetto. Racconta per immagini con precisione e nei suoi personaggi infonde un’umanità incredibile, che si manifesta nei loro stessi occhi. Non potrei essere più felice della scelta del mio collega e non vedo l’ora di lavorare con lui su altri progetti.

 

Priest assicura che Inhumans: Once and Future Kings racconta un conflitto personale che va ben oltre quello per il destino dei personaggi, inevitabilmente già noto ai lettori, dato che si tratta di un prequel. Si tratta di un viaggio e di uno sguardo nuovo agli Inumani, che però svela possibilità di nuovi temi e nuove vie.

 

 

Fonte: Marvel