Nuove dichiarazioni di Evan Narcisse su Rise of the Black Panther, nuova serie lanciata dalla Marvel su Pantera Nera, che racconta i primi giorni di regno di T’Challa sul Wakanda, richiamando in maniera non casuale la trama del film sul personaggio che esce nelle sale italiane domani.

Ecco i particolari rivelati dallo sceneggiatore che si aggiungono a quel che già sappiamo, dopo l’uscita del primo numero.

 

Rise of the Black Panther #2, copertina di Brian Stelfreeze

La reazione al debutto è stata al quanto positiva e non voglio curarmi troppo delle critiche eccessive e farmi influenzare. Un po’ di amici hanno trovato dei commenti decisamente entusiasti sul web e me li hanno girati.

Credo che i lettori vogliano davvero scoprire di più su T’Chaka, su N’Yami e sulla madre di T’Challa, sapere cosa non è ancora stato raccontato della mitologia di Pantera Nera. Sono convinto che questi temi interessino molto, e sono felice di riportare alla luce alcuni personaggi della vecchia generazione del Wakanda, in questo primo numero.

Nel secondo, T’Challa riesumerà una serie di questioni tenute nascoste durante il regno di suo zio S’yan, colui che vestì il manto di Pantera Nera alla morte di T’Chaka e che ha fatto da reggente in attesa della maturità del nipote. Vedremo T’Challa scoprire degli eventi misteriosi del passato, che ora vuole affrontare e chiarire. Nel farlo, farà nascere un conflitto con Namor, che si trova sul continente africano in cerca di alcuni traditori atlantidei.

In classico stile Marvel, ci sarà uno scontro tra i due, prima che capiscano di avere un comune nemico. Ma quel che più importa è che avremo modo di vedere la dicotomia tra questi personaggi. Ci sono somiglianze tra loro, ma anche grandi differenze, su cui è stato divertente fondare la tensione della storia. Hanno un sacco di passato alle spalle: negli anni Settanta, una storyline di Defenders li vedeva protagonisti di un acceso contrasto politico, e spesso li abbiamo visti coinvolti negli affari l’uno dell’altro. C’è stato un periodo grandioso, nelle storie di Christopher Priest, in cui diverse nazioni dell’Universo Marvel entrarono in conflitto, e abbiamo visto Namor e T’Challa come avversari durante le storie di Jonathan Hickman per New Avengers.

Rise of the Black Panther #1, copertina di Paul Renaud (provvisoria)

Di solito è Namor a dare sui nervi a Pantera Nera. L’atlantideo è molto più impulsivo laddove il wakandiano è misurato e riflessivo, il che li porta a confliggere, come vedremo nel numero #2.

Di base, Namor viene attaccato in Africa e incolpa T’Challa, dato che è molto vicino al Wakanda. Quest’ultimo, anche dopo che la questione è risolta, deve decidere quale debba essere il suo atteggiamento nei confronti del Sub-Mariner, dato che quest’ultimo sa dell’esistenza e della vera natura del Wakanda. Il problema è che T’Challa vuole che il suo Paese si riveli al mondo nei tempi e modi che lui ritiene migliori, e dovrà prendere delle decisioni importanti per far sì che questo accada.

Sta imparando a essere responsabile della sicurezza della nazione e realizza che questo lo costringerà a fare scelte difficili, di morale ed etica. Ciò che da fuori gli sembrava semplice ha ramificazioni che non aveva previsto e nasconde insidie complesse da gestire. In questa fase non aspettatevi di vedere i classici nemici di Pantera Nera, ma sappiate che il principale avversario dell’albo, che non voglio rivelare, è un personaggio particolarissimo che ricorderanno solo i veri fan; creato da Roy Thomas, trovo sia perfettamente allineato ad alcuni degli storici nemici del Wakanda. Non posso dirvi di più.

 

 

Fonte: Marvel