Questo nuovo progetto, scaturito dal buon successo dell’omonimo serial FOX ideato e prodotto da Noah Hawley (Fargo), è sceneggiato da Peter Milligan (X-Men, X-Statix) e disegnato da Wilfredo Torres. Lo scrittore, di ritorno alla Casa delle Idee dopo qualche anno, ha presentato così la storia dal titolo Trauma.
David Haller, alias Legione, non è un eroe tradizionale. Già definirlo “eroe” è un po’ una forzatura. Mi piace, e sono stato attratto dal mondo interiore di David composto da cose folli. Apprezzo che ci sia un grado di fluidità attorno al personaggio. Voglio dire, quando un uomo è colmo di personalità alternative come Legione, è difficile capire esattamente chi sia e cosa ci sia di reale in lui. E questo è ottimo per uno sceneggiatore, perché ti da un certo margine di manovra e di libertà per dare la tua impronta al personaggio e alla storia.
Anche per gli standard malati e instabili di David, [la sua mente] è in uno stato peggiore rispetto a quello in cui era quando l’abbiamo incontrato per la prima volta… Penso che chiunque faccia i conti con quel livello di follia mescolato ai poteri mutanti di David sia continuamente sull’orlo di una crisi mentale di qualche tipo. Questa storia – Trauma – inizia quando una di queste crisi sembra ormai imminente.
Amo i personaggi che provengono dagli angoli più oscuri del mondo degli X-Men, perché ti danno un po’ più di libertà. Lo show televisivo – molto buono, soprattutto all’inizio – non ha necessariamente cambiato il mio approccio al personaggio. Semmai potrebbe cambiare l’approccio dei lettori, ma capiranno subito che l’incarnazione a fumetti di David Haller ha delle caratteristiche peculiari differenti rispetto a quelle della sua versione televisiva.
Wilfredo è molto bravo nel cogliere cosa stia cercando di fare con questo racconto. Il fattore importante in una storia del genere, dove la follia la fa da padrone, è che i disegni tengano ben ancorato il lettore alla realtà. Devi credere a ciò che stai guardando, anche se quello che vedi è incredibile. Questo risultato si raggiunge principalmente tramite i personaggi, e Wilfredo è bravissimo a delinearli. Inoltre ha un tratto sottile che apprezzo molto e che fa da contraltare a quella che, a dirla tutta, è una faccenda molto seria: la potenziale disgregazione della mente e di una persona.
Seguitemi in questo viaggio nella mente di un uomo folle.
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