Il terzo ed ultimo one-shot del progetto Wakanda Forever, che vede co-protagonisti gli Avengers, è uscito negli Stati Uniti la settimana scorsa. Nnedi Okorafor e Oleg Okunev hanno condotto le Dora Milaje al termine della loro avventura attraverso un epico scontro, svelando nuovi particolari sulla terra di Pantera Nera.

La sceneggiatrice è stata intervistata sull’argomento dal sito ufficiale della Marvel:

 

Avengers Wakanda Forever, copertina di Terry Dodson

Tutti e tre gli episodi danno vita a una storia. Ognuno costruisce basandosi sul precedente, quindi meglio leggerli in ordine. Le Dora Milaje sono arrivate a Brooklyn a caccia di Nakia, anche nota come Malice, che ha rubato un’arma molto potente dal Wakanda e un segreto molto prezioso per le guerriere. Dato che siamo a New York, molti eroi si fanno avanti per dare una mano, ma solo le Dora Milaje capiranno davvero cosa stia succedendo. Ora, però, l’arma che Nakia ha rubato, il Mimic-27, si è liberata dal suo controllo.

Nei fumetti, le Dora Milaje non sono più le forze speciali del Wakanda, ma hanno una terra loro e sono indipendenti. Anche se rimangono mediamente fedeli al reame. Nakia è stata reclutata da giovanissima e addestrata per essere una di loro. Cosa molto stressante. Poi le cose sono andate male per lei, dopo diversi incidenti. Ed è, diciamo, un po’ fuori.

Quel che voglio indagare, in questa serie, è il fatto che le Dora Milaje hanno dei segreti tutti loro e che sono molto più che incredibili guerriere. Fanno errori e poi tentano di rimediare. Voglio guardare a chi sono e a quel che sono diventate con il tempo. un sacco di queste cose sono contenute nella sottotrama, ma se osservate bene i momenti più complessi della storia, potete cogliere i contorni degli esseri umani che queste donne sono sotto le divise.

 

Avengers: Wakanda Forever ha messo in mostra moltissimi personaggi, oltre alle Dora Milaje, cosa che la Okorafor indica come una delle sfide più probanti di questo progetto. Nakia è chiaramente sotto i riflettori, ma anche Okoye, Aneka e Ayo sono presenze molto forti.

 

Per me, cogliere il regno di Wakanda non è stato difficile, perché sono dieci anni che scrivo romanzi ambientati in un’Africa futuristica. Quando ho scritto il primo numero di Long Live the King, ero ad Arusha, Tanzania. mi ricordo di aver immaginato di essere vicinissima al Wakanda, che nella mia mente è collocato vicino a Turkana, in Kenya. Potevo sentire gli accenti di quella zona mentre scrivevo, dato che immagino la lingua wakandiana come un misto dei suoni del sudafricano e dell’estafricano.

Ho esplorato il tema della segretezza nelle culture e ho raccontato quel che accade quando i segreti di un popolo vengono esposti all’Occidente. Inoltre, temi importanti della storia sono il perdono e l’evoluzione delle culture.

Tra poco scriverò la serie di Shuri, e voglio affrontarla senza aspettative. Sappiate che sarà comunque qualcosa di grandioso, quindi godetevi il viaggio. Che è quel che Shuri stessa vi direbbe di fare.

 

Shuri #1, copertina di Sam Spratt

 

 

Fonte: Marvel