Nicole Perlman è la sceneggiatrice cinematografica che ha dato una mano al regista James Gunn a consegnarci Guardiani della Galassia, uno dei migliori film Marvel Studios e tra i cinecomic più riusciti in generale. Chi meglio di lei per scrivere le avventure a fumetti di Gamora, la donna più pericolosa dell’universo?

Intervistata sull’argomento da Marvel.com, ecco le sue dichiarazioni sulla serie e sul disegnatore che l’accompagnerà in questo progetto: il nostro Marco Checchetto.

 

Gamora #1, copertina di Esad RibicGamora è un personaggio profondo e oscuro che meritava davvero un fumetto tutto suo. Volevo scrivere una storia di origini per parlare del periodo della sua vita in cui è passata da assassina preferita di Thanos a persona consapevole di essere molto di più. Il suo passato è affascinante, dal massacro della sua gente, alla crescita presso il Folle Titano, con quel che ne consegue: potersi guadagnare il benvolere del padre solo grazie alle armi e alla violenza.

Anche il suo rapporto con Nebula è molto interessante. Da un certo punto di vista, le due sono state l’unico supporto l’una per l’altra per molto tempo, eppure in costante competizione reciproca. Credo che questa serie dia l’opportunità a un sacco di lettori di entrare nella psicologia di un personaggio interessante, passato da una formazione personale priva di modelli positivi a eroico protettore dei deboli.

La storia prende le mosse dal diciottesimo compleanno di Gamora, quando è ancora sotto la tutela di Thanos e il suo addestramento è compiuto, al punto che uccidere le dà la stessa gioia che un vincitore trae da un trofeo. Gamora è una teenager e come tale si comporta: ribelle, presuntuosa e, segretamente, alle prese con sentimenti che non capisce.

Attribuisce la sua incompetenza emotiva al fatto di essere l’ultima della propria razza, e crede che potrà sentirsi davvero intera soltanto il giorno in cui avrà vendicato il genocidio del suo pianeta. Il suo viaggio la porterà a imparare ad abbandonare il rancore e la rabbia, per scoprire la propria vera identità e iniziare a definirla tramite le azioni.

Ci sarà un sacco di azione nella serie, che mi ricorda, per atmosfere, un paio di film di fantascienza degli anni Ottanta che considero sottovalutati: Il mio nemico e Mad Max: oltre la sfera del tuono. Una storia di vendetta e redenzione, fortemente concentrata sul personaggio.

 

La Perlman, sceneggiatrice per il cinema e per il fumetto, ha parlato della somiglianza tra i due mezzi, entrambi visivi, che sanno però anche essere molto diversi. Con il passare degli anni, si è resa conto che scrivere fumetti è molto più complesso che realizzare storyboard per un film, dato che ritmi e considerazioni dell’apparato visivo sono molto più vari e complessi.

 

Gamora #1, variant cover di Marco ChecchettoUna delle cose più difficili e belle è stato esordire sapendo che la mia primissima sceneggiatura sarebbe stata certamente pubblicata. Ho dovuto passare attraverso un’odissea di rifiuti prima di veder approvata la mia prima sceneggiatura cinematografica e, pertanto, ne ho scritte e riscritte per prendere confidenza con il medium.

In questo caso, invece, al primo tentativo ero già lanciata nella mischia, cosa che mi ha messo un discreto terrore. La mia fortuna è stata avere al fianco un artista meraviglioso come Marco Checchetto, un po’ come vincere alla lotteria. Il modo in cui realizza i personaggi, in particolare, mi ha letteralmente spazzata via.

Lo trovo fantasioso, emotivo e dettagliatissimo. La resa finale mi fa sentire come se conoscessi da sempre i protagonisti. Inoltre, amo le sue scene d’azione e la spettacolarità delle sue battaglie nello spazio.

 

 

Fonte: Marvel