Nathan Edmondson presenta al pubblico il suo Red Wolf, l’eroe pellerossa che la Marvel ha ripescato da un passato piuttosto remoto e dalle retrovie mediamente oscure della schiera dei suoi personaggi, per reinventarlo completamente in un’epoca in cui la diversità etnica è diventata un valore imprescindibile nel mondo del fumetto statunitense. Ecco cos’ha dichiarato l’autore rispondendo alle domande di Comic Book Resources.

 

Red Wolf #2, copertina di Jeffrey VereggeIl vero motivo che mi ha spinto verso Red Wolf è la chance di dare il soffio della vita a un personaggio rimasto così a lungo fuori dal canone Marvel. Ci sono alcune somiglianze con altri personaggi con cui ho lavorato, ma questa esperienza sarà unica. Ci sarà più umorismo in questa serie, ci sono più comprimari.

Sono stato da subito entusiasta di Red Wolf, lo vedevo come l’opportunità di portare alla Marvel le atmosfere di Justified. Ovviamente, nulla di tutto questo avrebbe senso senza Dalibor Talajic, Jeffrey Veregge, Miroslav Mrva e Jose Marzan, i veri architetti di questa serie speciale.

Interrogato sulle somiglianze con Steve Rogers, anch’egli uomo sottratto al suo tempo e sostanzialmente bandiera di un popolo, ecco come ha risposto Edmondson.

La nostra storia parla di Red Wolf nel mondo odierno e noi ci lasciamo alle spalle le fantasie divertite e bizzarre del personaggio di epoca Timely. Il passato avrà comunque una parte importante nella storia, ma non ci sarà esplorazione della realtà alternativa da cui il personaggio proviene. Certamente il tono generale sarà piuttosto terra terra, non ci saranno molti elementi fantascientifici come nel primo numero. Ma qualcosa di fantastico e pericoloso è in agguato. Red Wolf presto capirà di essere un uomo fuori dal tempo in più di un senso.

Santa Rosa, la città del Nuovo Messico in cui è piombato, è un piccolo centro con un grande problema, seduto proprio su uno dei corridoi della droga più vantaggiosi: c’è un vuoto nel mondo dello spaccio e certa brutta gente sta cercando di riempirlo. Siamo in una tipica città del sud-ovest nel 2015, ma qui sta covando qualcosa. Le autorità locali non sono nemmeno lontanamente pronte ai crimini che le attendono.

Gran parte degli eroi dell’Universo Marvel saranno occupati altrove per quasi tutto il 2016, il che lascia le sfide e i pericoli del sud-ovest nelle mani di Red Wolf e di quei volenterosi che potrà riunire. Il che non significa che non vedremo volti familiari, ma Red non potrà pensare che ci sia qualcuno a coprirgli le spalle. E poi nessuno ancora sa che non è un criminale: dovrà guadagnarsi la fiducia altrui.

Grandi ringraziamenti di Edmondson sono giunti all’indirizzo di Jeffrey Veregge, copertinista nativo-americano che svolge veri e propri compiti di consulenza sulla storia, dando indicazioni sugli elementi della cultura del suo popolo, a cui Red Wolf appartiene in termini di immaginario.

Jeff è stato una guida fenomenale, estremamente d’aiuto nell’indirizzarci lungo la linea sottile tra eroe di fantasia e vero esempio della cultura nativo-americana. Ha conoscenze che nemmeno i migliori saggi e le interminabili ricerche su internet possono fornire. Alcuni dei suoi suggerimenti riguardano semplicemente l’estetica e alcuni giungono al cuore dell’identità di un uomo come Red Wolf, del suo modo di interagire con altre culture, del passato come del presente.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources