Mancavano dalla scena fumettistica Marvel da un po’ di tempo i quattro piccoli della famiglia Power, Katie, Jack, Julie e Alex, meglio noti con il nome collettivo di Power Pack.

Il ritorno in una nuova miniserie a loro dedicata, realizzata dal team creativo composto da Ryan North e Nico Leon, dovrebbe essere una buona notizia… ma non lo è per i quattro protagonisti in questione, in quanto il loro rientro in scena coincide con un momento molto particolare dell’Universo Marvel: quell’Outlawed che vede il governo degli Stati Uniti dichiarare fuorilegge tutti i super eroi minorenni.

Come conciliare il desiderio e il dovere di militare contro il crimine con il paradossale risultato di violare la legge nel farlo? North deve dare una risposta nell’arco della miniserie dedicata ai giovani Power e rivela alcuni dei passi che intende muovere in tal senso:

 

Power Pack #1, copertina di Ryan Stegman

North – Alex e Julie hanno preso parte ad altre avventure in altre serie, quindi questa è la prima volta dopo diverso tempo che si ritrovano tutti assieme, e Katie è molto felice della cosa (anche Jack, ma lo ammetterà più difficilmente). Quindi abbiamo la sensazione che i fratelli maggiori siano tornati a casa dalla scuola per le vacanze estive e cerchino di scoprire cosa sia cambiato e cosa sia rimasto immutato.

Tecnicamente, tutti e quattro i fratelli sono un pochino più vecchi! Ma non ho voluto invecchiarli più di tanto. Occupano una posizione unica nell’Universo Marvel, dove gli eroi adolescenti sono molti, ma non ci sono troppi eroi pre-adolescenti o bambini, e il Power Pack occupa questo posto. Quindi c’è qualche cambiamento dovuto all’età, ma non voglio cambiarli troppo: sono ancora gli stessi Katie, Jack, Julie e Alex di sempre, hanno solo un po’ più di esperienza sulle spalle.

La storia inizia con una classica lotta contro il crimine, ma i quattro non sanno che c’è una nuova legge che ora rende la cosa illegale. Quindi la posta in gioco diventa personale (se finiscono tutti in prigione, li aspetta una punizione epocale da parte dei genitori), e il tutto poi cresce fino a raggiungere una scala molto più vasta, una situazione che non si può risolvere semplicemente prendendo a pugni un criminale finché non si arrende.

Un tema che toccheremo nel numero #2 è la ricerca di un mentore. Non voglio fare spoiler perché abbiamo un’intera doppia pagina dedicata alle loro esperienze con i candidati al ruolo. Mi limiterò a dire che Squirrel Girl non è tra questi. Doreen Green è il tipo di mentore che non lascerebbe mai il Power Pack a cavarsela da soli finché tutti i loro problemi non fossero stati risolti, e ho appena finito di sceneggiare cinquantotto numeri con lei come star! È ora di lasciare un po’ il palcoscenico al Power Pack, Doreen!!! Va bene, forse posso fare uno spoiler su uno di loro: Rana Thor.

Power Pack #1, variant cover di Eduard Petrovich

Naturalmente, il vantaggio di lavorare su una miniserie consiste nel fatto che puoi pianificare tutto in anticipo, quindi possiamo divertirci con certe tecniche letterarie, come “presagire” certi momenti e altre cose che di solito usano i “Veri Autori” per rendere questa storia del Power Pack un’opera completa e autosufficiente. È qualcosa di simile alla differenza tra un racconto breve e un romanzo: qui tutto gira come un orologio, perché abbiamo l’opportunità di concentrarci su questi cinque numeri e farli funzionare nel modo migliore possibile. È una formula che mi rende molto felice!

Personalmente credo che i Power Pack siano rimasti fuori scena anche troppo a lungo! Hanno una dinamica familiare unica e divertente, ma storicamente hanno anche affrontato tematiche importanti, senza sottrarsi da argomenti che non hanno una risposta facile. Questo mi affascina molto e spero di non suonare controverso se dico che quelle problematiche esistono ancora oggi. Mi piacevano quei ragazzini prima che iniziassi a scrivere la serie, ma ora li adoro.

 

Power Pack #1, character design di Nico Leon

 

 

Fonte: Newsarama