C’è una galassia intera da esplorare quando il punto di vista della protagonista è quello di un personaggio nuovo e indipendente che concede la massima libertà di azione al suo team creativo: lo sanno bene Kieron Gillen e Kev Walker, che ai comandi della nuova serie regolare dedicata a Doctor Aphra, la “spalla” che ha lavorato al fianco di Darth Vader nella serie appena conclusasi dedicata all’Oscuro Signore dei Sith, possono sbizzarrirsi a narrare nuove avventure dove può accadere letteralmente di tutto.

 

 

L’artista Kev Walker ha condiviso sul sito ufficiale della Marvel alcune pagine a china del numero #1, accompagnate come di consueto da alcuni suoi commenti sul suo lavoro e sulla serie in generale:

 

Doctor Aphra #1, anteprima 01Come molte persone della mia fascia di età, Star Wars è stato uno dei primi motivi che mi hanno spinto a voler diventare un artista professionale. Quando vidi i dipinti e i disegni di Ralph McQuarrie e Joe Johnston, a 12 anni, capii cosa volevo fare per vivere. Vinsi anche un concorso di disegno su Star Wars indetto da un giornale nazionale ed ero iscritto allo Star Wars Fan Club. Quindi ora non potrei essere più felice.

Aphra è un personaggio che attinge allo stesso tipo di tratti che già popolano quell’universo. Ha alcuni echi di Indiana Jones, è come se Kieron avesse cercato di incanalare in lei lo stesso impulso creativo; avrebbe potuto benissimo essere creata da George Lucas in un universo alternativo. A livello istintivo la accettiamo, perché suona una canzone simile a quella di Han Solo, ma in tonalità diversa, senza ridursi a una pallida imitazione.

Aphra ha esordito come personaggio secondario, e in uno scenario del genere non poteva cambiare più di tanto. Ma ora che è la protagonista, chissà dove la porterà in futuro? Una cosa è certa, le fornirò un guardaroba più ampio. Non è una supereroina, non è legata a un costume specifico. Una volta archiviato il primo numero e completata la transizione, inizierò a esplorare nuove tenute per lei, specialmente quando cominceremo a esplorare pianeti diversi con climi diversi.

C’è una cosa che devo ripetermi in continuazione sugli alieni, e cioè che in Star Wars gli alieni sono individui comuni. A prescindere dalla specie, ci sono varianti buone e cattive, alte e basse, grasse e magre, proprio come gli umani. Non sono tutti dei mostri. Sono sicuro che da qualche parte esista un Hutt gentile e benevolo, o perfino un Wookiee pelato. C’è sempre qualcosa di nuovo da aspettarsi, e da un numero all’altro sono curioso anch’io di sapere dove ci porterà la storia.

 

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Fonte: Marvel