Qualche giorno fa vi abbiamo mostrato le prime pagine dell’albo di apertura di Dark Ages, l’evento Marvel firmato da Tom Taylor e Iban Coello. Proprio lo sceneggiatore ha risposto ad alcune domande di Adventures in Poor Taste riguardo quella che lui stesso definisce come la storia più importante che abbia scritto per la Casa delle Idee.

 

 

Ecco le dichiarazioni più saporite di Taylor.

 

Dark Ages #3, variant cover di Ryan Stegman

Tom Taylor – Abbiamo iniziato a parlare di questo evento nel gennaio del 2020. Chi mi conosce sa che amo i What if. C’è una regola nella continuity dei comics che ti impedisce di rompere i tuoi giocattoli. Il bello di scrivere storie in universi alternativi è che invece lo puoi fare e puoi anche spingerti oltre. Puoi anche levare la testa ad alcuni e piazzarla su altri corpi. Con Dark Ages abbiamo portato questa idea alle estreme conseguenze. Abbiamo spezzato il mondo intero ed ora vedremo cosa ne consegue.

La storia abbraccia tutto l’Universo Marvel. Il che significa che sentirete degli snikt e dei bamf accanto a dei thwip. Sarà una storia per tutti i fan Marvel, ma sapete bene che io amo gli X-Men, avendo scritto Wolverine per anni e poi X-Men: Red. Con Dark Ages, il mondo cambierà, il che significherà vedere gli X-Men in ruoli del tutto inediti. Non posso anticipare molto, ma il secondo numero è il momento in cui letteralmente ogni cosa cambierà per l’Universo Marvel. E Jean Grey avrà una parte fondamentale in ciò che seguirà.

Porterò in scena alcuni dei miei interpreti preferiti di X-Men: Red con Wolverine, Honey Badger, Jean Grey e Tempesta, ma ci sono anche altri personaggi che non ho mai avuto modo di scrivere in passato. Non è un segreto che Apocalisse sia una parte importante della trama e, proprio oggi, ho scritto delle scene con Jamie Madrox e Colosso per la prima volta. Sto mettendomi dei nomi importanti nel curriculum.

Ho scritto Dark Ages durante la pandemia e sono certo che la cosa l’abbia influenzata, ma è anche vero che l’avevo già in mente prima e non volevo che si trasformasse nella classica distopia post-apocalittica. Ne ho viste abbastanza. Volevo immaginare un diverso genere di mondo, uno in cui la brava gente collabora per realizzare qualcosa di migliore, che non sia tutto desolazione e orde di cannibali.

Mi sarebbe piaciuto moltissimo continuare a raccontare storie di X-Men: Red, che al suo debutto era una serie best seller della Marvel, ma all’epoca ci fu un terremoto negli uffici mutanti e poi Jonathan Hickman è arrivato con i suoi enormi e spettacolari piani. Per fortuna, la cosa è successa nelle prime fasi della mia run, quindi sapevo esattamente quanto tempo avevo a disposizione e ho potuto pianificare la storia più importante possibile nei numeri rimanenti. Sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto io e i miei colleghi su quella serie ed è bellissimo vedere che la gente ancora ne parla, specialmente riguardo l’eroismo di Jean Grey e la sua leadership.

Onestamente, quando ho iniziato a scrivere All-New Wolverine, Gabby non era parte dei miei piani a lungo termine. Laura avrebbe dovuto avere accanto un’altra persona per bilanciare la propria oscurità. Ma non appena Gabby ha debuttato nella cucina di Laura, tutto il team creativo e i fan si sono innamorati di lei. Si tratta di un personaggio pure, empatico, ma anche diretto, a cui tutti hanno risposto benissimo.

Ho sempre detto che i personaggi cambiano le storie e in questo caso è successo, per il meglio e in tutti i sensi. Era evidente che lei e Laura dovessero stare assieme. La nostra serie passò dall’essere dedicata a Laura Kinney in solitaria a una storia su una famiglia ristretta, di persone che hanno bisogno l’una dell’altra.

Vedere Laura nei panni di Wolverine nell’attuale team degli X-Men è sinceramente grandioso. Ha fatto tanti e tali progressi, quando la scrivevo! Lo sviluppo del suo personaggio e le difficoltà che ha affrontato e superato hanno significato molto per parecchie persone e lei è davvero diventata qualcosa più che un numero e una sigla, più di X-23, il nome assegnatole dalla gente che voleva tenerla sotto controllo. Vedere la Marvel riconoscere tutto questo e mantenerla nel ruolo di Wolverine mi rende piuttosto felice. Non ho creato io Laura, ma sono certamente il suo orgoglioso zio.

 

 

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Fonte: AITP