Hellboy e il B.P.R.D. stanno per essere coinvolti in nuove avventure scaturite dalla miniserie The Devil You Know, che si estenderanno a loro volta in altre storie, prima di porre la parola fine a questo lungo ciclo che ha appassionato per anni migliaia di lettori.

In una lunga intervista di Comic Book Resources, Mike Mignola ha parlato dei suoi attuali progetti, di alcuni impensabili ritorni e del suo futuro come artista. Ci sarà ancora spazio per Hellboy?

 

B.P.R.D.: The Devil You Know #9, copertina di Laurence Campbell

In questo momento sono coinvolto in progetti che prima o poi sapevo che avrei dovuto realizzare. La storia di riportare indietro Hellboy per la fine della serie del B.P.R.D? Era pianificata da sempre. E sapevo che il mio coinvolgimento, soprattutto dal punto di vista artistico, sarebbe stato minimo. La fine di Hellboy all’Inferno ha rappresentato il punto di arrivo del mio coinvolgimento. Ma quella del B.P.R.D. è una sorta di Fase 2 del punto di arrivo delle trame. Sto attualmente realizzando le ultime cinque cover di Hellboy and the B.P.R.D, ho quasi completato la quarta. Ora sento di essere a una cover e mezzo dall’aver davvero finito.

Questo non significa che non scriverò ogni tanto una o più storie brevi. Ma sto tentando di concentrarmi su altre cose. Ciò che mi ha colto di sorpresa è stato ritrovarmi di fronte a tutte le mie opere e, all’improvviso, sentirmi libero di fare ciò che mi andava. Avendo la possibilità di fare qualunque cosa, non pensavo che sarebbe stato così opprimente tentare di capire cosa diavolo fare. Ho passato un sacco di tempo a girare in tondo e a chiedermi: “Farò questo o quello?”. Mi occuperò di un altro titolo? No, non penso lo farò. La gente ha chiesto per anni un “Art of Mike Mignola”, e mi piacerebbe un giorno vederlo pubblicato, ma penso di non aver ancora creato il materiale necessario per questo volume.

Quindi, restando a oggi, sento che piuttosto che farmi coinvolgere da un altro progetto a fumetti, ciò che mi piacerebbe fare è raccogliere le idee sul fatto che possa disegnare tutto ciò che voglio. E questo sfocerà nel futuro “Art of Mike Mignola”. Voglio creare una nuova opera che vada oltre Hellboy.

In più occasioni, con John Arcudi ho discusso del finale della serie del B.P.R.D. Ma John si teneva sempre sul vago. Io chiedevo: “Faremo questo o questo?” e lui rispondeva: “Me ne occupo io”. Io e John non abbiamo mai avuto stretti contatti, se non all’inizio, quando decidevamo scena per scena come portare avanti la testata. Una volta che l’ha fatta sua, fino a quando le cose andavano nella direzione concordata ero felice di dare a John lo spazio che desiderava per sviluppare le trame come voleva. E mi sono detto che forse anche lui ha pensato che avrebbe concluso questa testata.

Hellboy Omnibus vol. 3: The Wild Hunt, copertina di Mike Mignola

Quando John è arrivato al punto di dirmi: “Ho fatto tutto quello che potevo”, andava bene. Non vuoi una persona che rimanga più a lungo di quanto abbia da dire. Quindi quando si è trattato di scegliere il successivo scrittore, ovviamente la scelta è ricaduta su Scott Allie, perché è l’unica persona che era presente sin dal primo giorno e che ha sviluppato questo mondo con me e John. A quel punto, io e Scott ci siamo seduti e abbiamo parlato di tutto: di cosa John aveva lasciato in eredità, di ciò che era stato fatto e ciò che doveva essere concluso. John ha fatto un buon lavoro nel chiudere buona parte delle trame, non ci ha lasciato nei guai, si è trattato solo di capire cosa fare per farci arrivare al punto che ci eravamo prefissi.

A quel punto, ho pensato: “Se John se ne è andato, chiudiamo tutto in sei numeri”, e Scott ha detto: “Ci sono molte cose che ancora vogliamo fare”. Ci siamo trovati d’accordo sul fatto di non portare avanti questo titolo per altri dieci anni. Abbiamo buttato giù una lista di cose necessarie, storie che vanno concluse e personaggi che devono essere spostati in determinati posti. E questa lista ci ha fatto capire di quanti numeri sarebbe stato composto l’ultimo arco di storie. Scott e io abbiamo passato circa due giorni e mezzo in una stanza di hotel, a Portland, camminando avanti e indietro e pianificando il tutto. È stato molto divertente. Ringrazio il cielo per il fatto che John abbia ascoltato le mie idee, e lo abbia fatto per vent’anni, ma che allo stesso tempo abbia anche lavorato a stretto contatto con Scott. Quindi era più informato di me su cosa John aveva fatto, e tutto ha quindi funzionato alla perfezione.

Senza che vada troppo sul religioso, c’è l’Hellboy vivente, l’Hellboy morto e… qualunque cosa sia ora. Non solo sono stato cresciuto con idee cattoliche, ma ho letto così tanti libri di Michael Moorcock al liceo che il tutto è divenuto una combinazione magica, perché Hellboy è l’eroe condannato che non può riposare in pace. Quindi anche alla fine di Hellboy all’Inferno vediamo Edward Grey dire: “Ora puoi vivere la tua vita”. Ma questo fantasma che perseguita Grey dice: “Gli stai mentendo. Sai che ha oltre cose da fare”. Quindi ho sempre saputo che c’era una lista di cose che Hellboy doveva ancora fare, e che sarebbe stato un tormento affrontarle.

In quella dimora all’Inferno gli ho fatto passare una breve vacanza. In origine, l’arco narrativo finale di B.P.R.D. doveva essere più lungo, cosicché lui avrebbe avuto più tempo per riposare. Ma quando abbiamo accorciato la serie, abbiamo capito che dovevamo portarlo al punto di dargli il tempo di cui ha bisogno per fare ciò che deve sulla Terra.

C’è sempre un po’ di tristezza – e spero sia emersa in quelle tre pagine che ho disegnato – in questo tizio che ha sempre saputo che il suo riposo “finale” sarebbe stato temporaneo. All’inizio di Hellboy all’Inferno, c’è un dialogo tra Ed Grey e Baba Yaga, dove viene stabilito che ha ancora delle cose da fare. Ho sempre posseduto questa lista di cose, e ora è tempo che lui le faccia.

Enough, illustrazione di Mike Mignola

Non appena abbiamo iniziato a buttare giù le trame delle serie, ho capito che dovevo intervenire e disegnare quelle due pagine di raccordo di modo che si colmasse il gap tra Hellboy all’Inferno e B.P.R.D.

Roger l’Omuncolo è stato uno dei rari esempi in cui sono intervenuto e mi sono occupato della sequenza di addio. Ho realizzato la parte dell’aldilà di Roger, e in seguito lo abbiamo visto vivere un’eternità idilliaca. Pensavo davvero che fosse un posto bellissimo in cui lasciarlo, e qualunque cosa lo avesse sottratto da lì si sarebbe rivelata davvero triste. Di tutti i vari personaggi da Hellboy, lui meritava di veder realizzato il suo desiderio, di essere una persona vera.

È stato triste riportarlo indietro, ma ho anche capito che Hellboy e Roger avevano una relazione particolare, che il primo non era presente quando il secondo è morto e non ha mai avuto la possibilità di dirgli addio. Quindi questa reunion ha funzionato alla perfezione. Inoltre, il meccanismo con cui riportare Hellboy nel nostro mondo era particolare, e pensavo che usare Roger, che aveva un legame con lui, avrebbe funzionato.

Se riguardate il finale di La Tempesta e la Furia, non a caso, a un certo punto la voce narrante dice qualcosa su come tutti questi personaggi abbiano ancora un ruolo da interpretare. E si vedono Liz e Roger. Ho sempre saputo che Roger sarebbe stato il “ponte” che avrebbe riportato indietro Hellboy. Scott e io ne abbiamo discusso per anni, dicendo spesso: “Un giorno lo faremo”. Non conoscevamo tutti i dettagli, all’epoca, ma sapevamo quali personaggi ci sarebbero stati.

 

 

Fonte: CBR