Al New York Comic Con di quest’anno la DC Comics gli ha riservato un panel dedicato, il VP della programmazione editoriale DC Entertainment, John Cunningham, qui in veste di moderatore, lo ha introdotto definendolo come “lo scrittore più importante che abbiamo, perché è quello che fa vendere più fumetti di tutti”. Avete indovinato di chi si tratta? Bastano due titoli su tutti: Batman e American Vampire.

Scott Snyder, uno dei più acclamati sceneggiatori del momento, ha raccontato alla folta platea di fan e curiosi gli attuali progetti in corso a cui sta lavorando per la major americana e soprattutto ha dato prova di una grandissima sensibilità, che gli vale il successo e la stima ottenuti. Ha rotto il ghiaccio ringraziando Cunningham e i suoi lettori, ricordando i suoi esordi per nulla complicati, come invece è stato per la stragrande maggioranza dei suoi colleghi:

È stato tutto molto facile per me, fin dall’inizio, nel mondo dei comics. Penso di essere stato incredibilmente fortunato. Ho sempre voluto essere uno sceneggiatore o un disegnatore di fumetti sin da piccolo… Ho avuto la strada spianata. Quando sei agli esordi, quelli sono i momenti più duri.

Ha ammesso, aggiungendo quanto le proprie insicurezze siano diventate la chiave del successo del suo Cavaliere Oscuro:

Batman #1 (settembre 2011)Dopo esser stato bocciato come scrittore di romanzi, a un certo punto ho realizzato: “Non sto facendo la cosa giusta per me”. La mia famiglia mi è sempre stata immensamente vicina. Mi madre mi manda regolarmente i dati di vendita di Batman. Io d’altra parte ho una tremenda paura di perdere le persone più care… ciò influenza molta parte del mio lavoro. E Batman è un personaggio così mortale. I miei storyarc di Batman concernono proprio questo, fare i conti con la propria mortalità.

[…] Quando ero un ragazzo sentivo il bisogno di Batman come simbolo di intimidazione. In questa realtà del dopo 11 Settembre, Batman non spaventerà più nessuno, nascosto nell’ombra […] Batman deve essere un simbolo d’ispirazione. Deve invitare la gente per bene a uscire alla luce del sole e dir loro: “Possiamo farlo insieme”.

[…] Se hai l’occasione scrivere Batman, scrivilo come fosse solo tuo. Non realizziamo storie per vendere. In prima battuta lo facciamo perché interessa a noi.

Quindi parlando di Gotham City:

Adoro Gotham. È lei il miglior villain di tutta la letteratura… Perché si continua a vivere a Gotham? È inquinata, piove sempre e succedono le cose più terribili […] Io ritengo che ci si sposti verso la città per diventare ciò che credi di essere. Quando rimani e lotti, ti trasformi nella persona che fondamentalmente sai di essere.

Non poteva mancare un accenno al Joker, che si è guadagnato un applauso:

Joker è il tizio che striscia fuori dal tuo letto e ti dice: “Ho sentito quello che stavi pensando.” Potrei scrivere qualunque run con il Joker. Ho ancora un paio di storie in serbo.

Batman #45 (14 ottobre 2015)E riguardo gli altri antagonisti e criminali?

Ho una mia visione di Due Facce su cui voglio lavorare […] Cosa lo rende così spaventoso? È il fatto che lui ti punta lo sguardo addosso e sembra volerti dire: “Tutti hanno un mostro dentro di sé.”

L’unico modo per farli funzionare e farne una cosa personale… Devi prendere questi personaggi e trasformali in qualcosa che hai paura di mostrare in pubblico.

La discussione ha ovviamente interessato American Vampire.

Snyder ha rivelato come sia nata l’idea per questa innovativa saga horror e che significato abbia per lui l’horror:

Ero in un negozio di giocattoli… e stavo comprando delle action figure del Doctor Who per il compleanno di un mio amico. Avevo visto da poco La regina dei dannati e ho pensato: “Perché i vampiri devono sempre apparire come quelli di un qualche club figo nelle fogne?” […] Perché non prendere alcune delle icone americane come quelle dell’emancipazione e renderle terrificanti?

L’horror è quando guardi qualcosa e ci vedi riflessa una parte di te stesso.

Tornando al Bat-Universe, Snyder ha voluto menzionare un suo altro protagonista:

È stato fantastico lavorare su Dick Grayson, perché lui era terrorizzato dal fatto di essere Batman e io lo ero per il fatto di dover scrivere Batman. Per cui mi dicevo: “Andremo d’accordo alla grande noi due”. Lui manifesta tutte le emozioni di cui è capace. Con Bruce Wayne era tremendo per me, perché lui è quello che: “Non parlo dei miei sentimenti… c’è Alfred per quello”.

American Vampire Second Cycle #10 (settembre 2015)Non si poteva non concludere che con l’accenno allo stop previsto per Greg Capullo:

Greg si prenderà una piccola pausa dopo il numero #51. Sarà molto breve. Entrambi siamo a conoscenza della cosa da tempo. Sarà impegnato su un progetto non di lunga durata con Mark Millar. Io resterò su Batman. Quando collabori con qualcuno per un lungo periodo, la cosa più bella nei fumetti è il rapporto che si instaura. Stiamo cercando di metterci il cuore in questa serie.

Ma l’ultimissima parola, Snyder da veterano dell’ambiente, l’ha voluta spendere per uno spoiler: sarà relativo a Batman o a una sua prossima, inedita, opera?

Ho da tempo quest’idea sui ghoul. Mi sembra che nessuno ci abbiamo mai pensato prima… Intendo, che cos’è un ghoul? Non parlo di American Ghoul [ride]. Ghoul e demoni, quelli volevo dire.

 

 

Fonte: CBR