Batman #41 cover di Rafael Albuquerque

Batman #41, variant cover di Rafael Albuquerque

Non si è ancora spento il clamore per la polemica legata alla copertina variant di Batgirl #41, opera di Rafael Albuquerque. Due mesi fa il mondo intero si è sollevato al grido di Je suis Charlie dopo i tragici fatti di Parigi, sbandierando il diritto alla libertà di espressione e il rifiuto di qualsiasi censura nei confronti di ogni forma artistica. Non è chiaro a chi scrive se il caso Batgirl debba essere considerato un’eccezione oppure se le parole spese allora per Charlie Hebdo fossero solo retorica ammuffita e opportunismo.

Detto ciò, il risultato è stata la marea mediatica di critiche, insulti e presunte minacce che hanno portato alla cancellazione della variant. Resta l’errore della DC Comics nell’aver avallato tale soggetto per un titolo indirizzato soprattutto a lettrici adolescenti, quando le intenzioni dell’autore erano in contrasto con quel target.

Si è appreso che la prima versione della copertina non era così forte: rappresentava il Joker e la protagonista della serie, ma non c’era alcun grosso revolver puntato verso la ragazza, nessun dito contro la sua guancia, né tantomeno del sangue usato a mo’ di rossetto. L’atmosfera era dunque meno cupa e angosciante, senza lacrime versate dall’eroina. Non che non fosse d’effetto, ma era certamente meno allusiva della versione finale che tutti conosciamo.

Non suscitava però la giusta paura secondo l’opinione dei vertici DC. Non è stata quindi una decisione degli editor e dei responsabili creativi delle Bat-collane quella di spingersi un po’ più in là in quanto a contenuti espliciti, ma del reparto marketing. Dopo le critiche, la decisione di non mandare in stampa il lavoro è stata presa dello stesso Albuquerque. L’artista brasiliano, celebre per il lavoro sulla serie Vertigo American Vampire scritta da Scott Snyder (che gli è valso un Eisner e un Harvey Award nel 2011) ha voluto dire la sua in maniera limpida attraverso un’intervista al portale UOL, in cui emerge un’integerrima onestà intellettuale.

Di seguito vi proponiamo i passaggi chiave:

 

Pensi che la tua copertina sia stata travisata?

Rafael Albuquerque

Rafael Albuquerque

Credo che abbia prodotto molte interpretazioni. Ma il problema alla fine, non è la copertina, ma il titolo su cui è stata pubblicata. Una serie rivolta a un pubblico adolescente, soprattutto femminile, non dovrebbe proporre copertine del genere. A prescindere da chi abbia ragione o torto, ciò che ho realizzato era fuori luogo.

Un classico come Batman: The Killing Joke, mostrò 25 anni fa, molta più violenza della tua illustrazione nei confronti di Batgirl. Pensi che la gente ti abbia criticato senza conoscere il soggetto originale a cui ti sei ispirato?

Non saprei. Credo che chi ha letto The Killing Joke abbia colto il significato. Ma ripeto, ragazzi tra i 14 ai 17 anni non sono tenuti a conoscere quell’opera e sia io che l’editore, anche se in buona fede, abbiamo sbagliato a ritenere che quell’immagine fosse appropriata.

La copertina è stata cancellata dietro tua richiesta ma hai ricevuto pressioni di sorta da reparti o funzionari della DC Comics in tal senso?

No. È stata una mia decisione. Ho sentito molte persone parlare di libertà di espressione e ciò mi ha fatto cedere alle pressioni. Sono sempre stato dalla parte delle minoranze. Penso sia la cosa giusta e il comportamento etico da tenere. A mio parere un fumetto che vuole incrementare l’autoconsiderazione delle donne non dovrebbe contenere immagini che suggeriscano il contrario. Forse per un altro titolo quel soggetto avrebbe avuto il suo perché. Non è così per l’attuale Batgirl. La libertà d’espressione significa anche non dire ciò che non desideri dire ed è proprio quello il diritto che ho esercitato qui.

Batgirl: Endgame #1, copertina di Rafael Albuquerque

Batgirl: Endgame #1, copertina di Rafael Albuquerque

Oggigiorno si può constatare che sempre più fumetti vengono messi in discussione per questioni riguardanti l’eccessiva violenza e l’uso del corpo femminile a fini esclusivamente sessuali. Pensi che questi problemi esistano veramente? Se la tua risposta è si, non ti sembrano un po’ troppo esagerati e non potrebbero alla fine limitare la libertà creativa di artisti e sceneggiatori?

Considero tali questioni assolutamente reali. A livello generale, l’industria [del fumetto] è sempre stata sessista. Ci siamo abituati a questo e ora viviamo un momento di apertura. È importante riesaminare i proprio valori e i propri comportamenti. Indipendentemente dalle posizioni individuali, reputo il dialogo e il rispetto essenziali perché non si creino delle divisioni in quest’industria. Il rispetto è la bandiera che mi rappresenta qui.

Quale dovrebbe essere secondo te il messaggio da consegnare alle future generazioni?

Credo che, rispetto alle opinioni di ognuno sulla copertina, così come le priorità sul femminismo e la libertà di espressione, sia importante imparare ad ascoltare. Immedesimarsi con chi la pensa diversamente da te. Mettersi nei suoi panni e riflettere su ciò che è stato detto. Le discussioni su Internet tendono a trasformarsi in dispute infantili sia da una parte che dall’altra. È questo che fa perdere interesse alle cose nella gente. La critica è sempre ben accetta. Ma il rispetto per chi lavora, per chi pubblica e per chi è in disaccordo, è ciò che valorizza una critica. La libertà d’espressione non può solo risolversi in ciò che ti piace o vuoi, Libertà presuppone responsabilità.

 

 

Fonti: Bleeding Cool | EW