Batman #35 EndgameAttenzione, poiché questo articolo è certamente pieno di quelli che l’uomo della strada chiama spoiler, anticipazioni, vergognose notizie in grado di rovinare l’esistenza di un genuino fan. Quindi, lettore di Batman che non hai intenzione di rovinarti le sorprese dei prossimi mesi, sappi che, per quanto possiamo tentare di emendare l’intervista a Scott Snyder apparsa ieri sulle pagine di Comic Book Resources, stai comunque rischiando parecchio, se ti inoltri nella lettura.

Con Batman #35, Scott Snyder e Greg Capullo hanno appena lanciato Endgame, il nuovo ciclo di sei storie dell’Uomo Pipistrello, da subito coperto dal più fitto riserbo e chiaccheratissimo da parte dei fan. Il motivo è che, come ormai sanno i lettori americani, il Joker è tornato e pare abbia tutte le intenzioni di alzare la barra della sua malvagità. Un ritorno che lo sceneggiatore dice di aver progettato sin da Morte della Famiglia, l’ultima grande storia sulla nemesi per eccellenza di Batman. Non necessariamente in questi tempi, ma Endgame era comunque destinato a chiudere una sorta di ideale ciclo che ha visto in Anno Zero la sua tappa centrale. L’anticipo dei tempi è dipeso sostanzialmente dalla concomitanza del settantacinquesimo anniversario di Batman: quale occasione migliore per far tornare sulla scena per l’ennesima volta il suo peggior nemico?

Batman #35 EndgameUn Joker a capo della sua personale parodia della Justice League, terribilmente cambiato dall’ultima volta in cui lo abbiamo visto. In Morte della Famiglia credeva di poter trascinare Batman nel suo perverso gioco di figure immortali, di antagonismo manicheo, ma il nostro eroe trovò la forza di volontà di restare legato alla propria umanità, di essere Bruce Wayne prima ancora del Cavaliere Oscuro. Ora, il Joker è tornato per dimostrare a Bruce che la sua vita è priva di significato, che non vale la pena di essere vissuta e minare in questo modo le certezze del suo nemico di sempre. In che modo, lo scopriremo solo leggendo.

Endgame è quindi una storia di odio allo stato puro e il suo titolo è terribilmente didascalico nell’annunciare la volontà di Joker di chiudere la partita definitivamente. Uno stato mentale, dice Snyder, incredibilmente divertente da scrivere, poiché questa volta non ci sono davvero limiti alla sua volontà di distruzione e, possibilmente, di auto-distruzione. Del resto aver jokerizzato la Justice League e averla portata dalla propria parte è già una dimostrazione di quanto grandi siano i suoi piani e, contemporaneamente, quelli di Snyder. Il quale, per quanto non se la senta di dichiarare che, senza dubbio, Endgame sarà la sua ultima storia con il Joker protagonista, confessa che nella sua mente vede questo come l’ultimo capitolo della sua personale saga di questo affascinante villain.

Se questo ciclo di sei numeri ha necessariamente forti legami con quanto successo nei precedenti e recenti archi narrativi di Batman, primo fra tutti Eternal, Snyder ha voluto cercare di progettarlo in modo che fosse leggibile anche indipendentemente, come una storia a sé. Siete avvisati, lettori casuali o sporadici del personaggio.

 

Fonte: Comic Book Resources