Continua l’excursus sulla funzione ispiratrice che la saga di Star Wars ha avuto su autori e disegnatori del panorama fumettistico americano. A condividere i ricordi del loro primo incontro con la Forza, dopo Paul Levitz, Brad Meltzer, Robert Venditti, Joe Kelly, Franco Aureliani e Meredith Finch, è ora Tim Seeley, autore di Grayson, Suicide Squad e Hack/Slash.

 

In che occasione vedesti i film? E che significato ebbero per te?

Vidi i primi due a casa, su laser disc (anche se ricordo che i miei genitori andarono a vedere L’Impero Colpisce Ancora e io ero infuriato perché dovetti rimanere a casa dai nonni) e Il Ritorno dello Jedi al cinema. Quei film erano molto speciali in casa mia. Mio padre era un grande appassionato e il suo entusiasmo si trasferì ai miei fratelli e a me. Avevamo dei poster giganti in camera, tonnellate di giocattoli e di fumetti, come del resto tanti altri ragazzi degli anni 70 e 80. Credo siano stati i primi film di fantascienza e fantasy che abbia mai visto.

Che influenza ebbe su di te come autore?

L’impatto fu talmente profondo, talmente duraturo, che è quasi difficile discuterne o prenderlo in considerazione. Sicuramente i film di Star Wars fecero di me un “fan del genere” e mi incamminarono su un sentiero che sarebbe durato tutta la vita.

 

Tim Seeley

 

 

Fonte: Newsarama