La scorsa settimana, l’interesse dei media italiani si è concentrata su Sanremo in occasione del Festival della canzone, ma tra le strade della cittadina ligure un giornalista di Repubblica ha scoperto un murales realizzato da Bonvi. Il disegno si trova in via Roma, di fianco al ristorante Tre scalini, e raffigura un soldato delle Sturmtruppen (qui la foto).

All’interno del murales, realizzato nel 1989, troviamo riferimenti diretti agli eventi di quel periodo. La scritta “Figlio d’arten (di Guttusen) assunto da Aragozzinen (che sfighen!)” mescola infatti una notizia di cronaca con l’edizione di quell’anno del Festival di Sanremo.

Nel 1989 la manifestazione canora, sotto la direzione artistica di Adriano Aragozzini, fu presentata dal quartetto di “figli di”: Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi. Nel frattempo stava facendo scalpore la notizia della morte del pittore siciliano Renato Guttuso, autore del dipinto Vucciria, che pochi giorni prima della morte aveva adottato Fabio Carapezza, facendolo così diventare suo erede universale.

L’ex gestore del ristorante Tre Scalini ha rivelato l’origine del murales:

 

Sì, quel disegno è di Bonvi, io c’ero quando l’ha fatto: era lì nel mio bar e a un certo punto mi ha chiesto “posso farti un disegno?”. Avevo comprato il bar da poco quando un giorno entrò Chiambretti: mi chiese se glielo potevo affittare per la durata del Festival e io accettai; una mattina entrò un suo amico, ho saputo dopo che si trattava di Bonvi. Era lì tranquillo che aspettava Chiambretti con il cappello e il toscano, ha cominciato con un caffè, poi ha preso un caffè corretto, poi una grappetta e alla fine Campari come se piovesse. L’aneddoto qual è? Bonvi era ubriaco perso quando ha fatto quel disegno.

All’inizio avevo messo un po’ di flatting poi, quando non era più sufficiente, ho dovuto metterci un po’ di plastica. Volevo addirittura tagliare tutto il cemento e portarlo via perché volevano pitturare il palazzo e cancellarlo. Ogni tanto si fermava qualche appassionato di fumetto, incuriosito, ma Sanremo è una città che queste cose non le calcola. Pensi che in questo ristorante ha cenato Luigi Tenco la notte che si è ucciso: arrivano i giornalisti dalla Francia ma agli italiani queste cose non interessano. Questi tempi sono troppo frenetici e ai giovani di queste cose non frega niente, ma per me è importante preservare la memoria.

 

 

Fonte: Repubblica