Poeticamente definita “l’altra metà del cielo”, il mondo femminile gode di un trattamento di riguardo nell’Universo Marvel: le sue eroine (e a volte anche le sue criminali) sono figure che affascinano, suscitano ammirazione, timore e passione. Che si tratti di Tempesta, la Vedova Nera, Elektra, She-Hulk o Captain Marvel, le eroine della Casa delle Idee lasciano il segno.

 

 

Concetto che vale la pena di essere ribadito con uno speciale a tema, Women of Marvel, un numero antologico che dedica alle figure sopracitate e altre ancora storie personali che spaziano dall’eroico al sentimentale, dall’epico al tormentato.

Date Night, la storia dedicata a Gamora, è quella attualmente sotto i riflettori del sito ufficiale della Marvel, con un’intervista alla sceneggiatrice Zoraida Cordova, che parla del suo approccio al personaggio e della chiave di lettura che ha scelto di seguire per rivelarci qualche lato nascosto dell’agguerrita componente dei Guardiani della Galassia:

 

Women of Marvel, copertina di Sara Pichelli

Cordova – Ho lavorato a molti generi narrativi diversi, dal sovrannaturale alla fantascienza, ma non ne ho usato nessuno nello specifico come approccio per Women of Marvel. Quando mi siedo per scrivere qualcosa, penso per prima cosa ai personaggi. Dove sono? Che aspetto ha il mondo che li circonda? Come influenzano quel mondo? O in alternativa, come se ne distinguono?

Nel caso di Gamora, mi sono posta delle domande analoghe. È un personaggio che ha degli archi narrativi imponenti. Assassina. Eroina. Guardiana. Ma in essenza, è qualcuno a cui la cui famiglia è stata annientata e ha trovato uno scopo, una nuova famiglia e l’amore… anche se temporaneamente. Dato che ci troviamo in un’ambientazione che è una specie di space opera, ho riflettuto sulla storia che volevo raccontare: Gamora che prende a calci nelle chiappe tutti quanti e riflette su cosa sia l’amore per lei. Poi ho esaminato il mondo esistente dei Guardiani della Galassia e ho capito come avrei potuto usare quell’ambientazione per raccontare la sua storia. Gamora è il mio personaggio preferito! Volevo solo il meglio per lei.

Women of Marvel #1, variant cover di Maria Wolf

La mia meravigliosa editor Sarah Brunstad ha inviato un’e-mail al mio agente e mi ha chiesto se fossi interessata. Aveva letto la mia serie Young Adult, The Brooklyn Brujas, e ha pensato che potessi essere la persona giusta per questa antologia. Io ho subito puntato a Gamora e ho inviato la mia proposta!

Possiamo dire che quando si parla di Gamora, si parla della donna più letale della galassia, giusto? È feroce e abile. Ma ha anche un grande cuore. Ho pensato che sarebbe stato divertente vedere in contrapposizione i suoi vari punti di forza. Perché tendo a gravitare verso questi temi? Non credo di avere una risposta precisa. Cioè, in realtà ce l’ho, ma è molto idealistica e sdolcinata. Forse cerco di rispondere a qualcosa che non ha risposta: cosa fa funzionare l’amore? Le storie d’amore sono essenziali per la nostra narrativa sociale. L’amore è politico. L’amore può distruggere mondi o crearli. Quando lo abbini alla narrativa di genere, e ai super eroi in particolare, tutto diventa più grande. Gli eroi possono perdere di vista una missione a causa dell’amore, oppure trovare nell’amore una nuova forza. Al di là della tecnologia, delle spade e delle abilità speciali, ciò che rende un personaggio identificabile, cattivo o eroe che sia, è l’emozione.

Women of Marvel #1, variant cover di Amanda Conner

Un esempio recente al riguardo è WandaVision. Quando quel grande amore viene portato via e non resta altro che un abisso di dolore, cosa fa un essere super potente? Noi cosa faremmo?

Tra i progetti futuri mi piacerebbe scrivere un’epica opera spaziale. Dopo aver scritto Star Wars: Galaxy’s Edge: A Crash of Fate, ho avuto la sensazione di avere ancora altre storie di quel genere da scrivere. Per quanto mi piaccia molto il fantasy puro, amo molto anche i bei film di fantascienza, che si tratti di space opera o cyberpunk. Crescendo che alcuni dei miei film preferiti siano stati Starship Troopers, Blade Runner e (ovviamente) Star Wars. Vedremo cosa ci riserva il futuro!

Del resto, anche la magia può essere considerata un super potere. Quando ho scritto Labyrinth Lost, il primo libro della trilogia di Brooklyn Brujas, sapevo che avrei parlato di queste sorelle dotate di grandi poteri magici. Poteri che possono essere usati per aiutare il mondo o per distruggerlo. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità“: torniamo sempre a quel punto, no? Labyrinth Lost, in particolare, mi è sempre sembrato come una specie di gioco di Super Mario. C’è una ragazza di Brooklyn che finisce in una dimensione magica popolata di creature magiche che vogliono catturarla e deve salire di livello per sconfiggerle. Sì, la magia è sicuramente un super potere.

 

Women of Marvel #1, variant cover di Peach Momoko

 

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Fonte: Marvel