Alla recente edizione del WonderCon di Anaheim, in California, la DC Comics ha presentato un panel celebrativo dedicato a Superman, personaggio prossimo a compiere i suoi primi ottanta anni di vita editoriale, che verranno festeggiati – tra le altre cose – con l’uscita dello storico numero #1000 di Action Comics.

Sul palco erano presenti Jason Fabok, Dan Jurgens, Alex Sinclair, Norm Rapmund, Marv Wolfman e Jim Lee (Publisher DC Comics).

Fabok ha preso la parola per primo, parlando della sua esperienza lavorativa con Brian Michael Bendis (prossimo sceneggiatore di Superman e Action Comics) sulla miniserie Man of Steel:

 

Fabok – La parte difficile è che Man of Steel è una miniserie in sei parti, ognuna disegnata da un artista diverso. Stiamo cercando di assicurarci di essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda… e il mio ruolo è abbastanza singolare. Sto illustrando una storia che si dipanerà in tutti i sei numeri e che vedrete terminare con un’epica conclusione nel finale.

Il mio primo lavoro alla DC è stato un episodio di Batman/Superman, ma solo ora ho avuto l’opportunità di disegnare Superman da solo.

 

Lee ha poi discusso del tanto atteso ritorno dei “mutandoni rossi” dell’Uomo d’Acciaio:

 

Lee – Fin da quando glieli tolsi, all’alba del reboot de I Nuovi 52, sapevo che sarebbero tornati, prima o poi. Era solo questione di tempo, e abbiamo immaginato che il numero #1000 fosse la giusta occasione.

Quando si creano nuovi costumi, il pericolo è che qualcuno continui a preferire la versione precedente, per cui sono certo che i “mutandoni” spariranno di nuovo, a un certo punto. In fin dei conti, per me è indifferente: mi diverto a disegnare entrambe le versioni.

 

Jurgens ha poi parlato del suo contributo su Action Comics #1000 e della fine della sua run, iniziata con il rilancio Rinascita:

 

Jurgens – È un onore far parte di tutto questo. Volevo scrivere una storia nella quale potessi ringraziare Superman, ma come si fa davvero a dirgli grazie? Come potrebbe farlo la città di Metropolis?

La cosa più importante [quando scrivi Superman] è riuscire a toccare la sua parte umana, che deve essere il tema principale. È un personaggio intrinsecamente diverso da uno come Batman. Possono cambiare le condizioni, gli avversari, i luoghi, ma Superman sarà sempre qualcosa di unico.

 

 

Fonte: CBR