A inizio ottobre, Alex Bertani è diventato il nuovo direttore editoriale di Topolino, dopo undici anni di gestione targata Valentina De Poli. Grazie a Panini Comics lo abbiamo incontrato a Lucca Comics & Games 2018, per chiacchierare con lui della sua visione del settimanale più venduto al mondo e di cosa possiamo aspettarci dalle testate Disney nei prossimi anni.

 

Ciao, Alex. Benvenuto su BadComics.it!

Durante la conferenza per i novant’anni di “Topolino” hai chiesto a tutti gli autori quale fosse la loro storia preferita. Ora è giunto anche per te il momento di rispondere a questa domanda!

Risposta quasi impossibile, ho sempre letto un sacco di fumetti Disney. Forse “Storia e gloria della dinastia dei paperi”, mi ha sempre affascinato l’idea di vedere i Paperi calati in vesti storiche (da piccolo ero un po’ un secchioncello e mi piaceva un sacco la Storia). Per molto tempo è stata un grande oggetto del desiderio, non avevo tutti numeri, e mi ci volle un po’ per trovare le puntate mancanti.

Un’altra storia importante, qualche anno dopo, fu “Il segreto del Totem Decapitato” (Operazione Quack), aveva un risvolto pseudo-filosofico a cui non ero abituato e mi colpì molto, mi fece appassionare ad alcuni personaggi. E non posso dimenticare il primo Paperinik di Martina, un altro grande amore! Poi il Topolino di Scarpa ovviamente.

Hai una lunga carriera in Panini, ma ora sei al timone del settimanale più venduto al mondo. Senti il peso di questa responsabilità?

Assolutamente sì, le gambe un po’ tremano; è una responsabilità grossa e a volte mi chiedo se ne sarò all’altezza; ma sono anche convinto che senza un po’ di incoscienza non si vada da nessuna parte. Sicuramente dopo una vita passata a leggere fumetti ho tanto entusiasmo e amore per questo mondo, almeno questo si, così ho accettato di mettermi in gioco.

Hai già percepito differenze tra il lavoro che eri abituato a fare e il nuovo incarico per le testate Disney?

Va detto che non ho abbandonato il mio vecchio incarico: rimango per Panini direttore del mercato Italia, un altro ruolo complesso, anche se chiaramente ho delegato un po’ di più, mentre ho assorbito il ruolo che rivestiva in redazione Valentina De Poli. Sono due mestieri diversi, ma in Panini questi confini sono sempre stati abbastanza labili. Come direttore di mercato ho sempre lavorato a stretto contatto con la redazione, le scelte sono sempre state condivise, e ho quindi anche messo un po’ il naso nella parte editoriale; così come l’ufficio editoriale dice sempre la sua, nelle faccende più commerciali come le varie promozioni, le fiere e via dicendo. Queste due anime in Panini non sono rigidamente separate, quindi quello che sto facendo ora non è poi così nuovo.

Guidare “Topolino” significa dover pensare a un sacco di aspetti e finalità, e tutti i direttori che si sono avvicendati hanno cercato di portare avanti – ognuno a suo modo – obbiettivi come: concentrarsi sul Fumetto, conquistare un nuovo pubblico, riavvicinare i lettori più adulti, sviluppare i redazionali anche grazie ai TopoReporter… Quale pensi sia la priorità in questo momento?

Riportare la centralità del Fumetto all’interno del magazine.
Fumetto, fumetto, fumetto.
Grande fumetto, quello capace di divertire ed emozionare, nella migliore tradizione di questo giornale. So che “Topolino” è anche altro, ed è una parte pure importante, ma a mio modo di vedere il cuore di “Topolino” il suo grande valore e la sua grande eccellenza sono i meravigliosi fumetti che ha sempre saputo proporre e che ci hanno fatto crescere e sognare.

Sono in corso i festeggiamenti per il novantesimo anniversario di Topolino, e l’album di figurine è uno dei prodotti su cui state puntando maggiormente, il quale sfrutta sicuramente la sinergia col reparto Panini dedicato alle figurine. Dopo la “fusione” abbiamo visto aumentare notevolmente i volumi Disney cartonati, sulla scia di quanto l’editore è abituato a proporre per i fumetti Marvel. Pensi che ci saranno nuove formule attraverso le quali contaminare i diversi settori di Panini?

Topolino Sticker Story

Sicuramente. L’album di figurine è un’operazione importante, con una grande visibilità mediatica, anche perché indirizzata a un pubblico giovane. Per Panini un’operazione quasi naturale, ma comunque impegnativa, non è stato facile selezionare e rappresentare al meglio una storia di novant’anni tanto importante in un solo album. È stato però divertente mettersi a tavolino per impostarlo, un lavoro di cui si è occupato principalmente il mio predecessore Valentina.

Penso ci saranno altre sinergie che avvicineranno il mondo delle figurine a quello dei fumetti (solo negli ultimi anni ad esempio Tex, Zagor, Diabolik e i fumetti Marvel) che rappresentano due capisaldi nella vita di molti lettori e collezionisti. Quando ero piccolo o compravo figurine o fumetti. Non c’erano molte altre alternative, erano i due poli principali dell’intrattenimento per ragazzi. Quindi, credo che abbiano sviluppato un’anima affine e si rivolgano a un pubblico simile, tant’è che l’album qui in fiera sta andando veramente bene.

A proposito di sinergie, è stata appena annunciata la collaborazione tra DC Comics e Sergio Bonelli Editore per produrre storie a fumetti che uniscano i personaggi delle due case editrici, progetto che segue alcuni team-up fra i super eroi DC e i Looney Tunes. L’ovvia concorrenza a quest’operazione sarebbe un incontro tra Marvel e Disney, dato che tra l’altro le due società sono una cosa sola da quasi un decennio: pensi che ai vertici americani potrebbe interessare un incontro di questo tipo?

Non saprei, Disney è abbastanza attenta a non mescolare i propri universi, anche perché spesso indirizzati a pubblici un po’ diversi. Sicuramente sarebbe un progetto che avrebbe una grande eco, ma non credo ci si arriverà mai e, in tutta franchezza, almeno a parere personale, credo sia meglio così.

Nei mesi scorsi, i lettori hanno manifestato online il loro scontento per la chiusura di testate che raccoglievano miniserie Disney in un formato da collezione adatto al mercato delle edicole. Pensi che saranno fatti altri esperimenti in questa direzione o avete rilevato essere una tipologia di albi che non interessa abbastanza al pubblico italiano?

Fantomius 6, copertina di Marco Gervasio

L’esperienza di questi ultimi anni ci dice che ci sono due tipi di lettori: quelli che dedicano una parte del loro tempo libero alla lettura del fumetto Disney in cerca soprattutto di evasione e di divertimento senza altre esigenze e quelli invece molto più attenti ai particolari, quelli che si aspettano molto e che giustamente ci sferzano quando commettiamo errori. Questo pubblico vuole un prodotto all’altezza; la “Definitive” e la “Legendary Collection” forse sono state collane ibride che alla fine non hanno accontentato pienamente nessuno. Alla lunga, la formula ha mostrato la sua debolezza: “troppo” per un pubblico più light e “troppo poco” per i collezionisti.

Per il prossimo futuro stiamo andando verso una produzione più dicotomica: prodotti per un tipo di utenza meno esigente e prodotti per chi invece vuole edizioni più importanti con un apparato redazionale di qualità. Detto questo, nel 2019 cominceremo a concludere alcune delle serie lasciate in sospeso dalle collane “Definitive” e “Legendary”.

A differenza delle conferenze Panini e Marvel, gli incontri Disney a Lucca hanno celebrato il novantesimo anniversario di Topolino senza fare annunci per i mesi a venire. Dipende da strategie o tempistiche differenti nella gestione delle pubblicazioni?

Lucca quest’anno è caduta in un momento un po’ magmatico per noi. Sarebbe stato difficile annunciare con precisione tutta una serie di novità a cui stiamo lavorando, ci sono tanti progetti sul tavolo: nuove testate, vecchie che verranno trasformate o rilanciate, lo stesso “Topolino” cambierà in parte i contenuti e ne potenzieremo la produzione a fumetti… insomma siamo nel mezzo di un brainstorming su molti fronti. La conferenza con gli annunci Disney era prevista ma l’ho fatta annullare, preferisco proporla magari alle prossime fiere dove la definizione dei nuovi progetti sarà ad uno stadio più avanzato.

 

Alex Bertani