Dopo il diploma in Sceneggiatura della Scuola Internazionale di Comics, sede di Torino, Alessandro Anghini frequenta un workshop di colorazione digitale a Milano tenuto da Emanuele Tenderini e uno di fumetto a Lucca con Lorenzo Bartoli e Giuseppe di Bernardo. Insieme a Marco Ventura crea e disegna la saga comica fantasy de Le Cronache di Gorlond, come autore completo ha partecipato alla raccolta Siamo Lieti di Averla Tra Noi – I Racconti di Stefano Benni a Fumetti per Kappa Edizioni. Inchiostratore e colorista (Esso, Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini, RailRoads – ManFont, T-Junior, Baguette & Bonton), ha all’attivo diverse collaborazioni per edizioni francesi e americane. Ha iniziato come vignettista e continua a seminar china e colori in giro per il mondo.

 

Ciao Alessandro! Grazie per essere con noi. Stavolta partiamo dall’inizio: come e quando hai deciso di intraprendere il sentiero del fumetto?

Alessandro AnghiniCiao Giulia, grazie a te per questo spazio. Io vengo da una formazione scolastica scientifica (Liceo e a seguire Scienza dei Materiali all’università) ma poi, con un certo ritardo, ho capito che la mia strada era decisamente un’altra. Ho iniziato a partecipare a diversi concorsi di umorismo e satira, ottenendo qualche riconoscimento, e intanto ho collaborato per quattro anni come vignettista e illustratore per uno dei quotidiani locali della mia provincia (L’Eco di Biella). Per quanto riguarda il disegno e il fumetto sono autodidatta: le prime infarinature fumettistiche -preziosissime- le ho trovate leggendo quello che allora era un forum e ora un blog di tutorial: Kinart. È seguito un corso di sceneggiatura presso la Scuola Internazionale di Comics a Torino con Manfredi Toraldo e Massimiliano Valentini, un workshop di fumetto a Lucca tenuto da Giuseppe Di Bernardo e Lorenzo Bartoli, oltre a uno di colorazione digitale con Emanuele Tenderini.

Poi alla fine, quello che conta per imparare e riuscire a fare fumetto, è fare fumetto.

Ormai sei un veterano della strip parodistica Sex and the Thrones, scritta da Marco “Daeron” Ventura (assieme allo spin-off dello sfortunato Prot il goblin), dove si mescolano Game of Thrones, Batman, A-Team… Come è nata l’idea e come sei stato coinvolto nel progetto?

Il progetto è nato nella testa diabolica e iper-produttiva di Marco, che voleva creare un fantasy umoristico; la prima incarnazione è stata proprio Prot il Goblin primo abitante insieme ai suoi scalcinati compagni del Regno di Gorlond, che ha visto la luce al tempo del corso di sceneggiatura, dove ci siamo conosciuti. È seguita una prima autoproduzione – Drag Queen Vs. Principescort – in b/n in formato francese sempre ambientata nello stesso mondo e poi infine quando è uscita la serie tv de Il Trono di Spade abbiamo deciso di inglobarla nelle nostre avventure. Si tratta della parodia delle puntate della serie, ogni strip un episodio: però abbiamo voluto non fare una mera riproposizione parodistica dell’episodio, ma l’abbiamo contestualizzato nel mondo fantastico che abbiamo costruito, Gorlond, per l’appunto. In pratica i nostri scalcagnati goblin per riprendersi dalle fatiche dell’addestramento militare, si rilassano guardando le puntate di Sex and the Thrones – il loro telefilm preferito – di fronte al calderone magico: ogni strip parodia è introdotta da una strip con commento dei nostri.

Su questa serie io mi occupo della parte grafica, disegni e colori, oltre al brainstorming insieme a Marco per decidere quale evento saliente di ogni puntata prender di mira.

Hai lavorato anche alle chine e ai colori di Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini, dove Pinocchio, dopo aver preso il nome del suo creatore, investiga per impedire ai personaggi della letteratura di esasperare il mondo reale con le loro manie. Ti va di raccontarci questa esperienza? Ti piacerebbe in futuro fare qualcosa di completamente tuo a tema fantasy?

Illustrazione di Alessandro AnghiniAhahah! Allora il mio ruolo all’interno di Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini è stato limitato e insieme a quello svolto in Esso I è il motivo per cui vengo soprannominato Mr. Wolf all’interno del gruppo ManFont: sono quello che risolve i problemi, che nel nostro campo solitamente vuol dire “scadenze”. Io alla fine ho chinato un solo episodio (quello di Angie a Madrid) e aiutato nelle basi colori e qualche china di sfondo della seconda parte del volume. È stata formativa come esperienza perché in pratica è il primo lavoro in cui ho usato un’inchiostrazione digitale. Carlo e Angie sono due bei personaggi e tornerò a lavorare su di lui presto, come colorista per una storia on-line disegnata da Sandro Pizziolo e molto probabilmente anche come sceneggiatore o autore completo sempre per la sua incarnazione “web”.

A questo proposito, c’è qualche altro tema in particolare con cui vorresti confrontarti in futuro?

Ho un soggetto nel cassetto, semiaperto, che mi guarda da un bel po’, sul contrasto generazionale e aspettative disilluse, raccontato attraverso una spy/gangster story negli anni ’30, oltre a uno in fase più embrionale dall’ispirazione fantascientifica ma con ambientazione storica.

Fai parte dell’associazione culturale Manfont: quali sono i vantaggi e gli svantaggi di lavorare in un’ambiente collettivo?

Di svantaggi sinceramente non ne vedo, un po’ la cosa dipende dal mio carattere, un po’ perché il confronto con altre teste lo trovo sempre formativo e stimolante. Alla fine siamo tutti autori che si producono le proprie opere, manteniamo tutti i diritti su di esse ma collaborando riusciamo a far più facilmente “massa critica” per farci notare nel marasma fumettistico e affrontare quei problemi pratici con cui un’autoproduzione si deve scontrare dopo la creazione dell’opera e a cui non sempre ci si pensa subito: presenza in fiera e distribuzione. Durante la creazione, la collaborazione in un collettivo permette di evitare quegli errori che solitamente si commettono, e che grazie alle varie competenze interne dei membri del gruppo si appianano: cura editoriale nella grafica e nel lettering, editing del lavoro su tutti gli aspetti del volume; alla fine credo proprio che questo si noti nella qualità dei volumi che abbiamo sfornato l’anno scorso e che grazie all’esperienza maturata, usciranno quest’anno ancora migliori.

Quasi tutte le serie a cui hai lavorato sono prima nate sul web, gratuitamente, e poi arrivate su carta. Qual è stata la risposta del pubblico al formato cartaceo? Si è effettivamente registrato lo stesso interesse, o il lato finanziario ha in qualche modo influito?

Esso 2Direi buona, anzi direi che le vendite di Sex a conti fatti son cresciute nel tempo a partire dalla Lucca scorsa, poi una cosa che ho notato è che anche se acquistare in fiera conviene – per sconti che facciamo sempre e quant’altro – diverse volte i lettori si informano per poterlo comprare on-line dal nostro sito.

Sempre a tale proposito, come consideri l’attuale situazione fumettistica italiana, sia a livello produttivo che di consumo?

Mi sembra che si produca tanto, soprattutto il mercato indipendente è molto vitale, e riuscire a stare dietro a tutto quello che esce è dura; da qualche anno mi sembra anche che la produzione di volumi italiani nella piccola/media editoria da libreria di varia sia in aumento. L’offerta è sinceramente tanta, bisogna sperare che il pubblico cresca di pari passo.

Ti dedichi molto anche all’illustrazione: che tipo di tecniche privilegi?

Essenzialmente digitale, anche se ho sempre l’intenzione di riprendere e approfondire meglio l’uso dell’acquerello; ultimamente mi diverto con pennelli che simulano i pastelli ad olio, come stile mi ispiro e apprezzo molto a quello essenziale di Pascal Campion, ritengo che un’illustrazione debba suggerire prima che mostrare.

Cosa possiamo aspettarci a Lucca Comics & Games? Puoi svelarci qualcosa in anteprima, soprattutto per Esso, il nostro ultimo fumettista libero preferito?

A Lucca Comics come Manfont avremo parecchie novità quest’anno, ben 11… più un progetto segreto superfighissimo (ça va sans dir) su cui ho lavorato come sceneggiatore! Siamo cresciuti parecchio dalla Lucca scorsa in cui presentavamo 5 volumi inediti, e nel nostro gruppo sono entrati diversi autori nuovi. E altri volumi sono in lavorazione per il dopo Lucca.

“Esso II” ci sarà e mi ha visto impegnato su tutte le chine dell’albo, mentre Giorgio si è così potuto concentrare sulle matite, visto che sarà più corposo come volume e brossurato con alette come tutte le altre pubblicazioni ManFont; nel team di lavoro è entrato anche Marco come sceneggiatore. Mantiene il tono umoristico e scanzonato di Esso e anche la parte di gioco meta-fumettistico, oltre a sviluppare le tematiche inerenti le criticità dell’ambiente del fumetto italiano viste dal “di dentro”. Azione, Avventura e Atette. Atette a pacchi (e anche Aqualcos’altro)!

Rails Road di Alessandro AnghiniAltro volume su cui ho lavorato, questa volta come colorista è “RailRoads” scritto e matitato da Matteo Aversano e con il clean-up alle matite di Carmine Cassese: il disegno non è chinato ma ho colorato direttamente sulla matita, la storia è di genere steampunk, con protagonisti una ciurma di pirati che predano le praterie di un mondo percorso da ferrovie e treni a vapore. Non è una biografia su Ivano Fossati, tranquilli.

Altre novità ManFont saranno:

Brothel Bros – una commedia introspettiva sulla sessualità; trovate on-line tutti gli episodi iniziali, la parte finale sarà contenuta nel volume cartaceo;

Crazy NenaCoraggio, fatti stirare! – una raccolta di strip umoristiche ricca di lavatrici, ferri da stiro e scarafaggi;

Norby 3 – il nostro gattone nero alle prese con problemi di cuore e di ciotola;

Johnny Dynamic 2 – il seguito delle avventure del dito galattico cacciatore di taglie;

Magnifico 2 e ristampa del vol. 1 riveduto, ampliato e corretto. – vita da coinquilini universitari, potrei farci il cosplay vivente;

Quantum Accademy – un Teen Shi-Fi;

Carlo Lorenzini 2 – nuovi casi per il guardiano delle storie, con un taglio più cupo;

Skyrocket 1 in ristampa come per Magnifico riveduta, corretta e ampliata.

Ristampa riveduta e corretta di Arcana Mater con una bellissima cover di Elena Casagrande.