venezia66

Fonte: Badtaste.it

Il nostro collaboratore-regista-inviato al Lido Giacomo Cimini, che il 10 settembre presenterà il suo corto La città nel cielo, oggi ci parla di Lourdes e Tetsuo:

Astenersi appassionati di fiction e pubblico da multisala, Lourdes non è un film per tutti. Immaginate Happiness di Todd Solondz (peraltro anche lui in concorso proprio con un sequel di quella pellicola), ma rifatto da Stanley Kubrick. Il risultato non sarebbe molto diverso da Lourdes. All'inizio, pensi che sia una sorta di indagine documentaristica e parzialmente lo è. Mi veniva da pensare a una sorta di 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni (pellicola che ho detestato), per via delle immagini controllatissime.

Ma, piano piano, inizi ad avvertire un'inquietudine notevole e rimani completamente spiazzato. Il film, infatti, diventa una riflessione straordinaria sulla condizione umana, sulla gelosia, sulla meschinità e sulla follia. Emblematica a questo riguardo l'insistenza nel mostrare dal di fuori La basilica del Rosario, che sembra il castello della Disney, tanto che la gente ci si fa fotografare davanti. Assistere a questo film diventa quindi un'esperienza mistica, anche per via dello stile di riprese, quasi sicuramente un HD proiettato a 2k che farebbe impallidire molti 3D.

Sicuramente, siamo di fronte a una fotografia immensa e non nel modo in cui la si intende spesso nel cinema italiano (ossia, belle luci), ma per un controllo della messa in scena e una composizione stupefacente. Ogni singola inquadratura è una fotografia straordinaria, sembra di vedere dei tableaux vivant. E se l'attrice protagonista Sylvie Testud è semplicemente strepitosa, anche l'ultima delle comparse è ad altissimi livelli per espressività e movimenti.

La cosa divertente è che sono arrivato a Venezia in traghetto con la regista Jessica Hausner (peraltro identica alla protagonista) e il suo compagno, due tipi scoppiattissimi. Quando mi hanno detto che avevano un film su Lourdes, non riuscivo a capire cosa diavolo c'entrasse con queste persone. Adesso tutto mi è chiaro. Da segnalare anche la stranissima atmosfera durante la proiezione al Palabiennale, struttura che appena tira un po' di vento produce inquietanti scricchiolii di metallo, mentre dal tendone emergevano a tratti degli squarci di luce. Un intervento divino?

Purtroppo, l'esperienza con Tetsuo è stata decisamente diversa, tanto da indurmi ad abbandonare dopo quaranta minuti. Ovviamente, non è possibile scrivere una recensione vista la mia fuga, ma almeno proviamo a spiegare i motivi del mio disagio. L'estetica del film è ferma a 20-25 anni fa (un digitale di bassissimo livello), con un'atmosfera da rave che peraltro impediva di dormire ai più stanchi. Ma questo è il meno. Il missaggio audio sembrava fatto da un bambino di cinque anni, la recitazione era a livello di cinema parrocchiale e i dialoghi inglesi inascoltabili per chiunque mastichi questa lingua e sia in grado di andare oltre il What's America. Se pensate che Transformers 2 fosse confuso, moltiplicate per diecimila. Una parola sola: imbarazzante…

Qui trovate il sito ufficiale di Giacomo Cimini, mentre qui sotto vi proponiamo i due primi minuti del suo corto:

 

 

Tutte le news su Venezia 66

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti qui sotto o Discutiamone nel Forum Cinema 

*ATTENZIONE: per motivi tecnici, sconsigliamo l'uso di virgolette o apostrofi "inclinati", o i commenti finiranno tagliati a metà!*