Almost Human 1x03 "Are You Receiving?": recensione
Buona terza puntata per la serie di J.J. Abrams, derivativa ma coinvolgente
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Confermando, per ora, la sua poca trama orizzontale e lavorando su minacce più immediate, l'episodio ci racconta la classica rapina con ostaggi e richiesta di ricatto. Cattivi spietati, facili da odiare, e la scalata faticosa e solitaria dei due agenti John e Dorian lungo il palazzo fino alla resa dei conti mentre nelle stanze del potere si cerca di prendere tempo. La narrazione è velocissima, quasi tutto lo svolgimento dell'episodio si può condensare in circa quaranta minuti effettivi e, anche grazie a questa scelta, la tensione e il ritmo non risentono di alcun calo. Déjà vu per Karl Urban, che già in Dredd doveva cavarsela in una situazione molto simile che aveva a che fare con la scalata in un palazzo pieno di criminali, mentre Michael Ealy continua a fare ottimamente il suo dovere: in questo momento nella coppia è lui il lato forte.
L'episodio non offre molti spunti su cui riflettere, se non la continuazione del lavoro sull'interazione tra i due protagonisti. Ancora una volta le scene nella macchina della polizia sono quelle più leggere, ma anche quelle che, non costrette dalla tensione del momento, permettono qualche bel momento di condivisione, come quello sulla paura della morte uguale per l'uomo e per l'androide. Ancora buoni la regia e gli effetti, così come l'idea, semplice ma apprezzabile, del modellino che si occupa delle trasmissioni fra polizia e criminali. Forse un po' fastidiosa, perché vista davvero troppe volte, la comunicazione tra il poliziotto e l'ostaggio che scandisce la scalata e che non si sottrae ad un tipico dialogo consolatorio con tanto di riferimento ad un trauma giovanile (anche quello raccontato troppe volte).Per il resto Almost Human continua a convincere, a procedere senza sbavature e, nonostante il nuovo calo di ascolti, a meritarsi la sua visione settimanale.