Insieme per forza, la recensione

Il canone di Adam Sandler viene declinato in una nuova località. Come i cinepanettoni nostrani è il cinema delle idee povere che punta ad attirare spettatori rappresentando tutta la famiglia

Critico e giornalista cinematografico


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Guardando oggi ad Adam Sandler non si vede più nulla di quel che era una volta. Partito come comico dirompente, violento, duro e dotato di una forza umoristica invidiabile, quando è approdato al cinema ha mantenuto per pochissimi film quest'atteggiamento, svaccando quasi subito nel questionabile. Capito quale fosse la formula per un gradimento basso nel livello ma alto nei numeri l'ha applicata alla maggioranza dei suoi film, gradualmente passando (anche grazie all'avanzare dell'età) da incendiario a pompiere. Oggi è l'alfiere della comicità familiare, acquietata, buona per tutti i palati (dunque per nessuno in particolare), senza mordente e quindi di successo.

Insieme per forza è la logica prosecuzione del successo di Un weekend da bamboccioni, l'uinca differenza è che lì la famiglia era celebrata nella sua versione più canonica, senza nessuna lettura in particolare, qui invece è vista nell'accezione contemporanea, cioè i nuclei che si creano quando due genitori con già dei figli a carico si uniscono per formare una nuova famiglia che somma le due precedenti. Ovviamente il centro dell'azione si svolge in vacanza, occasione di facile sfruttamento per molte situazioni differenti che non richiedano quell'impiccio fastidioso che è creare un intreccio, una narrazione minimamente complessa o anche solo una trama originale. La formula di Insieme per forza è: personaggi + situazioni diverse = film di due ore.

Nel caso particolare siamo in Africa, con tutto il portato di animali esotici, gag con nativi, vita a contatto con la natura e via dicendo. Allora la domanda vera è: quanto sono diversi questi film dai nostri vecchi cinepanettoni girati in giro per il mondo? Anch'essi avevano personaggi di tutte le età per accontentare tutti i pubblici, anch'essi non avevano un filo lineare ma accatastavano situazioni e anch'essi si fondavano su un umorismo che non viene costruito lungo il film ma inizia e finisce in ogni scena, fondato sull'immediatezza di una gag scatologica.

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