Insieme per forza, la recensione
Il canone di Adam Sandler viene declinato in una nuova località. Come i cinepanettoni nostrani è il cinema delle idee povere che punta ad attirare spettatori rappresentando tutta la famiglia
Insieme per forza è la logica prosecuzione del successo di Un weekend da bamboccioni, l'uinca differenza è che lì la famiglia era celebrata nella sua versione più canonica, senza nessuna lettura in particolare, qui invece è vista nell'accezione contemporanea, cioè i nuclei che si creano quando due genitori con già dei figli a carico si uniscono per formare una nuova famiglia che somma le due precedenti. Ovviamente il centro dell'azione si svolge in vacanza, occasione di facile sfruttamento per molte situazioni differenti che non richiedano quell'impiccio fastidioso che è creare un intreccio, una narrazione minimamente complessa o anche solo una trama originale. La formula di Insieme per forza è: personaggi + situazioni diverse = film di due ore.
Nel caso particolare siamo in Africa, con tutto il portato di animali esotici, gag con nativi, vita a contatto con la natura e via dicendo. Allora la domanda vera è: quanto sono diversi questi film dai nostri vecchi cinepanettoni girati in giro per il mondo? Anch'essi avevano personaggi di tutte le età per accontentare tutti i pubblici, anch'essi non avevano un filo lineare ma accatastavano situazioni e anch'essi si fondavano su un umorismo che non viene costruito lungo il film ma inizia e finisce in ogni scena, fondato sull'immediatezza di una gag scatologica.