A Normal Lost Phone è una carrettata di fatti altrui - Recensione
Entrare nella vita di un altro, attraverso il suo smartphone: la recensione di A Normal Lost Phone
A Normal Lost Phone è difficile da definire secondo i generi videoludici classici. E' forse una visual novel, forse un'avventura grafica, perché al suo interno ospita quelli che in realtà sono dei veri e propri puzzle, che occorre risolvere in maniera intelligente (e a volte anche cervellotica, ma su questo torneremo più avanti). Il tutto, avendo in mano uno smartphone lasciato per strada da chissà chi, del quale gradualmente occorrerà ripristinare le funzionalità. Di chiamare direttamente qualcuno non se ne parla, perché il credito è esaurito, e facciamo finta che non esistano chiamate via wi-fi, perché a un certo punto si riesce anche ad accedere ad una connessione senza fili. Ogni singolo progresso nello svelamento dell'identità dello smarritore ha una duplice connotazione: quella ludica, dettata dalla necessità di capire come fare per andare avanti, e quella legata alla storia, che mano a mano che si va avanti si fa sempre più chiara.
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Quanto attiene al primo livello è quanto di più positivo il gioco propone. A Normal Lost Phone è veramente produzione particolare ed originale, già nella sua struttura, nel suo presentare al giocatore la schermata di un telefono, dalla quale accedere in maniera intuitiva a tutte le sue funzionalità. Su PC il mouse gestisce il tutto, ma il gioco è disponibile anche per smartphone, ed in tal caso il livello di immersione e la particolarità dell'interazione aumenta in maniera esponenziale. Prima si spulciano i messaggi, si fa la cernita tra quelli utili e quelli meno, si mettono insieme i primi pezzi della storia e si ottengono gli indizi per andare avanti, collegandocisi al wi-fi, avendo accesso da lì anche alle email, ripetendo poi lo stesso procedimento, nel frattempo incrociando altre informazioni, ed è verso la fine dell'esperienza che questo processo, fin lì fluido ed intelligente, ha un paio di momenti di difficilissima intuizione, che possiamo benissimo capire siano funzionali alla componente ludica, ma che poco senso hanno dal punto di vista pratico. Poco male, li si perdona, nelle sue idee il gioco è totalmente da apprezzare.
"Troppi momenti del racconto suonano strani, francamente troppo tirati per i capelli"Quella che non si apprezza totalmente è la storia, non per i temi che tratta, ma per il modo in cui lo fa. Troppi momenti del racconto suonano strani, francamente troppo tirati per i capelli, ed è difficile andare più a fondo nella questione senza spoilerare alcunché. Ci si ritrova spesso però a ritenere come estremamente improbabili certi passaggi, poco realistiche alcune situazioni. E forse qualcosa da eccepire c'è anche sulla correlazione tra la situazione di partenza ed il tema principale della produzione, perché già in altre produzioni la si è vista. Insomma, se in un indie dal taglio particolare occorre ritrovare una persona mentre si mettono insieme i pezzi di una storia ordinaria (ma dagli episodi spesso troppo particolari) allora si stia pur sicuri che questa persona sia...Lo vedrete da soli.[caption id="attachment_168685" align="aligncenter" width="400"] L'app musicale, funzionante e con una discreta varietà di ottimi brani, è una chicca[/caption]
Apprezzabile quindi nelle meccaniche, meno nell'evoluzione della storia, che sa di improbabile e già visto, A Normal Lost Phone non può dirsi totalmente riuscito. La sua particolarità e la sua capacità di stimolare l'intelligenza ed il pensiero laterale del giocatore sono quanto lo possa rendere intrigante ai più, desiderosi magari di mettere le mani, a pochissimo costo (2,99€), su un'esperienza di gioco sicuramente alternativa.