Recensione - Armello
Quando il gioco da tavolo si fa videogioco, in uno splendido mondo fantasy ; la recensione di Armello
La libertà dicevamo è quella cosa che permette di fare un videogioco che è un gioco da tavola, o un gioco da tavola che è un videogioco, in fondo è uguale, perché se ce l'avessimo in mano, il tabellone di Armello, l'esperienza sarebbe estremamente simile a quella che invece si ricava dal fruirne mouse alla mano. Oh, saremmo poi felicissimi ad averne anche un'incarnazione fisica, perchè Armello è tanto, tanto bello da vedere, col suo mondo fantasy medievaleggiante, gli animali antropomorfi, la direzione artistica che li ha concepiti, la tecnica che li muove su schermo ed il disegno che li raffigura. E' bello, per fortuna, tanto da vedere quanto da giocare, e allora va benissimo anche questa sua versione intangibile, che non avrà il pregio di essere assurgibile a bellissimo feticcio, ma ha sicuramente quello di poter essere più veloce ed immediata della controparte, senza dover ogni volta raccoglier dadi e spostare pedine. E non è davvero cosa da poco, perché i tempi morti son nemici del divertimento, e poi ad un gioco da tavola non si può giocar da soli, cosa che invece Armello permette.
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Nel regno che dà il nome al gioco è calato il male, nella forma di una corruzione che affligge e consuma il re, ed è al giocatore che è chiesto di salvarlo, secondo le dinamiche che il gioco descrive, per giungere a quattro diversi esiti. Quattro eroi, ognuno con caratteristiche e statistiche diverse, si muovo su un tabellone composto da varie zone, non secondo quanto dettato dal lancio di un dado, ma secondo i propri punti azione (generalmente tre), spendibili per spostarsi, così come per attaccare, affrontando quest, combattendo tra di loro, contro degli orridi mostri o contro le guardie del re, cercando in sostanza di soddisfare uno dei quattro requisiti che porta alla vittoria: la purificazione del re, previo ottenimento di quattro pietre magiche; la sua uccisione; il diventare l'eroe più conosciuto del regno, in maniera da poter sostituire il re, nel momento in cui la corruzione lo ucciderà; cader vittima della corruzione, ed uccidere il re.
"Armello è pieno di variabili, episodi fortuiti e rovesciamenti di fronte"Sembra facile, ma non è, perché come ogni buon gioco da tavola che si rispetti Armello è pieno di variabili, episodi fortuiti e rovesciamenti di fronte. I maggiori li provocano gli scontri, certamente, ma è possibile vincere anche rifuggendo dallo scontro, anzi è questa una strategia preferibile se si utilizza un personaggio non particolarmente avvezzo al combattimento. Ecco allora come diventi importante l'utilizzo delle magie,dei trabocchetti e degli oggetti, pescabili in un mazzo di carte di varietà e possibilità assai ampie. I primi turni passano in maniera tutto sommato tranquilla, nel finale la tensione sale, mano a mano che il re si avvicina alla morte, ed è allora che i giocatori insistono sulla loro strategia, o si trovano costretti a cambiarla dal succedersi degli eventi, e ciò accade spesso, segno di una varietà di gioco assai soddisfacente.[caption id="attachment_146665" align="aligncenter" width="600"] Armello - screenshot[/caption]
A quel bel videogioco da tavolo che è quindi Armello è quasi impossibile quindi elevare critiche, rifuggendo totalmente da quelle che potrebbero riguardare il suo ritmo o la sua sostanza, perché non è certo qui che il giocatore può trovare partite frenetiche e intense. Forse il gioco potrebbe avere più varietà non nelle sue dinamiche, ma nel tabellone, che presenta un apprezzabile numero di zone, ognuna con il suo effetto, ma potrebbero esserne di più, e non è detto che non lo saranno, con gli aggiornamenti che gli sviluppatori hanno già pianificato e che arriveranno nei prossimi mesi. Non lasciatevi trarre però in inganno da questo ultimo rilievo: Armello è già un gran gioco, nel suo attuale stato, e per coloro che ne apprezzano la natura può riservare tante ore di divertimento, da soli come, via multiplayer online, in compagnia.