Recensione - Reverse Crawl

Uno strategico a turni che pesca dai giochi di ruolo e dai dungeon crawler; la recensione di Reverse Crawl

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Reverse Crawl porta nel titolo una dichiarazione d'intenti che è un po' incoerente con la natura del gioco, un'affermazione di identità, ulteriormente supportata dalla catchphrase “You are the dungeon” quantomeno bizzarra, perché la produzione di Nerdook Productions ribalta poco, anzi niente, una struttura che non è quella del dungeon crawl, genere i cui echi talvolta si odono durante la progressione, ma quella di uno strategico a turni. No, il giocatore non controlla né è il dungeon, come per esempio fa in Guild of Dungeoneering; pone invece di fronte a coloro che dovrebbero essere gli eroi, ma che poi la storia rivela non esserlo, i suoi sgherri maligni, cercando di aiutarli ad avere la meglio con tutta una serie di poteri scatenabili. La non conformità alle premesse è un equivoco, non una responsabilità che pesa sulla qualità del prodotto, che si rivela, seppur senza pretese, godibile.

La storia di un re ucciso, tornato in veste di spettro, per riprendersi il suo regno, guida la progressione di missioni tramite la quale il gioco si articola, in maniera non lineare. Nella maggior parte dei casi è infatti possibile scegliere tra diverse avventure, portando ognuna di esse allo sblocco di un potere, di un'unità o di qualche altra amenità, conducendo, in alcune missioni particolari, verso esiti diversi della trama. Non c'è una particolare elaborazione nella costruzione delle vicende, invero assai semplici nello svolgimento, ma per un titolo di budget ridotto avere un'avventura ramificata è certamente apprezzabile, anche perché è con piacere che la si segue, soprattutto per il simpatico umorismo che denota alcuni personaggi, soprattutto il re spettro esiliato, un po' fanfarone, continuamente redarguito da sua figlia.

[caption id="attachment_146837" align="aligncenter" width="600"]Reverse Crawl screenshot Reverse Crawl - screenshot[/caption]

Il cuore ludico della produzione, come detto, sta nella battaglia strategica, che chiama il giocatore ad utilizzare il cervello nello scegliere e nel muovere le unità da mandare in battaglia. Gli scontri avvengono tra due diverse unità alla volta, ma le unità non contano di un solo personaggio: possono essere composte da un gruppetto di scheletri, da due troll, da un'eroina degli elfi oscuri e da due sue compagne, da un colossale golem, insomma da tutta una serie di combinazioni di creature prese dall'immaginario fantasy standard. Una volta eliminata un'unità, le subentra quella successiva, sempre selezionabile, fino all'esaurimento di possibilità, che determina la vittoria o la sconfitta.

"E' tutto molto semplice nella fruzione, così come anche nel livello di difficoltà, ed è probabilmente qui che s'identificano le prime magagne della produzione"

Le differenti capacità delle unità, la loro composizione, le loro abilità, unitamente all'utilizzo del potere giusto nel momento giusto fanno la differenza, ma è ovviamente la gestione battaglia in sé a determinare il successo. I personaggi si muovono su caselle predefinite, attaccando in mischia così come dalla distanza; meccanica importante è l'accerchiamento, più sono i propri personaggi che toccano la casella del nemico, maggiore è il danno che gli viene inflitto. E' tutto molto semplice nella fruzione, così come anche nel livello di difficoltà, ed è probabilmente qui che s'identificano le prime magagne della produzione. Se una profondità appena discreta è parzialmente accettabile, per via della natura indipendente del gioco, lo è meno un livello di sfida troppo morbido; le missioni scorrono facilmente una dopo l'altra, e le poche volte che le si fallisce il sistema di derivazione dungeon crawler comunque assegna punti esperienza, facendo migliorare le proprie unità, ed è difficile che si soccomba nuovamente.

[caption id="attachment_146838" align="aligncenter" width="600"]Reverse Crawl screenshot Reverse Crawl - screenshot[/caption]

Pecca quindi Reverse Crawl di una troppo semplicistica strutturazione del gameplay, della mancanza di un certa profondità di gioco, le cui basi è possibile rintracciare, ma che non vengono sfruttate a dovere. Una maggiore disponibilità economica avrebbe probabilmente dato al gioco ben altro valore, nell'esperienza di gioco così come nella tecnica, di minor livello rispetto a Vertical Drop Heroes, precedente lavoro di Nerdook Productions; anche così il gioco è comunque piacevole da giocare, e per il suo prezzo (5,99€) può rappresentare un diversivo per gli appassionati del genere.

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